Le foto in chiave alta e chiave bassa (high & low key) sono tipologie di immagini con un controllo molto attento dei rapporti di illuminazione. Le foto in chiave alta hanno condizioni di luce di almeno uno stop sopra il grigio medio, viceversa le foto in chiave bassa hanno la caratteristica di trovarsi di almeno uno stop sotto. Se dovessimo rapportare il tutto al sistema zonale di Ansel Adams potremmo dire che le foto in chiave alta si trovano nelle zone 7, 8 e 9 (nella 10 sarebbero bruciate), mentre le foto in chiave bassa si trovano nelle zone 1, 2 e 3 (anche in questo caso si deve evitare la zona 0 per evitare il nero assoluto). Per parlare di high key il rapporto di illuminazione fra soggetto e sfondo non deve essere superiore a 3,5:1 mentre nel caso di low key la situazione ovviamente si inverte e il rapporto può diventare importante, anche sino a 10:1. Ho scattato queste due foto di Natasha durante un workshop con Raffaele Ingegno dedicato proprio allo studio di questo tipo di luce nel ritratto. E’ stata un’esperienza illuminante (ma solo nel caso di high key): avevo già scattato ritratti high & low, ma senza conoscere le caratteristiche della luce che questa tipologia di fotografia deve avere; a caso quindi, cercando semplicemente la sovra/sotto esposizione. In realtà la storia è completamente diversa, questo tipo di fotografia si realizza in scena al momento dello scatto e non in post-produzione e, come in tutte le cose, prima di provare (e quindi pubblicare) è necessario conoscere e studiare.
Se dovessi scegliere il man of the match della 15esima edizione del Montecarlo Film Festival de la Comédie non avrei alcun dubbio: Nicola Nocella. Quando sono arrivato in sala stampa, il primo giorno, era seduto come fosse un giornalista (io non lo conoscevo) e ha iniziato a sfottermi senza nemmeno presentarsi. Poi mentre da McDonald’s ci raccontava le difficoltà e qualche dietro le quinte del suo film in concorso ha pensato bene di mangiare il mezzo Hamburger che avevo lasciato nel piatto, quasi offeso dal fatto che ne fosse avanzato solo metà. Appena ho saputo della sua vittoria come miglior attore ho sperato tornasse nel principato per poterlo salutare e fargli i complimenti. Ero davvero contento. E lui è arrivato come un uragano in sala stampa per salutarci prima del Gran Gala. Abbiamo fatto un selfie, si è lamentato del mio nodo alla cravatta e si è offerto di rifarmelo più blusè e infine ha acconsentito a posare per un ritratto. E chissà che non sia davvero il prossimo vincitore del David di Donatello (e immagino dove si toccherà appena avrà letto queste poche righe).
Nicola Nocella, pugliese, autore, attore e regista, col suo esordio cinematografico “Il figlio più piccolo” con la regia di Pupi avati, vince il Nastro d’argento, il golden globe italiano e il golden graal come miglior attore esordiente dell’anno.
Rivince Nastro e graal l’anno dopo grazie alla sua intensa attività cinematografica.
Ha lavorato con registi come Avati, Chiesa, Pieraccioni, Andò e Ciprì, alternandosi tra cinema e teatro, è stato inviato per Rai Tre per il programma “Volo in diretta” realizzando interviste a ospiti come Dario Fo, Ennio Fantastichini, Francesco Rosi e Carlo Ratti ed è stato testimonial mondiale per il lancio della Range Rover Evoque nel 2014.
Dal 2015 è “Ambasciatore della passione” di Cartoomics.