Le mongolfiere, con il loro vagare nel cielo, portano più a un destino che a una destinazione.
– Fabrizio Caramagna
Le mongolfiere, con il loro vagare nel cielo, portano più a un destino che a una destinazione.
– Fabrizio Caramagna
Il raduno dell’epifania è un appuntamento imperdibile dell’inverno monregalese. E tutti gli anni è sempre più bello, più intenso, più ammirato. Mi raccomando l’hashtag: #mondovìvola. Quest’anno ho avuto anche l’onore e l’onere di volare e ho aggiunto qualche foto dall’alto. Anzi, dall’altissimo, visto che la mia mongolfiera (quidata dal simpaticissimo Dave Tree) ha superato i 6000 piedi di altezza: avessi avuto un paracadute avrei potuto tentare l’impresa di lanciarmi dalla cesta. Quest’anno spicca il pallone di Van Gogh e visto dal vivo è ancora più bello di quanto si riesca a riprodurre in foto: sembra davvero il quadro del pittore fiammingo. Si tratta del celebre autoritratto con cappello di feltro e la mongolfiera ha due orecchie (nel quadro se ne vede solo una) ed è curioso perchè Van Gogh si mutilò proprio poco dopo la realizzazione del dipinto: realizzazione storica assolutamente corretta. Sono già stanco dopo la prima giornata di voli, ma domani si riparte e sarà la giornata clou. Rimanete sintonizzati.
Devo ammettere che il concetto di mongolfiera inizia a suonarmi strano. Al primo raduno il mio sguardo era allucinato, come un bambino la mattina di Natale, ed è la stessa emozione che ho letto negli occhi di mia sorella al suo primo evento del genere. Questa mattina mi sembrava di essere nella normalità più assoluta, quasi una routine e quando la meraviglia diventa fisiologica è davvero un passo importante: non sapevo cosa fotografare perché tutto mi dava l’impressione del già visto. Cartoline e tramonti, invece erano mongolfiere (alcune anche davvero particolari) che si gonfiavano e danzavano nel cielo: e non è roba di tutti giorni. Dal punto di vista fotografico non ho avuto fortuna: tempo splendido, ma cielo troppo limpido (nuvole scenografiche nemmeno l’ombra) e correnti in direzione Cuneo, quindi niente foto a ridosso di Mondovì. Mi sono dedicato soprattutto al gonfiaggio e alla storia a terra privilegiando alcuni aspetti della vita da mongolfiera che trovo interessanti: quando si riesce ad entrare dentro al pallone e si possono scattare foto dalla gola i risultati sono sempre importanti. Ho scattato con almeno 4 obbiettivi diversi utilizzando il 70/200 moltiplicato (1.4x) e muovendomi in assoluta libertà in piazza Europa: la quantità di gente presente al raduno (il 31esimo) è stata davvero impressionante. Successo che definire clamoroso è riduttivo. Ho scelto 25 foto, non sono completamente soddisfatto delle scelte artistiche, ma la qualità tecnica mi sembra buon livello. Al prossimo anno.
La sensazione che provo? Quella di galleggiare nell’aria. Ma soprattutto, l’emozione di riuscire a sfruttare il vento, che non si vede: è come se fossi una nuvola, che può salire e scendere nel cielo.
– John Aimo
La Night Glow è uno dei numerosi appuntamenti del raduno dell’Epifania: forse il più spettacolare. E’ un’idea molto semplice, ma di grande impatto: vengono scelte alcune mongolfiere (quest’anno cinque) per essere illuminate in notturna. A ritmo di musica. E’ davvero molto coinvolgente e sono sempre tantissime le persone che, nonostante il freddo clamoroso, tutti gli anni assistono all’evento. Io sono arrivato un po’ in ritardo (ho cercato di evitare il più possibile le temperature polari di questi giorni) e ho dovuto farmi largo tra la folla. Ho scattato prima con il fish-eye, sul treppiede, con tempi lunghi e diaframma molto chiuso. Data la quantità di fotografi volevo proporre qualcosa di un po’ alternativo, ma non avevo calcolato il movimento, anche se appena percettibile, delle mongolfiere. Sono passato quindi al 24-70 a mano libera, fuoco manuale con il tempo minimo per evitare il mosso, 800 ISO e tuttaapertura. Ho lavorato davvero tanto in post-produzione: sulle luci, sui contrasti e sui colori. Bilanciamento del bianco impostato a 2000 gradi Kelvin (praticamente blu oltremare). Ho premuto il pulsante di scatto 487 volte (alcune a raffica) e, alla fine della fiera, sono riuscito a salvare 118 foto. Queste, as usual, sono le mie preferite.
Quando questa mattina mi sono alzato e ho visto la colonnina di mercurio segnare 8 gradi sotto lo zero la tentazione di tornare sotto le coperte è stata davvero forte. Ma quest’anno non ho ancora avuto la possibilità di fotografare ed il raduno dell’Epifania di Mondovì, giunto alla 29esima edizione, era un’occasione troppo ghiotta per lasciarmela sfuggire. E poi volevo provare il fish-eye con le mongolfiere. Sono arrivato in Piazza Europa insieme ai primi partecipanti e sono quindi riuscito a fotografare le operazioni di gonfiaggio dei palloni: ho scattato un po’ di tutto (in totale 320 foto) e mi sono divertito molto con il mio occhio di pesce. Quest’anno la partecipazione è numerosa e colorata ed i soggetti interessanti sono davvero tantissimi: ovviamente su tutti spiccano la coppia di pinguini (dall’Inghilterra) e il coniglio (dalla lontana Svezia). Ho scelto 28 foto per spiegare al meglio quanto successo a Parco Europa (nome indovinato) questa mattina. Adesso torno per l’evento del pomeriggio. :-)
Quando all’alba, in Cappadocia, si intravedono le prime mongolfiere. E’ un momento magico che vorresti vivere il più a lungo possibile. Il freddo è pungente, il sole sorge dietro le montagne e colora il mondo di rosso e arancione. E decine di balloons si gonfiano pronti a decollare davanti ai tuoi occhi. E’ uno spettacolo unico che solo qualche momento prima potevi solo immaginare; la foto ricordo è un obbligo, quasi impossibile resistere alla tentazione di scattare, di rubare un istante di vita. E’ la Cappadocia baby.