Questa settimana abbiamo veramente toccato il fondo. La sceneggiata di Zoro in Messina-Inter è stata qualcosa di veramente pietoso. La reazione di giocatori, dirigenti e massmedia forse anche peggio. Una schifezza inaudita, per non parlare delle accuse di Ronaldinho (che dopo il pallone d’oro si crede dio) che spara sentenze senza saperne niente. Il razzismo da stadio non esiste, non possiamo gridare allo scandalo, fermare le partite per qualche coro di scherno. Quando in curva si cantava: “Attilio Lombardo Pelato Bastardo” era forse razzismo verso i calvi? Questi ululati sono semplici tentativi (riusciti direi) di demorallizzare l’avversario e colpirlo nel suo punto debole. Nel caso del giocatore messinese sicuramente la paura di essere considerato “negro”. I tifosi del Toro due settimane fa hanno ospitato in curva DouDou, difensore centrale granata, un negro. Il razzismo negli stadi e nelle curve non esiste, viene solo amplificato qualche raro episodio, qualche coro. Perchè definire negro è reato mortale, mentre definire bastardi è prassi comune. Qual è la differenza? Tranquilli, domenica prossima i giocatori entreranno i campo con 5 minuti di ritardo e lo striscione “No al razzismo!”. Il problema è risolto.
Samuele Silva
Archivio (2005-2011)
non capisco se la tua sia una provocazione o stia dicendo sul serio. spero la prima!
Entrambi.

In parte provocazione, in parte sono serio.
il razzismo non sta negli slogan degli stadi quella é ignoranza bella e buona. Come l’organizzare pantomime come quella di domenica prossima é semplicemente ridicolo. Chiediamolo a chi lo vive ogni giorno cosa significhi razzismo.
->Ruben sei il mio eroe. Hai sintetizzato splendidamente il mio pensiero in quattro righe. Mi fai da biografo?
non esageriamo dai…comunque a prezzi modici posso fare anche il biografo…. :))
grande…