

Ho scattato queste due foto nel 2003 (solo 16 anni fa) con la Digital Ixus 400, una piccola compatta di Canon dal corpo di acciaio lucido e ben 4 milioni di pixel. Le impostazioni di scatto, a rileggerle oggi, mi fanno venire i brividi: la porta di Brandeburgo è fotografata di notte a ISO 50, mezzo secondo di esposizione e f/2,8. All’epoca utilizzavo un piccolo treppiede da viaggio (di quelli minuscoli) davvero poco stabile. Sono due brutte foto che non avrei pubblicato, non fosse che oggi ricorre il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. E’ un giorno davvero importante, un ricordo fondamentale, che ha cambiato la storia dell’umanità. Credo sia giusto festeggiarlo, anche con due immagini che vorrei poter definire giovanili (e di basso livello).
Per quanto sia di mia conoscenza… valgono da subito, senza restrizioni.
– Günter Schabowski

C’è questo mio amico, musicista (soprattutto) e fotografo, che ha la capacità di scattare un certo tipo di street utilizzando un fortissimo contrasto tra luci e ombre. Si chiama Enzo Fornione e le sue immagini, monocromatiche, hanno sempre un incredibile impatto emotivo e visivo. E quando ho visto questa composizione il mio pensiero è subito andato al suo stile: ho aspettato che il mio soggetto uscisse dall’ombra per scattare e ottenere una sorta di yin e yang. In post ho esaltato il contrasto e rafforzato la differenza fra luci e ombre. E questo è il mio primo Fornionismo (si può dire?).

Ieri mattina, accompagnati dal fotografo e amico Gabriele Cristiani, ci siamo avventurati sulle alture di Ormea, con partenza da Quarzina, per raggiungere il Lago del Lao. Giornata fantastica, sole incredibile, caldo da sembrare maggio inoltrato, nemmeno una nuvola e pochissimi spunti interessanti per la fotografia naturalistica. Ma nel nostro gruppo spiccava la presenza di Edoardo: classe 1944, grande conoscitore della zona, barba alla Babbo Natale, manfrotto in spalla, esperienza e simpatia da vendere. Ho aspettato il termine dell’escursione, ma non potevo lasciarmi sfuggire l’unica vera occasione fotografica della giornata: pochi secondi, tutta apertura, l’accenno di un sorriso. Grazie Edo, alla prossima avventura. :)

Per il terzo anno consecutivo, il 29 settembre scorso, ho partecipato alla Torino Photo Marathon. E’ una manifestazione che mi piace e Torino è una città, la domenica, davvero bellissima. Anche questa volta ho partecipato in solitaria e non ho idea di quanti passi abbiamo fatto le mie gambe: ho girato un po’ tutto il centro di Torino, una parte di San Salvario e sono arrivato sino al parco della Pellerina; una maratona vera e propria. Ho recuperato 9 foto che credo siano interessanti (una l’ho pubblicata ieri) e anche quest’anno ho deciso di scendere a compromessi con l’arte della Street Photography. L’impresa sarebbe riuscire a salire per la terza volta consecutiva sul podio, vedremo se la giuria apprezzerà anche quest’anno le mie immagini.







In ordine di apparizione i titoli sono:
Umani diritti
Portami con te
Viaggiare sotto casa
Fermi tutti
Liberty
Inarrestabile come un raptor
Plastic free
Questo non è un selfie