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Teatro Grande -Brescia-
POSTED ON 23 Gen 2023 IN City & Architecture, Landmark     TAGS: event, theater, monument

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Quando siamo entrati nel foyer del teatro Grande di Brescia la nostra guida, Armando Pederzoli (celebre accompagnatore della Pimpa), mi ha detto: “Preaparati al Wow!“. È un modo di dire che lui usa molto molto di frequente e che ho imparato a conoscere in questa due giorni bresciana. E infatti appena entrati in teatro sono rimasto di stucco: perché il Grande è qualcosa di strepitoso in ogni angolo e in ogni soffitto. Il nome “il Grande” (un po’ strano) venne scelto in onore di Napoleone Bonaparte, ma quando questi decise di non presentarsi all’inaugurazione i Bresciani, feriti nell’orgoglio, cambiarono la denominazione togliendo l’articolo in modo che non fosse più dedicato al grande condottiere francese; piccole curiosità che ho imparato durante la visita guidata con Laura Castelletti, vicesindaca di Brescia, e con Umberto Angelini, soprintendente del Teatro. Non ho realizzato un vero reportage fotografico, ma ho semplicemente scelto le immagini che mi hanno colpito di più: il caffè del Teatro è semplicemente favoloso.

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Teatro Fascista in 14mm
POSTED ON 4 Gen 2023 IN Reportage     TAGS: urbex, theater

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Sono tornato, quasi per caso, al celeberrimo Teatro Fascista. Non ero molto intenzionato a scattare, ma il tempo in qualche modo va utilizzato e con la fotografia non è mai sprecato: ho deciso quindi di diventare specialistico e di fotografare solo con il Sigma 14mm, un obbiettivo che all’epoca della prima infiltrazione non avevo nello zaino. E da quella esplorazione nel teatro diverse cose sono cambiate: un’insegna è sparita, un’altra è stata spostata all’ultimo piano, è stata eseguita una pulizia poco accurata. Ho cercato delle simmetrie perfette, il tempo a disposizione non mi è mancato, e ho lavorato di precisione con la testa micrometrica per ottenere la perfetta centratura del quadrato. E sono riuscito ad ottenere un reportage, ovviamente solo parziale, ma che trovo decisamente interessante.

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Trascendi e Sali di Alessandro Bergonzoni
POSTED ON 29 Lug 2022 IN Performing Arts     TAGS: event, theater

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Trovo che Alessandro Bergonzoni sia uno degli artisti italiani più surreali e incredibili. La sua comicità è clamorosa, confusionaria, pazzesca, inconcludente, complessa, arzigogolata. È un fiume in piena che travolge: si ride per tutto lo spettacolo (e in qualche occasione si riflette anche su temi di attualità), ma non ci si ricorda nessuna battuta, perché è un susseguirsi continuo di parole e giochi, intensità pura e costante. Questa sera è andato in scena a Mondovì il suo ultimo show: Trascendi e sali, e non potevo mancare. Per una volta ho deciso di assistere a tutto lo spettacolo e di fotografare con calma: mi sono seduto in terza fila e ho applaudito le vibrazioni parlate del bravissimo Alessandro. Non credo di essere riuscito a coglierlo in fallo, ha parlato quasi 90 minuti senza soluzione di continuità e senza sbagliare una singola parola. Una macchina perfetta. Poi c’è anche un ricordo che si perde nella Liguria degli anni 90, ma è un’altra storia e ne parlerò domani.

Trascendi e sali è un consiglio ma anche un comando. Alessandro Bergonzoni, che in questi anni si è esibito oltre che nei teatri, nei cinema e in radio, nelle pinacoteche nazionali, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole, nelle università e nelle piazze dei principali festival culturali, è diventato un “sistema artistico” che produce e realizza le sue idee in svariate discipline per, alla fine, metabolizzare tutto e ripartire da un’altra parte facendo tesoro dell’esperienza acquisita. Uno spettacolo dove la comicità non segue obbligatoriamente un ritmo costante e dove a volte le radici artistiche vengono mostrate per essere subito sotterrate di nuovo. Trascendi e sali come vettore artistico di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere.

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In paradiso con Simone Cristicchi
POSTED ON 8 Lug 2022 IN Performing Arts     TAGS: event, theater

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In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, Simone Cristicchi ha presentato in piazza d’Armi a Mondovì il suo spettacolo dedicato al sommo poeta dal titolo “Paradiso. Dalle tenebre alla luce”. Si tratta di un’opera teatrale per voce e orchestra sinfonica, che miscela a ritmo incessante canzoni e parole. Cristicchi è bravissimo e racconta la Divina Commedia attualizzando le parole di Dante Alighieri ai giorni nostri. Lo spettacolo fa parte di una serie di 4 eventi che animeranno l’estate monregalese sino al termine del mese di Luglio; come sempre mi sono dedicato in parte all’ascolto e in parte alla fotografia e non sono riuscito in nessuna delle due specialità. :-)

[…] racconto di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo, attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi. La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.

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Teatro Fascista
POSTED ON 27 Apr 2021 IN Reportage     TAGS: URBEX, theater

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Nel mondo urbex ci sono tutta una serie di luoghi importanti per motivi non comprensibili dall’occhio inesperto. E il razionalismo italiano, tipico della prima metà del secolo scorso, ha scelto il nome di questo piccolo gioiello abbandonato: il Teatro Fascista. Anche se nel caso, come capita spesso nella fantasia urbex, è davvero un termine fuori luogo e che non rende giustizia a questa fantastica struttura e a quello che rappresenta.

In realtà non è assolutamente un gioiello dal punto di vista architettonico, anzi, si tratta di qualcosa di veramente brutto, e non è nemmeno notevole dal punto di vista storico. Almeno credo. Però nasconde un fascino tutto particolare per via di una serie di dettagli non trascurabili: questo luogo dedicato al dopolavoro, fenomeno ormai in disuso ma molto presente nella realtà del nostro paese nel 900, è un susseguirsi di sorprese celate dietro una patina di morigeratezza.

Il pianoforte con la foto, la lucidatrice, il divano circolare, il bar, le insegne ormai distrutte, il teatro vero e proprio e anche persino la stanzetta adibita a ricovero da qualche barbone, sono tutte meraviglie urbex che lasciano senza parole pur nascondendosi dietro a un velo di tranquillità sindacale che stupisce e fa rimanere interdetti. Eppure ci sono e sono tremendamente meravigliosi nella loro semplicità, perché portano alla memoria un tempo non troppo lontano cronologicamente, ma distante secoli dal nostro modo di pensare. E quando si mette in funzione l’immaginazione storica la fantasia non conosce confini e si torna per qualche istante a vivere nel passato.

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POSTED ON 12 Mar 2021 IN Details     TAGS: urbex, theater, silver

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