
Queste bellissime foto (posso dirle in quanto non sono mie) sono state scattate probabilmente da un celebre urbexer olandese, Wim Van Blisterkof, nello scorso mese di Aprile. Le ho trovate sul suo profilo Flickr e mi hanno incuriosito perchè ritraggono l’interno di quello che una volta era il Teatro Sociale di Mondovì. Purtroppo non ho avuto l’onore di entrare ed ammirare questa meraviglia architettonica che ha fatto la storia di Piazza, il rione storico della città monregalese. L’accesso è interdetto, a chiunque, per il rischio crolli: davvero troppo pericoloso avventurarsi all’interno della struttura.
Fu costruito dall’architetto G.B.Gorresio e inaugurato nel 1851. Aveva tre ordini di palchi oltre al loggione superiore che era destinato alle persone meno abbienti. Era presente un grande sipario raffigurante Apollo e le Muse. Ospitò per decenni opere liriche, commedie, drammi romantici, operette, serate d’onore, conferenze, concerti e comizi. Veniva utilizzato anche per le scolaresche che in questo modo potevano assistere alle rappresentazioni pomeridiane di importanti spettacoli. Fu ristrutturato nel 1887 e successivamente nel 1933. A seguito della costruzione di altre sale e delle sviluppo del cinema fu progressivamente abbandonato fino alla definitiva chiusura. Nel 1978, a seguito di una eccezionale nevicata, crollò il tetto e da allora rimane inutilizzato in uno stato di totale abbandono.
Le voci di zona dicono che il comune abbia espresso l’intenzione di mettere in sicurezza l’intero stabile (la ristrutturazione avrebbe costi eccessivi) in quanto la situazione è diventata ormai insostenibile; ci potrebbe anche essere un piccolo accesso dedicato al pubblico per ammirare, da fuori, quello che rimane del Teatro Sociale. Sarebbe anche interessante, pensiero assolutamente personale, allestire una mostra fotografica stabile con immagini storiche e attuali, e qualche cenno di storia per celebrare e ricordare questa incredibile meraviglia. Non ci resta che aspettare con pazienza, un giorno potrei avere l’onore di entrare per ammirare dal vivo. Speriamo, sarebbe un piccolo sogno che diventa realtà. Si va in scena.
Quando la storia entra qui, si ferma un attimo, respira e si toglie il cappello. Perché fra queste pareti e questi spalti abbandonati da tempo si è davvero fatta la storia dell’arte e del teatro. Eleonora Duse e Ermete Novelli hanno avuto l’onore di salire su questo palco, di recitare davanti ad un pubblico che all’inizio del secolo scorso riempiva il loggione e i palchi in ogni ordine di posto. Un gioiello dell’800 abbandonato davvero troppo presto al suo destino.














Ogni generazione ha i propri idoli. Anche se a noi (meno giovani) sembrano pagliacci da circo. #sferaebbasta

Ieri sera si è inaugurato il Wake uP con il concerto gratuito (salvo prenotazione online che nessuno si è sognato di controllare) di Annalisa (metto il link per chi non la conoscesse, come i miei amici Fuffo e Anto) a Mondovì Piazza. Scenario naturale bellissimo, ma acustica credo da rivedere. Non mi sembra una piazza adatta alla musica dal vivo. Nali è salita sul palco grintosa e con un look decisamente troppo estivo: intorno a lei il pubblico (tantissimo, quando è gratis la gente accorre) girava con il piumino, io con il maglione soffrivo le pene dell’inferno per colpa del freddo. Eppure è di Carcare e dovrebbe conoscere le rigide temperature serali di fine estate nelle nostre zone; si è scaldata saltando sul palco. Complice la presenza della famiglia (e la mancanza di gestione degli accrediti per i fotografi) mi sono accontentato di scattare, da molto distante, solo 36 foto in un lasso di tempo troppo breve (circa dieci minuti, poi mi sono allontanato). Per mia fortuna l’altezza non è un problema e con il 70/200 sono riuscito anche ad evitare la miriade di smartphone che riprendevano (male) l’evento. Di queste 36 foto ne ho scelte 6 che credo siano almeno passabili. Mi scuserete se il punto di ripresa è il medesimo per tutte le foto. Enjoy. :-D




