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Il borgo misterioso di Rosazza
POSTED ON 22 Nov 2020 IN Reportage     TAGS: religion

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Rosazza viene definito il borgo più misterioso d’Italia. E di sicuro non un paese come tutti gli altri. Per parlare di Rosazza è necessario iniziare a presentare Federico Rosazza, politico, filantropo, massone e mecenate; nella seconda metà dell’800 fu lui a trasformare il suo paese natio. Fu lui infatti a costruire il cimitero monumentale, la chiesa parrocchiale, l’attuale sede del Municipio, il castello neogotico, le fontane, gli abbeveratoi, le strade e le mulattiere. I suoi legami con la massoneria, la sua passione per l’esoterismo e l’alchimia, lo portarono a riempire il paese di simboli, molti dei quali nascosti, altri invece evidentissimi. Complice la giornata tetra e il cielo plumbeo, camminando per le vie di Rosazza ho davvero respirato un’aurea misteriosa, tutto quello che si osserva ricorda la numerologia, nulla è casuale, tutto è costruito in ottica massonica.

Queste foto non vogliono essere un reportage di viaggio, mi sono più concentrato sull’aspetto estetico/artistico, se mi perdonate l’arroganza: eppure l’idea dell’esoterismo trasuda anche da queste poche immagini. Non sono incline alle leggende popolari, e sono quanto di più razionale possa esistere, ma l’anima di Federico e la sua idea l’ho percepita eccome, anche a distanza di oltre 100 anni.

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Pilone dell’Olocco
POSTED ON 19 Nov 2020 IN Landmark, Landscape     TAGS: sunrise, trekking, religion, longexposure

Pilone dell'Olocco #01

Sono arrivato in macchina, prima dell’alba, alla ricerca di un pilone, perché qui viene ancora chiamato così. Ma in realtà il pilone dell’Olocco è stato sostituito alla fine dell’ottocento da una meravigliosa cappella. Ci si arriva per una strada decisamente impervia, asfaltata da poco, e quando si giunge alla meta il panorama merita davvero la strada. Non è distante da casa mia, circa 15 minuti, eppure prima ci ero stato, quasi per caso, solo una volta, a scattare foto di ritratto. Quando sono arrivato era ancora buio (e freddo), iniziava ad albeggiare ed intuivo che qualcosa di interessante sarebbe potuto nascere. Ho scelto due/tre posizioni che ho ritenuto adatte, ho settato la EOS R e ho iniziato a scattare alle prime luci. Poi sono partito per il giro delle borgate; ma questa è un’altra storia e la racconterò la prossima volta.

Pilone dell'Olocco #02Pilone dell'Olocco #03

La cappella che ha sostituito il Pilone è stata costruita col concorso di tutti i lurisiani e di molti della Valle Pesio negli anni 1884-1885. Fuori della Chiesetta la natura regala una bella vista: un’anfiteatro tutto verde di prati e boschi, che oggi avanzano sempre più, alle spalle l’elegante profilo della Bisalta e davanti il fondovalle di Lurisia, Roccaforte, Villanova, Mondovì e, oltre, le Langhe. Fermarsi a fare una merenda è una tradizione. Un tempo per la festa, a metà agosto, arrivavano fin quassù i carretti con vino e gazzose, con pane, formaggio e salame; passavano dalla strada che sale dal Mortè, tenendosi su una cresta tra i boschi. Oggi c’è la strada asfaltata e si può arrivare con tutto il necessario, compreso fornelli, frigo e tende. Per scendere a valle si può scegliere la via sul versante opposto del torrente: si parte in piano, in mezzo al bosco, si beve ad una fresca sorgente pulita, si continua, fuori dal bosco, in un prato ripido; s’incontrano delle malghe da sempre usate in estate per l’alpeggio da gente della valle Pesio.
…ma spero non mi ascolti…
POSTED ON 15 Ott 2020 IN Details     TAGS: urbex, religion

Villa Lupi #08

Cimitero monumentale di Torino
POSTED ON 26 Mar 2020 IN Landmark, Reportage     TAGS: religion, cemetery, art

