
Ecco la celebre isola di Alcatraz fotografata dal Pier 39. Non penso ci sia molto da dire sull’isola e sulla composizione della foto, preferisco soffermarmi sui dati di scatto. Ho fotografato a 1/1250, ISO 400 e f/8. Praticamente un genio. Purtroppo dimentico spesso di cambiare le impostazioni: pochi secondi prima avevo scattato a priorità di diaframmi (f/8) con una luminosità decisamente bassa. E quindi avevo scalato a 400 ISO in quanto mi serviva comunque una almeno discreta profondità di campo. Ovviamente non mi sono ricordato di tornare alla base e ho scattato le 5 foto successive senza controllare i tempi nel display. Ecco un utile promemoria: tenere sempre la mente accesa e controllare velocità e diaframma. :)
Title originally chosen by Massimiliano Calamelli and Ubikindred

Non sono mai stato un grande ammiratore delle foto storte, anzi, ma in questo particolare caso credo possa esserci un perché. La prospettiva in questa immagine inganna: la parete di roccia in primo piano è dritta mentre la strada in basso e la montagna sullo sfondo sono palesemente in pendenza. L’asfalto nell’angolo destro, con la tipica linea gialla, assume però un significato interessante proprio grazie al fatto di essere innaturale, riesce a far capire cosa vede chi percorre la bellissima strada che attraversa il Zion National Park. E per questo posso promuovere questa foto nonostante non sia perfettamente dritta.

Stavamo percorrendo la Zion Park Blvd in direzione Springdale quando sono rimasto affascinato da questa gigantesca parete di roccia. Sono sceso dalla macchina e mi sono avvicinato per cercare l’angolo migliore per scattare; purtroppo non riuscivo a trovare niente che mi permettesse di catturare l’idea. Dopo diversi tentativi (pessimi) ho deciso di cambiare visione e anziché allontanarmi ho deciso di avvicinarmi il più possibile. Ho scattato in ginocchio alla base della parete con il 17-40 alla focale minima. E penso di essere riuscito a catturare la maestosità della roccia.


Il Tramonto sul Bryce Canyon è meraviglioso. L’estetica e l’impatto non sono forse paragonabili alla Monument Valley ma l’atmosfera è diversa. Qui non si tratta di un’unica ed impareggiabile veduta: è qualcosa di più. C’è silenzio, c’è colore, c’è vita. E’ possibile passare da un punto di osservazione ad un altro nel giro di pochi secondi/minuti ma l’atmosfera non cambia ed il silenzio (nessuno parla) fa da sfondo al panorama. Mi affascinavano molto i cartelli in legno che segnalano strada e luoghi di interesse e ho deciso di utilizzarli per esaltare la grandiosità della vista. E che vista!

Il Bryce Canyon è un luogo molto amato dai fotografi. Ogni tre minuti c’è qualcuno che ti chiede (quasi sempre in inglese) di scattare una foto. E poi ci sono i giapponesi. E’ un luogo comune, ma i giapponesi che scattano foto (con le attrezzature più improbabili e sofisticate) sono veramente dappertutto. E mi piaceva l’idea di ritrarre (colpo di fortuna) un gruppo del Sol Levante alle prese con la classica foto di ricordo; il Bryce Canyon alle loro spalle rende l’immagine interessante. E per fortuna. :)


Il Bryce Canyon è uno scenario naturale davvero difficile da dimenticare. Il rosso della pietra e il verde degli alberi si fondono insieme e trasformano questa valle in qualcosa di unico. Non saprei davvero come definire i celebri ‘hoodos’: forse perché si rimane senza parole. Ho deciso di pubblicare due foto per l’occasione; sembrano molto simili ma in realtà hanno caratteristiche diverse. La prima foto (sx) è stata scattata poco prima del tramonto, la seconda (dx) invece è del giorno seguente e sono riuscito a realizzarla, complice una levataccia, poco prima delle sette del mattino. Sono entrambe fortemente post-prodotte: ho saturato e contrastato tantissimo per riuscire a trasmettere il senso di forza e di intensità del Bryce Canyon. Se programmate un viaggio negli Stati Uniti non dimenticate di passare da queste parti.