
In mezzo ad una fitta vegetazione è nascosta questa piccola cappella che è stata oggetto di molte cronache ed altrettante dicerie. Tanto che questo luogo è quasi temuto dalla gente del posto. Questa costruzione è un’autentica opera d’arte edificata in epoca contemporanea al castello poco distante. Originariamente destinata a cappella funeraria della famiglia proprietaria del castello, la Chiesetta rappresenta oggi un esempio di rara e ricercata architettura.



Ma intorno ad essa ci sono strane storie: molte persone affermano addirittura di aver notato in alcune notti persone incappucciate girovagare nei dintorni di questa chiesetta e al castello vicino. In effetti oltre alle voci della popolazione, all’ interno di questa chiesetta sono stati lasciati segni che lasciano proprio pensare a questi riti, loculi profanati, candele, rituali scritti e piccoli animali sacrificati di fronte ad un altare “artigianale” fatto sul momento. Così da tempo questo piccolo gioiello gotico è meta di occultisti e investigatori del paranormale.


Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Lorena Durante.





Sono passati 25 anni, ma J-Ax sembra non sentirli. A conclusione del live nel ringraziare i compagni di viaggio con una dichiarazione che tra lo slang militare di chi ha ancora fatto la “naja” e la dotta citazione (ad Anna Magnani, ndr) l’artista li ricorda uno ad uno, come “tacche” da incidere sul muro, che hanno scandito i suoi 47 anni e di cui andar fiero, per ognuna di loro. Il live presentato a WakeUp è stato una lunga regressione temporale, suddivisa in due parti: la prima dal 2009 al 2018 a raccontare la propria carriera da solista; la seconda dall’uscita di Strade di Città (1993) in poi con il supporto del fido dj Jad.


Un percorso fatto di tutte le più importanti hit dell’artista, dalle più recenti (gli anni di Fedez e dei Comunisti col Rolex) a quelle cantate dai fan della prima ora (Tranqui Funky, Funkytarro, Domani, Ohi Maria), inframmezzato con lanci video che scandivano la Storia più importante degli ultimi 25 anni, tra il faceto (alcune pubblicità o momenti topici della TV, come la nascita del GF) ed il serio (artisti mancati come Avicii o Amy Whinehouse, o fatti di cronaca, come gli attentati di Parigi).





J-Ax offre al suo pubblico così un lungo percorso talvolta un po’ autoreferenziale – ma, lo dice anche lui, “concedetemi il vezzo di festeggiarmi e nutrire il mio ego” – nella sua musica e nella cultura pop del nostro Paese. La gente apprezza, balla e applaude, in una occasione che si trasforma così in un momento di festa collettiva.



Il finale, dopo aver presentato la band (con un ottimo, e ringiovanito, Paolo Jannacci), mostrato la bellezza del graffito che nelle 2 ore e più di concerto il writer Raptuz ha disegnato (e che verrà messo all’asta per beneficienza insieme a tutti gli altri creati durante il tour) e ringraziato gli artisti saliti sul palco prima di lui – si segnala un convincente e coinvolgente live tutto raggaeton e ballo dei Boomdabash -, non può che essere con la hit del 2019 Ostia Lido in un collettivo abbraccio nazional-popolare.
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Viter Luna & CULTURECLUB51.

Lucono al sole
ai bordi di strada,
nei fossati caparbi resistono
a misurare l’eternità
coriandoli
del defunto Carnevale.
Ora è l’attesa.
Solo i corvi san dove andare
noi ci lasciamo
abbagliare ancora
non vedendo la viola
che spunta.
La poesia Dopo Carnevale è di Silvia Pio. La foto è stata anche utilizzata per l’articolo Carnevale, festa della trasformazione su Margutte, non-rivista online di letteratura e altro.

Pensavo cose, non belle a dire il vero, ripercorrevo attimi, parole dette e taciute, emozioni. Poi mi sono ritrovata a non pensare più niente, persino la preoccupazione più ostinata è scivolata via, cadendo come l’orsacchiotto che avevo appoggiato distrattamente sul ripiano. Non si direbbe, ma anche la crisi ha il suo lato effimero e per un po’ ti lascia, fugge via chissà dove, e tu ti ritrovi in un silenzio strano, ma intimo e basta ascoltarsi respirare per intuire che si cresce faticosamente, ma inesorabilmente.
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Sara Taricani.

Una giornata caldissima, il sabato di Collisioni 2013, ma anche quando scende il sole, l’entusiasmo dei fans della rocker numero uno in Italia si mantiene alto! Sono in tanti, la piazza rossa di Barolo è stracolma di gente, tutti per lei: Gianna fa esplodere le Creature Selvagge di Collisioni con “Scegli me”. Brani tratti dell’ultimo album, Inno, e repertorio storico da Maschi a Ragazzo dell’Europa, durante il quale sventola con orgoglio la bandiera con il Simbolo dell’Oca, la sua contrada, recente vincitrice del Palio di Siena. La Nannini si scatena, con la grinta di una ragazzina; sulle note di America, provoca, slacciandosi il reggiseno e mostrandolo al pubblico. Lascia il palco per tornare con in mano un bicchiere di Barolo e propone un brindisi. Dedica “Meravigliosa creatura ” a chi sulla piazza non è riuscito ad arrivare e ascolta il concerto dalle colline, nelle vigne. Nonostante i quasi 40 di carriera Gianna Nannini è ancora uno straordinario animale da palco.
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Michela Agnese.



Esistono due tipi di rotoballe. Quelle verdi, più facili a vedersi in tarda primavera, e quelle gialle, che preferiscono uscire d’estate. Le prime tendono a stare poco allo scoperto, forse per la loro paura dell’acqua, mentre le seconde sono più sedentarie e amano indugiare sotto il sole estivo. Sono esseri pacifici, che conducono una vita contemplativa. Vivono e si spostano prevalentemente in branco, anche se si contano alcuni avvisamenti di individui solitari. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, le fa discendere direttamente da Cerere, dea delle messi, mentre in alcuni stralci dei Vangeli Apocrifi si parla di una macchina ‘terribile‘ che le partorirebbe con ‘immane frastuono‘.
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Maranza Max.