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Strane Coincidenze
POSTED ON 26 Apr 2016 IN Performing Arts     TAGS: theater, wideaperture

Strane Coincidenze #29

Sabato scorso ho proposto le immagini del backstage. Oggi aggiungo (a colori questa volta) le foto della rappresentazione di ‘Strane Coincidenze’. Sul palco solo una panchina, un orologio e il cartellone delle partenze e degli arrivi; e ovviamente i ragazzi dell’Istituto Cigna che hanno presentato la loro visione di quasi 200 anni di storia italiana (la Napoli-Portici è del 1839) vista attraverso la vita in una stazione ferroviaria. La presentazione della storia è stata affidata ad un ragazzo di colore, credo non per caso: si parlava in modo sottile (ma comunque chiaro) di razzismo. Il razzismo nei confronti degli italiani che all’inizio del secolo scorso (anche attraverso il treno) cercavano fortuna all’estero: storie di povertà, di emigrazione, di lavoro, di sofferenza. Ma anche di ignoranza e, perché no, schiavitù. Un parallelo già visto e sentito (e forse abusato), ma comunque proposto in modo interessante e che ha invitato gli spettatori a riflettere e a pensare su quello che succede intorno a noi: sono passati 100 anni, sono cambiati sicuramente i protagonisti, ma non il modo di pensare degli essere umani. Complimenti ai ragazzi dell’Istituto Cigna per il lavoro, d’altronde hanno anche vinto il premio ‘della giuria’. Un appunto però, da pistino quale sono, voglio farlo alla direzione artistica: se vogliamo ricordare il mondiale di calcio vinto nel 1982, sul cartello deve esserci scritto Spagna 82. Italia 82 non vuole dire nulla ed è troppo semplicistico: è un po’ come insultare le capacità intellettive del pubblico in sala.

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Strane Coincidenze -Backstage-
POSTED ON 23 Apr 2016 IN Reportage     TAGS: theater, silver, wideaperture, 50ne

Strane Coincidenze #19

Ieri sera mi sono presentato al Teatro Baretti (invitato ovviamente) per fotografare il Festival Teatrale Studentesco organizzato da Servi di Scena. Era la quinta serata del festival, dedicata all’Istituto Cigna, una delle scuole di Mondovì. Non ero particolarmente attratto dalla rappresentazione in se, ma era mia intenzione dedicarmi soprattutto alla fotografia di backstage. Nei giorni scorsi avevo notato alcune foto molto interessanti e mi sarebbe piaciuto cimentarmi nei camerini: volevo catturare l’emozione, l’ansia e l’attesa, tutte emozioni tipiche di chi sta per salire sul palco, qualunque palco si tratti.

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Silver Portraits
POSTED ON 22 Apr 2016 IN Portrait     TAGS: silver, wideaperture, 50ne

SilverPortrait #03

Venerdì scorso ho letto La conquista di un ritratto, un bellissimo post di Alessio Jacona. Del tipo che appena finito di leggerlo mi è venuta la voglia di andare in strada e scattare ritratti ambientati in bianco e nero con il 50mm. In realtà è un’idea che circola nella mia mente (rimbalza nel vuoto da una parte all’altra) da tempo, ma non ho mai lo spunto per partire all’attacco ed iniziare. L’occasione però è arrivata con la premiazione della maratona fotografica di Primavera: chi meglio di un gruppo di fotografi per cominciare e mettermi alla prova? Ed ecco quindi la mia prima raccolta di ritratti in bianco e nero; ho utilizzato un filtro di Silver Efex Pro che ho modificato leggermente per adattarlo alle mie preferenze. Come inizio siamo decisamente sotto la sufficienza, non è facile fotografare le persone al volo con un diaframma aperto a f/1.2, ma su questo non transigo: il Silver Portrait dev’essere a tuttaapertura. Cercherò di migliorare nel prossimo futuro, anche nella post-produzione; ma potrebbe diventare davvero un pallino il ritratto ambientato con il 50 a f/1.2 in bianco e nero. Vedremo…

SilverPortrait #01SilverPortrait #02

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Acqua che scorri attraverso Mondovì
POSTED ON 9 Apr 2016 IN Street     TAGS: children

Acqua che scorri attraverso Mondovì

Domani si disputa la quarta edizione della maratona fotografica di Primavera. E quest’anno sono fra gli organizzatori dell’evento: quindi mi si prospetta una domenica davvero fantastica [cit]. Scopro, con orrore, che nonostante (rullo di tamburi in sottofondo) abbia vinto la seconda edizione (prima e unica volta da concorrente) non ho mai pubblicato la foto vincente. Nel 2014 probabilmente avevo altri pensieri per la testa. Come spesso mi accade trovo che l’elaborazione dell’epoca fosse tremenda (ma comunque adatta alla giuria popolare) e quindi propongo a distanza di due anni una versione retouched. Trovo le maratone fotografiche molto difficili, impegnative e mentalmente stressanti. E molte volte ingiuste (ma quest’anno abbiamo scelto una giuria di fotografi di altissimo livello). Da concorrente. Da organizzatore invece sono una figata pazzesca. :-)

