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ACSA – Ex acciaierie Carrù
POSTED ON 9 Giu 2018 IN Reportage     TAGS: urbex, industrial

ACSA #01

L’ACSA è una vecchia acciaieria in stato avanzato di abbandono. Si trova sulla fondovalle, a Carrù. E’ lasciata al suo degrado da quando, verso la fine del secolo scorso, venne chiusa dalla Guardia Forestale di Brescia per il reato di “lavorazione di rifiuti speciali”. Le indagini non portarono a nulla e il fabbricato venne dissequestrato nel 2004. Recentemente la procura di Brescia ha comunicato di aver tolto i sigilli ai materiali depositati nel sito, ma la situazione è diventata ingestibile. Per fotografare ho usato una mascherina per proteggere le vie respiratorie, probabilmente non mi sarà servita a nulla ma la quantità di polvere di materiali ferrosi all’interno è incredibile, e genera un po’ di preoccupazione: respirare è difficile; ho scattato quasi 100 foto (con tre obbiettivi diversi) in tempi record. La domanda nel 2018 è: chi deve smantellare? Una storia di indagini, degrado e ingiustizie all’italiana, una delle tante.

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Ex Ceramica Musso
POSTED ON 3 Nov 2017 IN Reportage     TAGS: URBEX, industrial

Ex Ceramica Musso #01

La ‘Ceramica Musso‘ è una delle aziende storiche del passato ceramico monregalese: nel secondo dopoguerra si è trasformata in Optilux e quindi ancora in Hellerval per poi chiudere definitivamente; non saprei dire l’anno, ma ho visto fatture (ovviamente sparse ovunque) datate 1971. In rete non si trova molto e quindi diventa difficile riuscire a fornire indicazioni attendibili e date precise; non sono riuscito nemmeno a capire cosa venisse prodotto negli ultimi anni di vita sotto il nome di Hellerval, anche se si trovano strane lenti (tipo da occhiali) ammassate in tutti gli angoli dello stabile. L’edificio è situato in una zona residenziale, ma non troppo, di Villanova Mondovì ed è abbandonato da talmente tanti anni che gli abitanti del posto non ci fanno quasi più caso. Dentro è enorme, ho perso il conto delle stanze e dei padiglioni: ho trovato animali selvatici, un motocarro di chissà quale anno, lo scheletro di una moto, una carriola distrutta, apparecchiature di vario tipo (la maggior parte delle quali assurde), una telescrivente (almeno mi sembrava), un paio di bilance e montagne di libri contabili. L’aspetto è decisamente decadente, si ha l’impressione che il tutto possa crollare da un momento all’altro. Quello che si respira però non è la solita aria di abbandono e di distruzione: qui c’è, in confronto ad altri posti simili, un sensazione di rispetto, di rispetto per la storia. Perché se questi muri potessero parlare racconterebbero di quasi 200 anni di fatica, di lavoro, di guerra; perché la Ceramica Musso, essendo nata nel 1851, è riuscita a sopravvivere a due guerre mondiali. E non è roba da tutti.

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Annibale Musso, nipote di Benedetto, nel 1851 fondò una fabbrica di terraglia a Villanova, regione Giardini – Pradonio, con la quale raggiunse presto un buon volume produttivo. Il figlio Felice nel 1877 affiancò alla tradizionale “Vecchia Mondovì”, una produzione artistica più elevata. Fernando Musso ereditò dal padre nel 1921 la fabbrica, che nella crisi degli anni Trenta ebbe un’attività saltuaria, fino alla sua chiusura allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra l’attività riprese con un certo vigore. Mario Musso ereditò l’impianto nel 1951, ma la fabbrica vide ridursi sempre più il volume delle vendite. Nel 1964 cambiò la sua ragione sociale e sostituì la fabbricazione di terraglia con quella di supporti per resistenze elettriche.

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Chi cerca oggi testimonianze visibili del passato ceramico monregalese deve portarsi a Mondovì Carassone, dove lo attendono i resti poderosi ed affascinanti della Richard-Ginori e quelli della Ceramica “La Vittoria”, oppure a Villanova, dove la fabbrica Musso conserva ancora i tratti dell’antico filatoio in cui trovò sede, a metà Ottocento. Gli altri impianti sono stati tutti abbattuti o radicalmente trasformati in modo da risultare non più leggibili.

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Ex OSI-GHIA
POSTED ON 6 Apr 2016 IN Reportage     TAGS: URBEX, industrial

Ex Osi-Ghia #01

Quando sabato scorso sono arrivato nella sede della Toolbox Coworking (dove si celebrava il WordCamp) ho subito capito che la zona era molto particolare: tutto intorno era un insieme di magazzini abbandonati, vetrate rotte, porte arrugginite, graffiti. Uno scenario tipico dell’abbandono. Ho perlustrato un po’ la situazione e ho notato che il capannone più grosso aveva la porta spalancata. Tentazione fortissima. Ho resistito e sono tornato a seguire il WordCamp. Ho chiesto qualche informazione, ma non sono riuscito ad ottenere molto: mi hanno parlato di una retata della polizia di qualche giorno prima ma niente di più. Più tardi ho scoperto che si trattava dell’ex OSI-GHIA, un’area industriale di 52mila metri quadri utilizzata, a partire dagli anni ’50, prima dalla Carrozzeria Ghia e successivamente dagli stabilimenti della OSI – Officine Stampaggi Industriali. » Read the rest of this entry «

Ex Italcementi
POSTED ON 23 Feb 2016 IN Reportage     TAGS: urbex, industrial

Ex-Italcementi #01

Ad Imperia esiste da sempre. Almeno da quando io posso ricordare. È la fabbrica Ex Italcementi come tutti la chiamano qui. Ci ho abitato molto vicino per 15 anni ed era un luogo proibito: per noi bambini era il male assoluto, non potevamo nemmeno avvicinarci. E’ stata chiusa ad inizio anni ’70, dopo un periodo a scartamento ridotto. In rete non ho trovato molte notizie, il vuoto assoluto. Sono anni che si parla di una riqualificazione ma ovviamente mancano sempre i fondi (per le cose importanti quelli mancano sempre) e rinvio dopo rinvio sono passati quasi 10 lustri. Domenica ho deciso di farci un giro. La mia curiosità UrbeX ha preso il sopravvento.

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