
Prima di volare le mongolfiere devono essere gonfiate. E’ un’operazione abbastanza lunga e ‘noiosa’. Prima vengono stese sul terreno e poi con un grosso ventilatore si riempiono d’aria attraverso la ‘gola’. A quel punto vengono sistemate, tirate e allungate per fare in modo che prendano la loro classica forma e quindi si inizia a mandare aria calda attraverso i bruciatori. La mongolfiera è pronta, si gonfia e comincia a salire verso l’alto. Il passo successivo è il volo.


Da Wikipedia:
La mongolfiera è un aeromobile che utilizza aria calda, un gas più leggero dell’aria circostante, per ottenere la forza necessaria per sollevarsi da terra. Per la precisione non si tratta proprio di aria, ma dei gas della combustione del propano. Inizialmente il pallone mediante un ventilatore viene riempito di aria che poi viene sostituita dai prodotti della combustione.
Quando le mongolfiere sono in volo è sicuramente il momento più importante, il momento fondamentale da cogliere al volo: quando il pilota decide di aprire la valvola per accendere la combustione. E allora si vede la fiamma che scalda l’aria e permette alla mongolfiera di salire. E in queste due immagini sono proprio riuscito a trovare (con pazienza) il momento opportuno, il momento decisivo e a fotografare la fiamma. Ed è probabilmente l’unica via per differenziare le mongolfiere in volo.

Fotografare le mongolfiere è un esercizio di pazienza molto interessante. Ci vuole calma e tranquillità, non serve avere fretta: tanto loro si muovono lentamente, molto lentamente. Bisogna saper attendere e aspettare il momento giusto per scattare: la posizione perfetta, la fiamma che esce dal bruciatore, le nuvole, l’albero, lo sfondo più importante. Caso lampante è lo scatto con le montagne, l’ultimo a destra: prima che le mongolfiere fossero nella posizione giusta (quella che vedete nella foto ovviamente) ho dovuto attendere almeno una quindicina di minuti. Ma credo ne sia valsa la pena.


