
Sospesa in un pensiero lontano, come se il mondo attorno fosse sfocato e distante. La luce accarezza il suo profilo con dolcezza, raccontando una femminilità intima, fragile e profondamente autentica. Nulla è forzato, tutto è naturale: un momento semplice, eppure carico di emozione. Un battito d’ali, un soffio di vento, un frammento di silenzio che sembra infinito. Un’emozione che resta, lieve e potente, da osservare con rispetto e meraviglia.

Maliziose, intriganti, originali, dolci, rumorose, grintose, incazzate e fuori di testa, si descrivono così sul loro sito. Le Bambole di Pezza sono una band rock italiana interamente al femminile, originaria di Milano: suonano un rock potente e sempre coerente. Il loro pezzo che preferisco è sicuramente Le streghe, una canzone che mi è subito entrata in testa perché molto orecchiabile e con un testo intrigante e divertente. È da sempre nella mia playlist delle preferite. Dopo una pausa di riflessione e di lontananza dalla scene, nel 2022, le due chitarriste, Morgana Blue e Dani Piccirillo, ripresero il progetto sotto il vecchio nome, con tre nuove compagne d’avventura: la cantante, Martina Ungarelli, e rispettivamente al basso e alla batteria, Caterina Dolci e Federica Rossi.
Negli ultimi tempi la band ha dato alle stampe
il nuovo album Wanted e la canzone
Cresciuti male, con l’importante featuring di
J-AX, è diventata molto popolare, trovando spazio anche nelle rotazioni delle radio più importanti. Quando ho scoperto che il 7 marzo avrebbero suonato al CAP10100 di Torino, non mi sono fatto scappare l’occasione: ho preso il biglietto (a dicembre). Il club torinese è
il posto perfetto per un concerto rock, spazioso, con un bel palco e una buona acustica. La cosa che mi piace di più è che permette di fotografare con tranquillità sia dal palco che dal fondo della sala, senza troppe limitazioni e
con un pubblico educato che ascolta, si scatena, balla, ma non spinge.
Ho scelto 34 foto, cercando anche di includere, in alcune immagini, il pubblico, per dare un senso più intrigante e coinvolgente agli scatti. Non esiste una zona riservata ai fotografi al CAP10100, quindi mi sono avvicinato il più possibile, cercando di catturare l’entusiasmo e l’erotismo che le Bambole di Pezza sprigionano sul palco, anche con un tocco di voyeurismo (perdonatemi il termine) nelle immagini. Ecco le Bambole di Pezza, in tutto il loro splendore.












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Un paio di settimane fa, con il gruppo vacanze MondovìPhoto, siamo andati a Camera, Torino, per visitare le mostre di Gerda Taro/Robert Capa e del mio quasi concittadino Michele Pellegrino. Michele abita a Chiusa Pesio e mi ricordo, qualche anno fa, di aver avuto l’onore di accompagnarlo a casa dopo un pomeriggio trascorso insieme: lui era l’ospite d’onore per l’apertura della collettiva del nostro gruppo fotografico e mi chiese uno strappo per tornare dalla moglie. E quindi mi pare corretto dedicare due foto alla mostra del fotografo più conosciuto della nostra provincia: rigorosamente in bianco e nero. La mostra è aperta sino al 14 Aprile, da non perdere.

Questo è il Natale che fa tornare all’essenziale, che mostra quello che conta davvero, vuoi attraverso una conferma o un cambiamento, che invita a guardarci dentro e guardare fuori con fiducia e coraggio, sapendo che quello che abbiamo vissuto finora ci prepara, anche nostro malgrado o forse, soprattutto nostro malgrado, a nuovi cambiamenti.
– Sara Taricani