Ho scattato queste foto di Veronica (anche quella pubblicata sabato) durante un workshop di ritratto che avevamo organizzato con MondovìPhoto a margine dell’ennesima edizione del concorso nazionale. All’epoca ero in un periodo molto difficile dal punto di vista -tempo a disposizione- e quindi avevo relegato le foto in soffitta. In quest’ultimo periodo invece amo viaggiare con la macchina del tempo e sto ripercorrendo a ritroso alcune tappe fotografiche della mia voluminosa carriera. E queste foto credo possano meritare un po’ di spazio su queste pagine anche se, avendo partecipato marginalmente all’evento, Veronica non guarda mai nella mia direzione.
L’abbandono è sempre più vicino di quanto ci possiamo immaginare. Semplicemente diventa quasi fisiologico non dare troppa importanza a quello che osserviamo. E’ ormai da qualche anno che seguo le tracce del mondo urbex e ho sviluppato una certa attenzione, una specie di sesto senso per i luoghi in decadenza. E così capita che durante una pedalata in mountain bike ti accorgi di una cascina abbandonata, fermi la bicicletta e vai in esplorazione. Per poi tornarci con calma con camera e treppiede. C’è una storia urbex alle nostre spalle e facciamo quasi sempre finta di non vederla, chiudiamo gli occhi e volutamente dimentichiamo. In questo caso si tratta di una piccola cascina di campagna, poco distante dalla città: i motivi dell’abbandono possono essere molteplici e ormai ho imparato a pensare, ma senza giudicare. E’ il tempo il nostro unico metro di giudizio e come tale va atteso con calma e pazienza.
Per i noti motivi legati all’emergenza Codiv-19 quest’anno tutte gli spettacoli del carnevale sono stati annullati. Per la città di Mondovì che ha una tradizione importante con il suo Carlevè è un brutto colpo, ma i monregalesi non si sono dati per vinti. E con l’aiuto di qualche sponsor la Famija Monregaleisa ha allestito questo Moro (la maschera simbolo del carnevale monregalese) enorme (oltre 20 metri) e gonfiabile sulla piazza del Belvedere. Subito è scattata in automatico la definizione Gigamoro. Ho provato a scattare qualche foto all’alba, ma la sorte non mi ha aiutato con le condizioni atmosferiche. Ho deciso di sfruttare l’unica occasione possibile con il sole di mezzogiorno: prima uno scatto con il drone e poi un controluce che enfatizza le 9 lamelle del 15-35 Canon RF chiuso a f/16 (il famoso Sunny f/16).