
Il teatro comunale di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, fu edificato in stile liberty nel 1907 dall’ingegnere modenese Ubaldo Setti e all’architetto Arturo Prati, sui resti di un’antica struttura del XV secolo e completamente trasformato, dopo una sollevazione popolare, dall’architetto Emilio Giorgi nel 1924. Nel maggio 2012 è stato lesionato dallo sciame sismico che ha colpito la provincia di Modena (e buona parte del Nord Italia) e da allora è completamente inagibile.










L’attuale teatro comunale fu edificato nel 1907 su progetto di Arturo Prati di Modena. Ma la struttura, dalla facciata in stile liberty, fu giudicata dalla borghesia agraria di San Felice inadeguata alle proprie esigenze. Quindi, pochi anni dopo, nel 1923-24 il teatro fu completamente modificato su progetto di Emilio Giorgi (autore anche del teatro di Finale Emilia), il quale propose un impianto più tradizionale – lo stesso giunto fino ai giorni nostri – costituito da un primo ordine di galleria, due ordini di palchi e un loggione finale, che conservano il profilo ellittico. Fu modificato anche l’atrio d’ingresso, mantenendo solo il bel balconcino posto in corrispondenza dei palchi centrali, mentre furono eliminate le due brevi rampe che conducevano ai palchi di prim’ordine. Quindi dell’opera di Prati restano, attualmente, soltanto la bellissima volta decorata a motivi floreali in puro stile liberty e pochi altri particolari, tra cui il lampadario centrale.







E’ iniziata mercoledì 13 novembre, a Cuneo, la XXI edizione di Scrittori in città. Il tema dell’edizione 2019, che terminerà lunedì prossimo, è Voci “e prova a chiarire e a dare luce alle voci che si sentono, che si ascoltano, che hanno da dire molto, sempre. Sono le nostre voci, sono le voci degli altri. Voci del verbo leggere“. L’edizione 2019 del festival letterario Cuneese ha in programma ben 224 appuntamenti e 232 ospiti: incontri, laboratori, spettacoli, mostre, film, eventi extra. Un festival diffuso attraverso la città: gli eventi nascono dal centro incontri della Provincia, cuore della manifestazione, e si allargano in tantissimi spazi aperti ai cittadini, come la Biblioteca Civica, il Teatro Toselli, il Cinema Monviso, ma anche i musei e circoli culturali. Le foto raccontano il reading teatrale, tratto da Qualcosa (Longanesi), andato in scena ieri sera al teatro Toselli, che ha visto sul palco l’autrice del libro e conduttrice radiotelevisiva Chiara Gamberale, accompagnata dalla straordinaria voce narrante di Luciana Litizzetto.





Come possiamo fare pace con “lo spazio vuoto” che tutti abbiamo dentro? E come possiamo trovare un equilibrio fra l’ansia di assoluto e la lusinga del niente che ci tormentano? La scrittrice e conduttrice radiotelevisiva Chiara Gamberale ha provato a rispondere nella sua favola morale, Qualcosa (Longanesi), diventato reading teatrale interpretato dalla stessa autrice, nei panni della protagonista. Ad accompagnarli, la voce narrante di Luciana Littizzetto, presenza magica che ci rivelerà perché «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». Regia di Roberto Piana. Una produzione Il Circolo dei lettori.

Il Teatro greco-romano Antico di Taormina è sicuramente uno dei monumenti più celebri della Sicilia, forse d’Italia. E’ utilizzato ancora oggi per concerti ed eventi televisivi e credo sia stato fotografato in ogni modo possibile. Non volevo pubblicare una foto classica, la celebre visuale dall’alto: ho scattato questo tipo di fotografia da cartolina, ovviamente, ma è davvero troppo banale per poterla mostrare. E allora ho scelto questo primo piano di una luce del palcoscenico con sfondo sfuocato del palco; è probabilmente meno artistica, ma è sicuramente una scelta meno inflazionata. E poi mi piace parecchio per il gioco di linee che crea movimento; certo, non è riconoscibile, ma non è mica obbligatorio. Comunque fidatevi, è il Teatro Antico di Taormina.

E dopo qualche ora di attesa eccomi a raccontare, con le foto ovviamente, la rappresentazione dell’istituto Baruffi, dal titolo: “Leonardo, vita di un genio”. Quest’anno l’oggetto in scena era una rete, mentre per quanto riguarda la frase da citare: “Ogni uscita è un’entrata da un’altra parte”, i ragazzi hanno deciso, credo senza fonti reali, di attribuirla al grande Leonardo del quale quest’anno ricorre l’anniversario della morte (2 maggio 1519). La storia si svolge dopo la morte del genio toscano, che non appare mai in scena; il racconto scorre veloce e, in certe fasi, anche in modo divertente. Ma non sono un critico teatrale, quindi credo sia giusto fermarmi qui e parlare di fotografia. Ho scattato con l’inseparabile 70-200 e credo ormai di aver raggiunto un ottimo feeling con quello che sicuramente è uno degli obbiettivi di maggior successo e qualità di casa Canon; ovviamente a tutta apertura e in manuale (con iso mediamente alti). Ho lasciato sempre il diaframma aperto (F/2.8) e un tempo di scatto che mi permettesse di evitare il mosso (1/125). E poi ho giocato con gli iso, ma dopo qualche scatto ho capito che le luci non sarebbero variate molto (cioè sempre buio) e questo mi ha permesso di non impazzire troppo. Credo di essere riuscito, non senza fatica, a raccontare l’essenza della rappresentazione e l’impegno che questi ragazzi hanno profuso sul palco e durante le prove. Davvero molto bravi.





» Read the rest of this entry «

Per il quarto anno consecutivo mi sono trovato in teatro a fotografare i ragazzi delle scuole di Mondovì impegnati in ‘Tutti in scena‘ e, per la prima volta, mi è toccato in sorte l’istituto Baruffi. La frase simbolo di quest’anno era: “Ogni uscita è un’entrata da un’altra parte”; ma forse sarebbe meglio parlarne durante le foto dello spettacolo. Ho diviso le immagini in due fasi: oggi pubblico il backstage, che sicuramente è la parte più divertente della serata. Gli attori del Baruffi non erano molti e quindi ho potuto inserire un elemento di fastidio, se così possiamo definirlo: il flash. Ovviamente con softbox e altrettanto ovviamente staccato dalla macchina; in teoria, se sono stato bravo, non si dovrebbe notare. Almeno non troppo. Ho scattato tante foto, esclusivamente con il 50mm, e ne ho scelto 31, un vero record. Spero siano di Vostro gradimento.





» Read the rest of this entry «

Domenica mattina ho fatto un salto (ma davvero, sono entrato e uscito in 12 minuti netti) a fotografare la presentazione del libro Cleopatra di Alberto Angela al Teatro Toselli. Il Teatro Toselli (doppia maiuscola) è qualcosa di meraviglioso, un piccolo gioiello incastonato in via Roma, il salotto buono di Cuneo. E mi hanno mandato a fotografare in zona sopraelevata, nella posizione più difficile: si vede malissimo lo spettacolo, ma la visione dell’ambiente circostante è mozzafiato. Ho tolto il tele e messo il supergrandangolo per ottenere una rappresentazione completa dei palchi, della balconata e degli stucchi dorati. Ed è bellissimo il Teatro Toselli. E quando c’è il tutto esaurito è ancora meglio. Affascinante.