
Il temporale era finito da poco quando sono salito sul tetto per osservare l’orizzonte. L’aria era assolutamente nitida e si potevano vedere le Alpi in tutta la loro bellezza. Le nuvole erano ancora minacciose. Ho notato quella sorta di torre in lontananza e ho inquadrato la scena con il 70-200: mi sono accorto, quasi istintivamente, della perfetta composizione a 200mm. Eliminando l’edificio, e fotografando solo la torre e le unità di climatizzazione (VRV) sul tetto, la scenografia diventava semplice e lineare. Ho provato un paio di scatti prima di riuscire a trovare una linea orizzontale perfetta che escludesse il resto del mondo. Ho contrastato ed enfatizzato le nuvole per ottenere un’atmosfera drammatica. Un’immagine minimale, rilassante, che mi riporta in pace con me stesso. E in questo caso il mouseover è dedicato alla versione monocromatica. ;-)

Il mare è da sempre nel mio cuore. Perché chi nasce sul mare non può dimenticarlo, deve tornare periodicamente a sentirne voce e profumo. Chi nasce sul mare si riconosce dagli occhi, dall’anima: io afferro l’odore del sale e mi sento parte di un’elite selezionata, come se avessi dei poteri che intorno a me capiscono solo quelli come me. E quando ho notato queste due ragazze osservare la linea dell’orizzonte, in completo silenzio, ho subito capito le loro emozioni, mi sono seduto a poca distanza, ho respirato il mare e ho ascoltato lo scabordio delle onde contro gli scogli. Poi ci siamo scambiati uno sguardo, sfuggente, e abbiamo diviso un breve momento che solo chi è nato sul mare può comprendere. Perché noi abbiamo il mare nel cuore.

Che il Pennello sia la spiaggia di Imperia che preferisco è cosa nota. E forse dovrei smettere di fotografare il litorale imperiese. Ma ci sono dei momenti in cui è impossibile non scattare: e il cielo del giorno di Pasqua è stato proprio uno di quei momenti. E non credo servano altre parole.
![In spiaggia [a Pasqua]](http://farm8.staticflickr.com/7115/7065304609_9214397246_z.jpg)
Sembra che il freddo ed il gelo (e la pioggia e la neve) siano tornati in possesso della penisola e che l’inverno abbia deciso di dedicarci un rigurgito. Eppure domenica scorsa (tre giorni fa) camminavo vestito leggero sulla passeggiata di Imperia e fotografavo gente in costume sulla spiaggia. Sembra passato un secolo, era Pasqua. Questa foto è divisa a metà (e non si dovrebbe mai lasciare la linea dell’orizzonte a tagliare in due parti uguali il fotogramma): nella parte superiore ci sono le nuvole, scenografiche, nella parte bassa scene di primavera inoltrata, di vita, di mare. Ho schiarito e aggiunto contrasto. Passando sull’immagine con il mouse appare la versione originale.

Cambiare il punto di osservazione e valutare tutte le prospettive è una delle cose più importanti che mi ha insegnato la fotografia. Quando osservo i miei occhi non guardano solo in un senso ma girano, cambiano, si spostano: sempre alla ricerca del punto di osservazione più interessante. Due sono le prospettive che preferisco: dall’alto e dal basso. La prima strada non è sempre percorribile: non di rado è la più affascinante e le cose belle non sono mai facili. La seconda invece è più immediata e questa immagine rispecchia proprio questo punto di vista alternativo. Sulla banchina c’era tantissima gente, troppa gente: allora ho provato a guardare verso l’alto, mi sono inginocchiato e ho scattato. E’ una foto semplice e forse per questo rende molto bene il concetto dal basso.

Domenica scorsa (il giorno di Pasqua) ho fatto una lunga passeggiata sulla ‘spianata’, ad Imperia. Il panorama era molto particolare: tantissime nuvole, i raggi del sole che lottavano per uscire allo scoperto, il mare decisamente mosso. Ho iniziato a fotografare con il 24-105, poi sono passato al più panoramico 17-40 per riuscire a cogliere il maggior spazio possibile. E quindi ho deciso che dedicherò l’intera settimana al ‘mio mare’. Spero di non annoiarvi. ;-)