
Qualche giorno fa mi è capitato fra le mani un bellissimo video dedicato alle foto di Steve McCurry. In questo video venivano raccolti 9 consigli di composizione traendo spunto dalle sue foto. Niente di nuovo sotto il sole, le solite cose: la regola dei terzi, le linee guida, le diagonali, le cornici, il contrasto tra soggetto e sfondo, riempire il fotogramma, occhio dominante al centro, elementi ripetuti e simmetria. Solo il punto sette mi ha lasciato un po’ perplesso: cosa si intende per occhio dominante? Io so benissimo qual è il mio occhio dominante (il destro) ma come posso saperlo del soggetto? Io preferisco dire che l’occhio dominante nel ritratto diventa proprio quello posizionato al centro del fotogramma. In questa foto di Azzurra, per esempio, è il sinistro. E niente, mi serviva una scusa per pubblicare questa foto. Anche se forse non era necessario. Mi sono divertito anche ad evidenziare i consigli di composizione che ho applicato. Che dite? Riuscite ad individuare come e dove?

Sei in un bellissimo ed attrezzato studio fotografico. Hai a disposizione almeno tre tipi di sfondo diversi, due softbox rettangoli e due ottagonali, uno striplight, un beauty dish, pannelli riflettenti. E poi scopri che le foto che preferisci, le più interessanti, sono quelle che hai scattato sfruttando la luce del tardo mattino che passa attraverso la porta a vetri dello studio. Che molte volte le soluzioni più semplici (ed economiche) sono anche le migliori.
Questo è il sunto di tre post del 2014 che ho ripreso e modificato. Il titolo è una citazione da ‘
5 minuti‘ di Gianna Nannini (dall’album Scandalo, 1990).



In origine avevo pensato a questa immagine in bianco e nero. Edith mi aveva chiesto una foto con la maglia dedicata ai Nirvana, ma il rosso non era adatto al colore dei suoi capelli. In fase di post-produzione ci siamo accorti che nella versione monocromatica la foto diventava spenta, perdeva la sua forza e quindi abbiamo deciso di lasciarla a colori. Quando si è trattato di discutere del tipo di rapporto fra il rosso della maglietta ed il fuxia dei capelli ci siamo persi fra contrasto, tinta, orrore, codici esadecimali. Edith però ha trovato la definizione migliore: “Fanno a pugni”.

Ho già pubblicato un paio di immagini di Valentina e in questi giorni ho deciso di tornare sul pezzo. Sono foto che ho scattato a Giugno dello scorso anno ma che sono riuscito a preparare e pubblicare solo in questi ultimi giorni. Non credo di dovervi raccontare molto della bellezza di Valentina e della sua capacità di posare davanti alla macchina fotografica e quindi vi parlo di fotografia: solamente un accenno che non voglio tediare nessuno. Sono tutte foto in studio, con due softbox a 45 gradi (classico beauty). Non avevo bisogno di cercare contrasti di luce particolari ma volevo solo esaltare la bellezza ed il candore della modella. Ho utilizzato diaframmi decisamente aperti (ma non è insolito per il sottoscritto) e quasi sempre uno sfondo bianco per dare un’idea di purezza. Se fossi Picasso (ma non lo sono fortunatamente) questo sarebbe il mio periodo ‘Blanco’. Ho voglia di bianco, di pulizia, di purezza. :-)



Nell’ultimo periodo si è parlato molto di smog. Le grandi città italiane (Roma, Torino, Genova, Firenze, Napoli) sono sotto attacco: l’aumento delle polveri sottili (che in maggior parte derivano da cause antropiche come traffico e processi di combustione) rende l’aria irrespirabile e la qualità della vita cala drasticamente. I motivi di questa situazione anomala (ma non troppo) sono da ricercare soprattutto nelle condizioni meteo e nell’aumento della pressione e dell’umidità, oltre che alla diminuzione delle temperature. E io penso a quanto sono fortunato a vivere in un piccolo paese in provincia di Cuneo: qui l’emergenza smog non esiste, l’aria è pulita, il cielo è azzurro (sembra una cosa normale, ma non per tutti). Mi piace correre nel primo pomeriggio nei dintorni di Beinette: il paese è circondato da cascine, campagne, campi di mais e prati, le strade sono ancora in parte sterrate e gli unici mezzi di trasporto che incontro sono i trattori e le biciclette. Non di rado è possibile ottenere incontri ravvicinati con mucche, corvi, volpi, cinghiali e caprioli. Il problema PM10 qui non esiste e respirare è ancora un’attività salutare. :-) Nella foto Elisa (grazie per l’aiuto) prova l’ebrezza della ‘mascherina‘ (che in realtà non ha nessun potere contro il particolato) in una giornata di cielo sereno e aria pulita sul belvedere di Mondovì (e il Monviso sullo sfondo).
24 mesi di riduzione dell’aspettativa di vita nelle aree urbane più inquinate a causa dello smog prodotto dal traffico. 8220 decessi prematuri l’anno, solo nelle 13 principali città italiane, attribuibili a concentrazioni di PM10 superiori ai 20 μg/m3. Circa 60.000 vittime l’anno in tutto il Paese per esposizione a concentrazioni elevate di PM2,5. (Alberto Fiorillo)