
Mentre selezionavo le foto per il post dedicato al PhotoWalk ho trovato questa immagine del Matitone di Genova (vero nome San Benigno Torre Nord) attraverso una vetrata, una cupola del Terminal Traghetti. Ed è stato colpo di fulmine: tra le tante foto mediocri di quel giorno ho scoperto questa perla grezza (a distanza di tempo devo dire che si trattò di uno scatto fortunato). E credo sia giusto, dopo oltre dieci anni, pubblicarla in un post dedicato.

Ho deciso di iniziare una serie sul sacrario Partigiano di Bastia Mondovì e quindi mi trovo costretto a numerare le foto dedicate in ordine crescente. La numero UNO risale al 25 Aprile scorso (data non casuale), questa invece è stata scattata domenica durante un trail tra fango e pioggia; io ovviamente mi sono limitato a fotografare i coraggiosi che si sono cimentati nella prova, che una competizione del genere non rientra nelle mie corde. Al termine del passaggio, nonostante condizioni metereologiche poco clementi, ho deciso di scattare una singola foto al Sacrario. Mano libera, niente treppiede, sacchetto di nylon intorno al corpo macchina. Ho chiuso il diaframma a F/8 e alzato gli ISO per evitare il micromosso, nonostante fosse quasi mezzogiorno. Il prossimo appuntamento è il reportage completo, magari (spero) con condizioni climatiche migliori.

Ho scattato questa foto 4 anni al fa, al Salone del Libro di Torino. E’ un particolare della porta della Stanza Rossa (mi sembra si chiamasse così): durante le presentazioni veniva chiusa e lo sguardo severo di rimprovero dei presenti cadeva come una mannaia su chiunque osasse entrare (e talvolta era anche proibito). E quindi tutti passavano, curiosavano dall’oblo e tiravano dritto; uno strano miscuglio di mistero, paura e curiosità. Ho trovato questa foto quasi per caso durante una ricerca nell’archivio; e mi ha colpito per quanto fosse minimale ma al tempo stessa carica di dietrologie. Che forse non è il termine adatto, anzi, sicuramente non lo è, ma rende l’idea in modo particolare (almeno nella mia testa).