
Qualche giorno fa mi è capitato fra le mani un bellissimo video dedicato alle foto di Steve McCurry. In questo video venivano raccolti 9 consigli di composizione traendo spunto dalle sue foto. Niente di nuovo sotto il sole, le solite cose: la regola dei terzi, le linee guida, le diagonali, le cornici, il contrasto tra soggetto e sfondo, riempire il fotogramma, occhio dominante al centro, elementi ripetuti e simmetria. Solo il punto sette mi ha lasciato un po’ perplesso: cosa si intende per occhio dominante? Io so benissimo qual è il mio occhio dominante (il destro) ma come posso saperlo del soggetto? Io preferisco dire che l’occhio dominante nel ritratto diventa proprio quello posizionato al centro del fotogramma. In questa foto di Azzurra, per esempio, è il sinistro. E niente, mi serviva una scusa per pubblicare questa foto. Anche se forse non era necessario. Mi sono divertito anche ad evidenziare i consigli di composizione che ho applicato. Che dite? Riuscite ad individuare come e dove?

Nel mese di settembre ho partecipato ad un laboratorio sperimentale di fotografia. Fotografi e modelli si dovevano cimentare nella rappresentazione di un colore; purtroppo sono riuscito a fotografare solamente durante la giornata dedicata al nero. E’ stata comunque un’esperienza interessante: la cromofotografia (questo è il nome) è un tipo di ricerca difficile ma molto stimolante. Questa è l’ultima immagine che propongo (le altre sono qui, qui e qui) e forse è quella che mi convince maggiormente. E’ la mia principessa nera, una principessa un po’ triste e tanto dark.

Got a sweet black angel, Got a pin up girl,
got a sweet black angel, up upon my wall.
Well, she ain’t no singer and she ain’t no star,
but she sure talk good, and she move so fast.
But the gal in danger, yeah, de gal in chains,
but she keep on pushin’, would ya take her place? […]
Free de sweet black slave, free de sweet black slave.
– M. Jagger/K. Richards

In questa foto ci sono due icone, contrapposte. Da una parte il pugno che significa offesa, dall’altra parte il celebre simbolo della pace. Questo accostamento non è certo una novità, anzi, è nato nel 1970. Io non ero ancora nato. Ma miscelare significati diversi è sempre interessante, tende a lasciare interdetti. E poi c’è il colore nero, predominante, molto lontano dall’arcobaleno che da sempre significa pace. Eppure questo è soprattutto un ritratto, perché sullo sfondo c’è una ragazza, fuori fuoco, che sorride. Ed è un sorriso dolce, armonioso, carico di significato. Ed è questo sorriso il protagonista nascosto di questa immagine.

è il dolore del silenzio / quello che ti attanaglia dentro
che ti morde / azzanna, strappa
viscere / sogni / parole
/ il dolore del non detto / che si contorce / e dilata
in te
Te / nei miei pensieri / nel mio sangue / nella mia pelle
epidermide / di setose anomalie / tatuata di te / ti si offre / indecentemente
è tua
nella moltitudine / di brividi / sfiorala / sfiorami / mordimi / mangiami
è l’inesistenza / separata da te
Foto di/Photo by Samuele Silva – Parole di/Words by Zoe.