
Quando arriva maggio la camminata al Pis del Pes è un grande classico. Io non conosco nessun cuneese che non sia stato almeno una volta da queste parti, è un evento e la domenica sembra di essere in piazza Galimberti. Ci si arriva dopo un’ora di cammino dal rifugio di Pian delle Gorre, nel comune di Chiusa Pesio. In questo periodo dell’anno lo scioglimento delle nevi porta alla formazione di questa piccola serie di cascate e da qui nasce il fiume Pesio. In realtà il Pis del Pesio non è solo un getto d’acqua temporaneo, ma una vera e propria grotta percorribile per quasi 1922 metri di sviluppo e 89 di profondità; uno spettacolo della natura. E quest’anno, dopo aver visto mille e mille foto, ho deciso di salire anche io. Ho scelto due posizioni: dietro il getto principale, in un piccolo antro nascosto, e quasi frontalmente nel punto in cui al culmine della salita si scorge la cascata. Per scattare la prima foto mi sono completamente bagnato (o quasi)(acqua ovunque), per la seconda invece ho utilizzato un filtro ND che mi ha permesso di portare il tempo di esposizione a 25 secondi. Per compiere tutta l’impresa (salita, discesa e foto) ho impiegato poco più di due ore: il tempo indicato per la sola salita è di 1h e 40′. E infatti adesso sono leggermente stanco.


La foto di copertina è stata selezionata per essere una delle dodici immagini del calendario 2023 di Paroldo – Altra Langa dal titolo “Le forme dell’acqua” con questa motivazione:
Non poteva mancare una rappresentazione della forza, irruenza, maestosità dell’acqua, e questa fotografia ne rende bene l’immagine. Guardandola, capita, prima di vederne i dettagli, di sentire il rumore della cascata. L’occhio viene guidato allo scroscio da un abile uso della cornice circolare, forse ottenuta con un obiettivo fisheye, nella quale le ombre, giustamente, restano ombre e i dettagli si devono intuire. Crediamo di conoscere il luogo, sappiamo che si deve raggiungere in primavera, scarpinando, e facendo finta di non vedere i cartelli di pericolo. Quindi complimenti anche per questo.

…immersi nei colori d’autunno. Un titolo un po’ prosaico per definire una passeggiata fotografica organizzata dal Mondovì Photo sulle rive del fiume Pesio. Ci siamo ritrovati in 7 appassionati veri (che non temono la sveglia alle prime luci dell’alba di domenica) per riuscire ad immortalare questo piccolo ma spettacolare tratto di fiume (era il 27 di ottobre ed io sono sempre in ritardo). Tutte le foto sono scattate con il filtro ND64, polarizzatore e, ovviamente, treppiede (data la lunga scarpinata ho scelto di portare con me il leggerissimo e pratico beFree della Manfrotto). Per ottenere questo effetto tipo seta sull’acqua che scorre è necessario scattare con tempi lunghi (in questo caso quasi sempre 6 e 10 secondi); purtroppo in pieno giorno questo risulta quasi impossibile. Si deve quindi ricorrere ad un filtro Neutral Density che riduce l’intensità della luce che arriva al sensore. Per queste foto ho utilizzato un ND64 che permette di ridurre il tempo di scatto di 6 stop. Sembra semplice ed in effetti lo è: ci vuole solo qualche metro di pazienza, ma i risultati sono garantiti.






Da tempo, troppo tempo, desideravo fotografare l’acqua che scorre con un tempo di esposizione decentemente lungo. E quando ho visto la cascata Tvindefossen (in realtà fossen vuol dire proprio cascata) non ho esitato. Ho aperto subito il treppiede (sia benedetto il BeFree), aggiunto il filtro Neutral Density 64 al mio obbiettivo e scelto le impostazioni più adatte (dopo qualche tentativo). Quindi diaframma tutto chiuso (e tanta profondità di campo), ISO 100, esposizione di 2 secondi e l’effetto seta è proprio quello che cercavo. Purtroppo la cascata (almeno la Tvindefossen) non è l’ideale in quanto produce tantissimi schizzi d’acqua sotto forma di goccioline che con tempi di esposizione lunghi creano disturbo. Riproverò sicuramente, magari con il mio mare, l’effetto acqua/seta è un qualcosa che ogni fotografo dovrebbe avere nel proprio repertorio.


La splendida cascata di Tvindefossen (a 12 km da Voss) è stato per me il primo vero contatto fotografico con la Norvegia, la Norvegia vera. Purtroppo il tempo non ha favorito le prestazioni fotografiche (cielo piatto e lattiginoso con rarissimi sprazzi di azzurro) ma questa condizione sfortunata ci ha accompagnato per quasi tutto il viaggio. Niente alibi quindi. Ho provato a scattare alla cascata da tante angolazioni e con punti di vista diversi senza essere mai soddisfatto. L’unica posizione che mi ha convinto è stata quella ‘sotto’ e le foto migliori hanno tutte questa caratteristica. Mi piace tantissimo quella macchia di azzurro nella prima foto. :)

All’interno del Dubai Mall (uno dei centri commerciali più grandi di Dubai) c’è una cascata. Si, una cascata. Non avevo il cavalletto e la luce scarseggiava: ho quindi posizionato la macchina.foto sul bordo di un vaso gigante e scattato con un tempo di esposizione di 25 secondi. Volevo riuscire a riprendere l’effetto mosso dell’acqua. Quando il cavalletto non c’è si inventa. :)