

Violaine Cleyet-Marrell, pilota francese di Lulu mongolfiera a forma di Unicorno, scalda l’aria all’interno del pallone per permettere al suo mezzo di alzarsi in volo. È un’operazione per certi versi pericolosa (soprattutto se qualche ignaro fotografo si avvicina troppo alle fiamme), ma nel freddo dell’inverno monregalese sentire il tepore del fuoco è sempre piacevole. :-)

Altro giro e ancora Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania. La nebbia ha dato una tregua e questa mattina, nonostante un cielo non certo felice, le mongolfiere sono riuscite a decollare. Purtroppo mi sono dovuto portare dietro anche la sorellina e questo ha complicato il lavoro fotografico che lei è una brava, ma necessità di attenzioni; d’altronde ha da poco superato la quarantina e ci vuole pazienza. Adesso una piccola pausa e poi si torna nel pomeriggio: sono decisamente curioso di ascoltare la colonna sonora del Night-Glow e di andare SOTTOSOPRA.









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La curva del sorriso è un arco. Il suo bersaglio, quasi sempre, la felicità.
– Fabrizio Caramagna

Dopo dopo due anni di assenza è finalmente (è il caso di dirlo) tornato il Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania – #RAIE23- praticamente la capitale italiana del volo in mongolfiera ritorna a celebrare il suo evento più importante nel giorno della befana, evento giunto ormai alla 33ª edizione. Quest’anno sono presenti 33 equipaggi (non è un gioco di parole) provenienti da tutto il mondo e alcune di queste mongolfiere hanno davvero forme particolari: ci sono due pinguini, un unicorno, un re e anche una stranissima bottiglia di sapone. In mattinata, complici condizioni meteo eccellenti, tutte le mongolfiere si sono alzate in volo da Corso Inghilterra e hanno colorato il cielo monregalese, oggi più azzurro che mai. Nel pomeriggio è arrivata la nebbia a farla da padrona (la numerosa presenza di amici Vercellesi ed Alessandrini non ha di certo aiutato), ma gli equipaggi hanno comunque gonfiato i palloni per il numerosissimo pubblico giunto da tutta Italia.
Le foto sono un tasto dolente: in mattinata mi sono posizionato con il tele in alto, sui tetti, ma le mongolfiere si sono dirette verso la zona industriale e sono riuscito solo a scattare immagini con il cielo azzurro come sfondo. Nel pomeriggio sono andato al campo di partenza, ma la nebbia non è certo buona amica del fotografo e ho fotografato solo i particolari del gonfiaggio e qualche scena divertente (anche fuoco e fiamme). Non ho grosse aspettative per i prossimi decolli. :-(
Purtroppo le condizioni del tempo non promettono nulla di buono e si naviga, è proprio il caso di dirlo, a vista. Nelle prossime ore il comitato organizzatore valuterà il meteo e deciderà se far alzare in volo i palloni aerostatici. Sicuramente, salvo condizioni meteo disastrose (aka pioggia/neve), domani sera non mancherà lo spettacolo del Night-Glow con la musica di Strangers Things. Incrociamo le dita e ci vediamo domani.









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Per una volta faccio del giornalismo in tempo reale e riesco a pubblicare la foto di un evento praticamente al volo (nel vero senso della parola). Perchè? Semplicemente perchè l’evento, cioè il volo in mongolfiera di una Due Cavalli, si è sviluppato a Beinette e sono riuscito ad immortalare l’evento seduto comodamente nel giardino di casa. In timing perfetto, e quasi senza volerlo, mi sono ritrovato con il drone in aria proprio nel momento del decollo: è stato un po’ come guardare la televisione, anche se alzando gli occhi dallo schermo avrei anche potuto intravedere la sagoma gialla della mongolfiera in volo. Bellissimo.

Quando abbiamo progettato in viaggio in Turchia il focus era semplice e lineare: andare in Cappadocia e volare in mongolfiera. Perché già da qualche anno mi intrigava l’idea e volevo fotografare gli splendidi scenari che avevo ammirato mille volte nelle foto sparpagliate in rete.
Siamo andati in Inverno, a Gennaio, e faceva un
freddo clamoroso. Andare in Inverno porta vantaggi e svantaggi, ma pesando le varie componenti io consiglierei di andare in Inverno e sono contento di aver scelto Gennaio. Perché se è vero che il numero delle mongolfiere è inferiore (in estate si possono vedere nel cielo sino a 100 mongolfiere, nella brutta stagione difficilmente si arriva a 50) e quindi lo spettacolo da quel punto di vista non è al massimo, d’altrocanto c’è la possibilità di alzarsi nettamente dopo (si parte prima dell’alba), i costi un pochino
scendono (non troppo) e il panorama, con il gelo, diventa
fiabesco. Noi siamo stati fortunati perché abbiamo trovato un cielo sereno e la nebbia a terra tipica del periodo che ha reso l’atmosfera
davvero magica.
E’ stato il mio primo volo e quel giorno ho sfatato un mito: la mongolfiera non è adrenalinica come pensavo, anzi, è rilassante. Si viene cullati dall’aria e ci si dondola in tutta serenità nel cielo. In Cappadocia poi il cesto è davvero enorme rispetto alla versione europea (le più piccole possono portare sino a 24 persone) e di conseguenza anche molto stabile, questo accentua nettamente l’idea di pace e tranquillità. Avevo già pubblicato due immagini in passato e oggi concludo con il resto del reportage. E’ una cosa che andava fatta; scusate il ritardo.










Le mongolfiere, con il loro vagare nel cielo, portano più a un destino che a una destinazione.
– Fabrizio Caramagna




