SAMUELESILVA
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The Black Dahlia

21 Gennaio 2007

Lee Blanchard e Bucky Bleichert sono poliziotti nella Los Angeles del 1947. Ex pugili in categorie differenti si incontrano e si scontrano sul ring e nella vita, dove condividono sentimenti per una donna e un’ossessione. La prima è la bionda e raffinata Kay (Scarlett Johansson), compagna di Blanchard, la seconda è Betty Ann Short (Mia Kirshner), la Dahlia Nera, prostituta perduta perché assassinata e orribilmente mutilata. La ricerca dell’assassino condurrà i due investigatori lontano da qualsiasi forma di moderazione emotiva e professionale. Ombre del passato e amori illeciti dal sapore necrofilo finiranno per consumarli e per determinarne la sorte, opposta come il ghiaccio e il fuoco. Noir creato dalla penna di James Ellroy e trasposto in opera cinematografica dall’intoccabile Brian De Palma, che mantiene tutta la sua eleganza proponendo un film raffinato e compresso in centoventi minuti, restituendo l’affresco di un’epoca, quella del dopoguerra, ed i ritratti degli uomini e delle donne che lo hanno vissuto.
I punti di forza ci sono, e non mancano di incantare: la Los Angeles fine anni quaranta ricostruita in Bulgaria; la straordinaria Dahlia, fragile e vulnerabile, Scarlett Johansson, perfetta nei seducenti panni di Kay Lake, l’interpretazione di Aaron Eckhart, farabutto e gentiluomo che toglie ogni speranza al più giovane e immaturo Josh Hartnett. Consiglio la visione ad un pubblico che ama gustarsi la fotografia e dallo sbadiglio difficile. Non rende giustizia al film il finale troppo velocizzato e frettoloso, spiegato in due semplici battute.

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