Piazza [Scorci monregalesi]
POSTED ON 25 Mar 2016 IN City & Architecture     TAGS: clouds

Piazza [Scorci Monregalesi]

In questi giorni sono alle prese (ma in realtá faccio poco) con l’organizzazione della maratona fotografica di primavera (a Mondovì). È vero, odio le maratone fotografiche, ma odio partecipare, organizzare é tutta un’altra cosa. Uno nei nostri sponsor ci ha chiesto qualche immagine del monregalese da utilizzare per la sua attivitá commerciale: abbiamo deciso di aprire un piccolo contest interno. Io ho cercato nel mio archivio che generalmente ho foto per qualsiasi evenienza; e ho trovato questo scatto di piazza Maggiore a Mondovì alta, diciamo il centro storico della cittá, che tutti qui chiamano semplicemente Piazza. É una foto di quattro anni fa che non ricordavo nemmeno di aver scattato, ma che sono riuscito a trovare grazie ai geotag di Lightroom (siano benedetti). E direi che per iniziare non è male.

Carlevè ‘d Mondvì 2016 [Reprise]
POSTED ON 17 Feb 2016 IN Performing Arts, Reportage     TAGS: carnival, tradition

Carlevè #10

Le immagini del carnevale di Mondovì hanno ottenuto un successo che mai avrei immaginato. E sono costretto a replicare. Ho salvato in bella circa 150 foto delle quasi mille che ho scattato e mi sembra corretto pubblicare ancora qualcosa per mettere in evidenza i personaggi che hanno animato il Carlevè Monregalese. Una delle situazioni che mi ha fatto ammattire è stata la foto a richiesta: mi sono piazzato con lo zoom (volevo evidenziare i volti, le espressioni, le risate) nei pressi del palco, nel momento più importante della sfilata. In tantissimi mi hanno chiesto di essere fotografati, generalmente in gruppi di 10-15 amici. Il punto è che riuscire a fare una foto di gruppo con il 70mm è un’impresa non da poco: e allora iniziavo a indietreggiare (dire di no non era nelle opzioni consentite) nel tentativo di allargare la visuale. Mi sarà capitato almeno 50 volte e loro, i fotografati, rimanevano in posa diversi secondi con lo sguardo fra l’incredulo e il sofferente.

Carlevè #11Carlevè #12

In queste foto ci sono ancora le persone, i loro sorrisi, la loro concentrazione. Su due voglio però lasciare un commento. Il Babbo Natale che vedete nella terza foto è un mio concittadino (che saluto). Per riuscire al meglio si è fatto crescere la barba (perfetta) e l’ha colorata di bianco. L’idea della barba finta non l’ha presa nemmeno in considerazione. Attore vero. E poi c’è l’ultima, non ricordo nemmeno di averla scattata. E’ un colpo di fortuna di quelli che possono capitare; non è una foto tecnicamente perfetta ma ha il suo perché e mi ricorda che è possibile sempre migliorare. Ho impostato gli iso a 800 nonostante fossimo in pieno giorno e nonostante l’apertura fosse f/2.8. Ma è stata una scelta vincente perché mi ha permesso di arrivare a scattare a 1/1250 e ad ottenere una foto perfettamente nitida senza il minimo mosso. E’ sempre bene ascoltare i consigli degli amici. Soprattutto quando sono ottimi fotografi.

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Il Carnevale di Mondovì – Carlevè ‘d Mondvì in dialetto piemontese – ha origini antiche, risalenti al XVI secolo e ritorna ogni anno ad allietare gli abitanti del basso Piemonte e non solo coinvolgendo tutta la città per almeno dieci giorni.

La figura del Moro che raduna il popolo per i festeggiamenti del carnevale trae spunto da un automa in ferro realizzato nella seconda metà del diciottesimo secolo da un artigiano locale, Matteo Mondino. L’automa, con un martello in mano per battere le ore su una campana, è stato collocato sotto un baldacchino posto sopra la facciata della chiesa di San Pietro, nel centro di Mondovì dove sta ancora adesso.

Il Moro diventa quindi uno dei simboli di Mondovì, insieme a quello più antico della Torre del Belvedere e diventa maschera ufficiale nel 1950, con la prima interpretazione da parte di Bastianin Vinai.

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