

Queste due foto hanno 13 anni, le ho scattate nel giugno del 2007 con la Canon EOS 20D. E’ Ambrogio, mio padre, all’epoca 61enne. Sono spuntate dall’archivio fotografico dopo una piccola ricerca, me le ha ricordate mia sorella questa mattina. Sono momenti complicati, troppo complicati, che durano da tempo, troppo tempo. Speriamo che oggi finisca il calvario e possa iniziare qualcosa di nuovo; non sarà più bello probabilmente, sarà diverso, ma speriamo comunque interessante. Che abbiamo ancora bisogno di te, non dimenticarlo.

Queste foto sono un po’ strane, sono una specie di anticipazione bizzarra. Le ho scattate al manicomio di Racconigi il giorno della maratona fotografica, correva l’anno 2019; è raro trovare un mio scatto urbex in bianco e nero, ritengo che il genere richieda il colore (lascio le eccezioni al ritratto), ma per una volta ho deciso di fare uno strappo alla regola. Le ho presentate in concorso (non tutte in realtà), quasi per gioco, per provocazione: anziché esaltare le bellezze ho preferito puntare il dito sulla piaga. Risultati scarsi ovviamente, ma questo anche per colpa della Canon EOS 77D che quel giorno sostituiva l’ammiraglia in riparazione post-trauma. Nelle prossime ore tornerò in modo ampio sull’argomento Fabbrica delle Idee, ergo possiamo tranquillamente definire queste immagini come una sorta di prologo.






Davanti al cielo non ci sei che tu
La mia stellina ha fatto bum
È voglia di andare di non ritornare di non ritornare
Sorridi come tu solo sai
Sorridi che più bella sei
Io ti voglio così angelo mio
Che non hai cielo…
– Gianna Nannini

Si va in manicomio per imparare a morire.
– Alda Merini