Ho scattato questa foto notturna dello splendido borgo di Manarola (ovviamente sempre Cinque Terre) dalla Via dell’Amore, al freddo, nel buio più completo, con un gruppo di una ventina di frati che rumoreggiava vicino a me (e non ho idea cosa facessero lì) e 30 secondi di esposizione (e ovviamente treppiede). Colgo l’occasione per fornire qualche delucidazione tecnica importante (e poco conosciuta) sulla fotografia notturna: se uso un diaframma molto aperto (tipo F/2,8 oppure F/4) le luci (come i lampioni di questa foto) risulteranno puntiformi, molti simili a come le vediamo nella realtà, ad occhio nudo. Chiudendo il diaframma invece (diciamo F/8 oppure superiore) si verrà a formare il classico (e sempre molto apprezzato) effetto stella. Nel caso specifico ho scattato ad F/10: avrei voluto chiudere ancora un po’ ma il paesaggio era decisamente buio e per ottenere F/10 mi sono visto costretto ad alzare gli ISO a 400 (ma il rumore è inesistente). Il numero delle punte della stella non è casuale ma determinato dalle lamelle dell’obbiettivo: il Canon EF 16-35 F/2,8 II USM, che ho utilizzato per questa immagine, ha 7 lamelle e quindi genera 14 punte. Quando il diaframma ha lamelle dispari il numero delle punte si raddoppia, se invece le lamelle sono pari le punte sono uguali al numero delle lamelle: questo perché le fasce luminose nei diaframma pari si sommano 2 a 2. Sembra facile, ma in realtà è davvero molto complicato. :)
Come tradizione vuole il 24 dicembre (nella notte) pubblico una foto dedicata al Natale. Quest’anno festeggio la ricorrenza più importante con uno scatto dedicato al presepe luminario di Manarola (Cinque Terre). Non sono certo quello che può definirsi un credente (anzi) ma questa rappresentazione della natività è di certo la più innovativa che ho visto negli ultimi anni. Ho deciso di aprire il diaframma mettendo a fuoco sul bambino (utilizzando la massima apertura del 16-35) ed enfatizzare al massimo il nero per isolare nel modo più netto possibile il presepe. E il mio più sincero augurio per un bellissimo e felice Natale.
Da diverso tempo volevo provare a fotografare un cielo stellato e, magari, la via Lattea. Non è un’impresa facile come può sembrare e bisogna utilizzare alcuni accorgimenti. Mi piacerebbe molto scrivere un articolo approfondito sulla fotografia notturna ma mi limiterò, per questa volta, a spiegare come sono riuscito ad ottenere questa foto. Deve essere notte e non ci devono essere nuvole: praticamente estate.È necessario trovare un luogo lontano dall’inquinamento luminoso, l’ideale è sempre la montagna. Per quanto riguarda invece le questioni tecniche serve un treppiede: ho scattato a 30″, un secondo in più (circa, ma questo dipende molto dal tipo di focale) avrebbe mostrato il mosso della sfera celeste. Ovviamente tutta apertura (con il 16-35 impostato a f/2.8), ISO al limite consentito dalla macchina.foto (ho scelto di impostare a 1600, ma avrei potuto osare di più) e messa a fuoco manuale a infinito meno qualcosa. L’ideale sarebbe avere un soggetto in primo piano, qualcosa di interessante che possa dare qualità alla foto; in questo caso, non avendo molto a disposizione, ho scelto la silhouette nera della montagna.
La storia d’Italia è fatta di grandi uomini, condottieri coraggiosi ed eroi. A Savigliano c’è una piazza dedicata a Santorre Annibale Derossi, noto come Santorre di Santa Rosa, probabilmente il più celebre e conosciuto cittadino della città Piemontese; non è menzionato sui libri di scuola e quasi nessuno conosce la sua storia. Forse perché è morto, esule, nel 1825 quando di Unità D’Italia si parlava appena e sottovoce. Però Savigliano non dimentica e gli dedica questa meravigliosa piazza del centro storico: una piazza lunghissima, con i portici, le luci, tantissimi bar. E gente anche di sera. Ho fotografato con il treppiede, 17-40 e otto secondi di esposizione a f/11. Voglio tornarci all’alba.
Ardito banditore delle popolari verità italiane, alzerò il grido della nostra guerra d’indipendenza e più fortemente il grido della concordia. (Santorre di Santarosa)
Altra escursione fotografica notturna. Questa volta, sfruttando le possibilità offerte dalla recenti nevicate, a gironzola per il centro storico di Cuneo. Un freddo pazzesco; temperatura nettamente sotto lo zero. Nella foto (tempo di esposizione 20 secondi) il monumento dedicato al matematico Giuseppe Peano (inventore della curva che porta il suo nome). La targa commemorativa non si vede: è sepolta nella neve! :)