
Se la sorte ti ha dato in dote di essere innamorato di una squadra come il TORINO, beh, allora avrai la ragionevole certezza che quel tuo amore non sarà mai angustiato dalla monotonia, ma da qualsiasi altra possibile condizione dell’animo, inevitabilmente… SI.
– Federico Buffa


Fate mente locale, respirate e ripetete con me. Non è merito dell’obbiettivo, non è merito della modella: la qualità di una foto è esclusivamente merito del fotografo. E’ una regola fondamentale della buona fotografia.

Da qualche tempo seguo e ascolto Marco Ligabue, fratello del più celebre Luciano. Ho iniziato per via della sua curiosa passione granata, si perché inspiegabilmente è anche lui tifoso del Toro, ma devo ammettere che le sue capacità artistiche e canore sono di rilievo; trovo alcuni suoi pezzi davvero molto belli. E mercoledì scorso era ospite del Baladin a Piozzo (dietro l’angolo) e proprio non potevo mancare; ovviamente con la maglia del Toro. Il concerto è stato bellissimo: lui non è soltanto un cantante di livello, ma è anche un ottimo attore e sa intrattenere il pubblico passando dal serio al comico con una facilità impressionante. Ho scattato quasi 300 foto alternando focali diverse, è davvero un piacere fotografare in un locale come le Baladin: spazi ristretti, luci di qualità, artisti vicinissimi al pubblico e possibilità di muoversi senza intralciare. Un sogno. A questo punto, dopo tutto questo parlare, vi consiglio di ascoltare Il mistero del DNA, il suo ultimo disco. ;-)





Ho capito almeno questo
che dentro a un cuore onesto
per la gioia c’è più posto
e che negli occhi tutto ci sta
ma è da te che dipenderà
ci sta pure l’universo.

Ho scattato questa foto nella chiesa di San Luca, situata nell’omonima piazza, a Genova. Si tratta di un piccolo luogo di culto situato nel centro storico e con quasi mille anni di vita. Ho utilizzato il 50ne a tuttaapertura (pochissima luce); sullo sfondo si intravede la figura del gruppo ligneo del Cristo Deposto di Filippo Parodi: un po’ macabro, la ferita sul costato è terribilmente realistica, ma credo sia il giorno adatto per la pubblicazione. Mi piaceva la modernità delle candele elettriche (che in realtà trovo bruttissime) in contrasto con l’ambiente anacronistico della chiesa e ho trovato davvero curioso che fossero tutte accese. Quanta gente è disposta a spendere 50 centesimi per accendere una candela elettrica in chiesa? Buona Pasqua, gioite: il Cristo è risorto.

Questa non è una foto di street anche se vorrebbe averne l’aria. E’ un ritratto posato di Jessica a Mondovì Piazza. Intorno a noi, mentre scattavamo, c’erano un po’ di persone, ma io non ho resistito alla tentazione: il momento mi ricordava troppo la celebre canzone della coppia Battisti/Mogol. E ho dovuto cantare, è stata troppo forte la voglia di cantare. Il fatto che io sia stonato come una campana e completamente aritmico non ha compromesso molto la mia prestazione canora. Anche se probabilmente gli astanti avrebbero preferito il mio silenzio. Assoluto. Comunque credo che almeno la foto, al contrario della mia voce, sia apprezzabile. A me piace molto.
Seduta in quel caffe’
io non pensavo a te….
Guardavo il mondo che
girava intorno a me…
Poi d’improvviso lui
sorrise


E adesso dovrei parlarVi del Workshop che abbiamo organizzato durante la Fiera di Primavera a Mondovì. Purtroppo il tempo a mia disposizione è quasi esaurito, sono stanchissimo e ho ancora una decina di cose da sistemare. Qualche piccola informazione: due modelle, le bellissime Laila ed Eleonora, un bravissimo fotografo di ritratto, il torinese Daniele Terrana. E un manipolo di ardimentosi soci di MondovìPhoto. Senza dimenticare i vestiti di Marcos Luxory Store. Aggiungete il sottoscritto, l’entusiasmo di Lorena, miscelate il tutto e cosa riuscite ad ottenere? Quattro ore di workshop dedicato alla fotografia di ritratto in esterni, nel cuore pulsante di Mondovì, durante la fiera di Primavera. E’ stato interessante e decisamente particolare. Una delle cose su cui Daniele ha insistito tantissimo è stata la scelta delle foto: 3/4 scatti, non di più. I migliori. Non è una novità ovviamente, su queste pagine si cerca sempre di eliminare e selezionare seguendo la famosa regola di Filippo Crea rielaborata da Samuele Silva: la regola del 10/100. Qui addirittura si esagera, ma d’altronde il digitale e la qualità ci impongono delle scelte. Ed è giusto che sia così.