Per il quarto anno consecutivo mi sono trovato in teatro a fotografare i ragazzi delle scuole di Mondovì impegnati in ‘Tutti in scena‘ e, per la prima volta, mi è toccato in sorte l’istituto Baruffi. La frase simbolo di quest’anno era: “Ogni uscita è un’entrata da un’altra parte”; ma forse sarebbe meglio parlarne durante le foto dello spettacolo. Ho diviso le immagini in due fasi: oggi pubblico il backstage, che sicuramente è la parte più divertente della serata. Gli attori del Baruffi non erano molti e quindi ho potuto inserire un elemento di fastidio, se così possiamo definirlo: il flash. Ovviamente con softbox e altrettanto ovviamente staccato dalla macchina; in teoria, se sono stato bravo, non si dovrebbe notare. Almeno non troppo. Ho scattato tante foto, esclusivamente con il 50mm, e ne ho scelto 31, un vero record. Spero siano di Vostro gradimento.
E’ domenica, è Genova. Potrebbe piovere ma no, c’è aria gelida e un freddo inaspettato per essere Liguria. Il parcheggio al Silos è un classico dal costo esorbitante, due passi verso il centro, il vento ti sferza in faccia e devi alzare il bavero della giacca per proteggerti. Aprile è già iniziato, ma è strano. Sembra ancora presto, ma la mattina è già inoltrata, nonostante le condizioni atmosferiche ci sono persone. Tante persone e non ci credevi. E’ come l’attesa che arrivi il giorno vero. Prendi il 24-70, aumenti gli ISO quanto basta per garantire una velocità eccessiva a tuttaapertura. Ti guardi intorno, osservi, pochi secondi. Qualche scatto, il tuo occhio si sposta sullo schermo: è iniziato il giorno vero.
Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.
Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria scale.
– Giorgio Caproni