Sono tornato sulla montagna. Era quasi un anno che non utilizzavo le ciaspole per una bella escursione nella neve fresca. Per ripartire ho scelto qualcosa di veramente elementare: 300 metri di dislivello, dal castello di Valcasotto alla stazione sciistica di Garessio 2000. Avrebbe dovuto essere una gita molto semplice, ma in realtà l’andata (soprattutto) è stata più dura del previsto: la neve era tantissima e ciaspolare in queste condizioni diventa davvero faticoso. Ma è stato bello, non fosse per la neve che mi entrava nelle scarpe. Necessità procurarsi al più presto un bel paio di ghette. :) Tornati al castello di Valcasotto (bello, non l’avevo mai visto) ci siamo concessi anche un assaggio di formaggi grazie alla formaggeria di Beppino Occelli. Davvero apprezzabile: Robiola di Mondovì, Raschera e Testun (il mio preferito, stagionato nelle foglie di castagna). Nel frattempo, visto il vuoto semantico, ho deciso di coniare un termine nuovo, innovativo, moderno: da oggi camminare nella neve fresca con le racchetta da neve (ciaspole) si definisce (come si evince dal titolo) CIASPOLATING. Ringrazio di cuore Samantha per essersi prestata come modella.
Nella giornata più fredda della mia vita, con temperature che sfioravano i -20, ho estratto dallo zaino (con grande coraggio) la macchina.foto e inquadrato il rifugio, un rifugio caldo che non arrivava mai e che più passavano i metri più sembrava irraggiungibile.
Fotografare la montagna innevata è sempre bellissimo. Sempre grosse soddisfazioni. Se la giornata è soleggiata si riescono ad ottenere panoramiche notevoli. In vetta al Bric Mindino si trovano due croci: una gigantesca che domina l’intera vallata, un’altra più piccola ma davvero ‘fotografica‘. Quella piccola mi piaceva tantissimo. Per ottenere una neve davvero ‘reale’ e bianca si dovrebbe sovraesporre di circa uno stop. Dico si dovrebbe perché i moderni programmi di fotoritocco permettono di correggere un’eventuale dominante grigiastra. Io, forse, ho sovraesposto di mezzo stop e puntato la neve. Dovrei controllare. Stop. Mezzo.
Il giorno dell’epifania (6 gennaio 2008) il gruppo AdessoSpiana ha affrontato con impegno e dedizione la non semplice asperità del Bric Mindino. In realtà proprio difficile non è, si tratta di una passeggiata facile di circa due ore; i problemi si sono avuti causa la neve fresca. Nei giorni precedenti infatti aveva nevicato parecchio e in diversi punti la neve era davvero tanta e farinosa. Complice anche la splendida giornata di sole posso dire di essermi davvero divertito: la Croce che domina la vetta è incredibilmente grande (infatti gli abitanti del luogo chiamano questa montagna “la croce”) e popolosa (in vetta abbiamo trovato almeno 20 persone). Al ritorno abbiamo giocato a scendere in verticale, un vero spasso quando la neve e le condizioni climatiche (e le ginocchia di RinkoBoy) lo permettono. Siamo tornati a Garessio prima che il sole tramontasse, giusto in tempo per bere qualcosa di caldo: 4 belle birre medie. Io in realtà ho preferito un bombardino, non sono riuscito a trancugiare una moretti da mezzo litro.