
Ho inseguito la Chiesa Verde per lunghissimo tempo, un’attesa infinita. Le notizie, frammentarie, dal mondo urbex mi lasciavano intendere che forse non era destino e che il Verde non era un colore adatto al sottoscritto. Poi un giorno ho tentato, quasi casualmente, e ho trovato la porta spalancata, una tranquillità che non immaginavo, una bellezza abbandonata e memorabile. Purtroppo questa Chiesa è un meraviglioso fiore nel mezzo del deserto industriale genovese: era parte integrante di Villa Durazzo-Cataldi che fu abbattuta negli anni ’60 del secolo scorso per fare spazio ad una raffineria. Ancora oggi paghiamo a caro prezzo lo scempio edilizio ed industriale dell’Italia del boom economico. Ci sono stati diversi tentativi di recupero, ma attualmente la Cappella di Villa Durazzo-Cataldi versa in stato di profondo abbandono e lo spazio antistante è stato affittato come parcheggio per i mezzi pesanti. Nel mondo urbex è stata definita Chiesa Verde per via dei colori che risaltano all’interno, sulle pareti e dalle vetrate, ed è uno di quei luoghi del quale bisogna parlare, parlare e ancora parlare: perché un recupero è davvero auspicabile e doveroso.





» CONTINUA A LEGGERE «

Non si trovano molte informazioni sulla Chiesa Bianca che sorge nella frazione di Gorra, nel comune di Finale Ligure. Dedicata a San Bartolomeo è abbandonata e sconsacrata da almeno 50 anni. Dell’interno rimane quasi nulla: originariamente si presentava ad unica navata con abside e altari laterali, ma il tetto è crollato, l’altare centrale è un cumulo di mattoni e polvere, la vegetazione ha preso il sopravvento e il verde della muffa ha ormai colorato gli stucchi bianchi di questo luogo di culto risalente al 1400. Si potrebbe ancora salvare il meraviglioso campanile che conserva la slanciata cuspide ottagonale affiancata da gugliotti angolari, secondo il tipico modello dell’architettura campanaria del Finale. Purtroppo sembra che la situazione non venga presa in considerazione dalla politica (e nemmeno dalla religione) e il rischio che anche il campanile, che inizia a dare importanti segni di cedimento, possa crollare è davvero altissimo. E sarebbe un pericolo per gli abitanti della zona e un vero peccato artistico.





» CONTINUA A LEGGERE «


La Chiesa Gialla si trova all’entrata di una piccola frazione di campagna: è l’inizio, la presentazione. Ed essendo in stato di abbandono non è proprio un bel biglietto da visita. È ancora in buone/ottime condizioni (se tralasciamo qualche graffito), le vetrate sono intatte e non ci sono segni di vandalismo. È stata definita Chiesa Gialla perché gli interni (ma anche gli esterni) sono colorati di giallo e la luce che penetra all’interno contribuisce a creare un’atmosfera fredda esaltandone il colore delle pareti. C’è anche una sagrestia, completamente vuota, con i resti di una cucina, qualche graffito sui muri e tanta tanta polvere. Purtroppo il destino di questo piccolo luogo sacro è segnato: non so se la chiesa sia ancora consacrata, nel caso il compito di mantenerne il decoro dovrebbe essere del Vaticano. E probabilmente sarebbe un ottimo modo di spendere i fondi dell’ottoxmille.



» CONTINUA A LEGGERE «

Un piccolo sentiero di campagna che conduce in un delicato bosco di castagne, e sul margine una piccola cappella dimenticata. Non abbandonata perché la sua atmosfera è viva e intensa, semplicemente dimenticata, lasciata nell’oblio, senza le attenzioni che meriterebbe un luogo magico e sacro come questo. Perché al suo interno tutto è meraviglioso, una successione dolce di ricordi, di memorie, di storie, di momenti. E sarebbe giusto ridarle la sua luce che si sta lentamente spegnendo, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, per farla tornare ad essere un luogo dove ritrovarsi, dove coronare il sogno di un grande amore o, semplicemente, dove fermarsi a pensare e riprendere fiato.