Cimitero Monumentale Torino #01

Ad inizio febbraio (prima della crisi) sono andato con il gruppo di GiroInFoto a fotografare lo straordinario cimitero monumentale di Torino. Ero molto curioso: l’anno scorso, quasi per caso, mi ero ritrovato nel monumentale di Milano ed ero rimasto piacevolmente sorpreso. Forse anche qualcosa di più. Sinceramente non pensavo che in un cimitero potesse nascondere così tanta meraviglia. Scusate l’ignoranza. E la “Città del Silenzio” è stata ugualmente affascinante: Gabriela Tesio, la guida che ci ha accompagnato durante la visita, è riuscita a portarci dentro all’anima del cimitero facendoci scoprire i segreti e le storie che si celano dietro le numerose cappelle, edicole, statue e sculture. Camminando negli ampi spazi di questo museo a cielo aperto si possono ammirare le opere di Tabacchi, Bistolfi, Calandra, Fumagalli, Rubino, Matroianni e si celebrano personaggi che hanno compiuto la storia del nostro paese: mi vengono in mente Francesco Cirio, Mario Soldati, Edmondo De Amicis, Renato Casalbore, Giovan Battista Pininfarina, Primo Levi, Giuseppe Barbaroux (la cui statua domina Piazza Galimberti a Cuneo), Massimo D’Azeglio, Silvio Pellico, Rita Levi Montalcini, Fred Buscaglione, Erminio Macario e, soprattutto, diversi giocatori del Grande Torino. Quando si entra e si cammina fra le arcate e portici del cimitero non si può che rimanere estasiati; purtroppo con le mie foto non credo di essere riuscito a rendere l’immensità e la bellezza di questo Monumentale: spero almeno di avervi lasciato la curiosità e la voglia di una visita.

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Il cimitero monumentale di Torino – precedentemente conosciuto come cimitero generale – è il più grande cimitero della città di Torino, tra i primi in Italia per numero di defunti (oltre 400.000). Situato a Vanchiglietta (a nord-est rispetto al centro storico), è posto a ridosso del parco Colletta, poco a monte della confluenza della Dora Riparia nel Po. La parte antica del cimitero si sviluppa a partire dall’ingresso principale di corso Novara ed è di forma ottagonale. Essa contiene numerose tombe storiche e 12 km di porticati, arricchiti da sculture di pregio artistico, da cui il nome di “cimitero monumentale”. Nel corso degli anni vi sono stati successivi ampliamenti del corpo storico centrale in direzione del parco Colletta. Al cimitero è annesso un tempio crematorio edificato nel 1882, il secondo in Italia dopo quello di Milano (1876).

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La costruzione del Monumentale fu deliberata nel 1827 dal consiglio dei decurioni, antenato del moderno consiglio comunale, in sostituzione del piccolo e vetusto cimitero di San Pietro in Vincoli. La proposta e il finanziamento dell’opera avvennero su impulso del filantropo Marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, che nel 1828, con la donazione di 300.000 [Lira sabauda|lire sabaude]], ne permise l’acquisto del terreno e l’edificazione del primo nucleo. La prima pietra fu posata dall’allora sindaco di Torino Luigi Francesetti di Mezzenile. Il problema più rilevante da affrontare, fu l’infiltrazione d’acqua della vicina Dora Riparia, questione che fu risolta deviando il corso del fiume, e rettificandone il tracciato meandriforme, sebbene i lavori del progetto del 1889 furono eseguiti soltanto nel 1930.

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All’ombra gigantesca della croce
POSTED ON 27 Feb 2020 IN Landscape     TAGS: sunrise, clouds, religion, sky

La croce

Tutto ciò che si è fatto in Occidente durante tanti secoli si è fatto all’ombra gigantesca della croce.
– Paul Louis Couchoud

Natale a Boves
POSTED ON 26 Dic 2019 IN City & Architecture     TAGS: xmas, religion, 50ne, wideaperture

Natale a Boves