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Evviva le Bocce Quadre
POSTED ON 27 Ago 2022 IN Reportage     TAGS: EVENT

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La prima domenica di Agosto si è tenuto a Mondovì il dodicesimo (mi sembra) campionato italiano di bocce quadre (forse anche mondiale). E ovviamente non potevo mancare. Purtroppo sono un pessimo giocatore della nobile arte (la boccia quadra mi rimbalza sempre in modo bizzarro) e quindi mi sono limitato alla fotografia (non che sia tanto meglio in realtà, anche le foto mi rimbalzano in modo bizzarro). Contestualmente alla gara sportiva si è tenuto anche un piccolo concorso fotografico dal titolo: “Inquadra il provetto giocatore bq”. Da quanto ho capito la giuria di qualità si è riunita e quindi posso esporre al pubblico ludibrio le mie personalissime scelte fotografiche. Ammetto che la prima, per taglio e composizione, e l’ultima, per inquadratura e sfuocato, mi intrigano assai.

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Bertone X1/9 -Raduno e altre storie-
POSTED ON 3 Ago 2022 IN Details     TAGS: event, automotive

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Nello scorso fine settimana a Mondovì sono tornate protagoniste le vecchie signore, il grande patron Mario Garbolino ha organizzato la sedicesima edizione del raduno di auto d’epoca costruite ante 1940. Una manifestazione incredibile per il parco auto presente con oltre 50 vetture fra cui Diatto 16/20 Hp Limousine, Fiat Zero Torpedo, OM 465 Corsa, Fiat 501, Fiat 509 A Torpedo, Fiat 520 Torpedo, Lancia Lambda, Fiat 508 e molte molte altre.

A margine del raduno si è tenuto un altro evento dedicato alle auto storiche; e qui ho finalmente capito la differenza fra storica e d’epoca: devono avere almeno 20 anni, questa è la base, ma mentre le auto storiche possono circolare su strada, le auto d’epoca possono farlo solo durante le manifestazioni autorizzate, di quest’ultima categoria ovviamente fanno parte mezzi molto antichi che hanno fatto la storia e che sono autentici pezzi da museo.

Fra le auto storiche buona parte del raduno era dedicato alla celebre Fiat Bertone X1/9, questo perché Giovanni Bertone, fondatore dell’omonima carrozzeria, era un monregalese doc, nato a Mondovì nel 1884. All’evento erano presenti anche diverse Lancia Stratos (disegnate da Marcello Gandini per Bertone), ma questa è un’altra storia che sfiora il mito e del quale non voglio parlare. Durante l’esposizione a Mondovì Piazza mi sono divertito a fotografare (anche la Stratos a dire il vero); non sono un grande appassionato di motori, ma mi piace conoscere la storia e capire l’evoluzione. Quindi non apprezzo in modo particolare le foto del settore e ho preferito fare qualcosa di più dedicato ai dettagli concentrandomi sulla mitica Fiat Bertone X1/9. Ci sono alcune curiosità e chicche che costellano la storia di questa piccola barchetta che permettono di apprezzarne ancora di più linea e caratteristiche. Per esempio non conoscevo la storia della rarissima (ne furono costruite poche decine di esemplari) Dallara icsunonove (scritto proprio così) costruita dall’ingegner Gian Paolo Dallara per il settore corse e sono rimasto affascino dalle sue caratteristiche uniche, come il fantastico ed enorme alettone posteriore. Alla fine sono uscito dall’evento Bertone decisamente stanco e stremato dal caldo, ma con un bagaglio di conoscenze automobilistiche nettamente migliorato. E si, mi sono seduto dentro una Lancia Stratos (brividi).

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Alessandro Bergonzoni
POSTED ON 30 Lug 2022 IN Portrait     TAGS: man, celeb, kingoftherings

Alessandro Bergonzoni

Il mio racconto di Alessandro Bergonzoni inizia quasi 30 anni fa. Era il periodo del Festival di Villa Faraldi, del teatro, e il giovane Bergonzoni era ospite fisso. Avrò visto il video di “Le balene restino sedute” almeno 20 volte, tanto da conoscere le battute quasi a memoria: e vi dico questo con il cuore in mano, quindi con i polsini completamente insanguinati. Ieri sera è passato dalle parti di Mondovì con il suo Trascendi e Sali e non potevo lasciarmi scappare l’occasione. Ho chiesto 5 minuti e 5 minuti sono stati, forse anche meno. Non è stato facile per me che sono io, figuriamoci per voi che siete gli altri, ma come sempre ci sono riuscito e ho scattato un ritratto interessante al simpaticissimo (e bellissimo) Alessandro. Altrimenti non avrei pubblicato nulla e voi non sapreste niente dell’evento. E dico questo tenendo le mie mentine in bocca ben chiuse per paura di essere smentito.

Trascendi e Sali di Alessandro Bergonzoni
POSTED ON 29 Lug 2022 IN Performing Arts     TAGS: event, theater

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Trovo che Alessandro Bergonzoni sia uno degli artisti italiani più surreali e incredibili. La sua comicità è clamorosa, confusionaria, pazzesca, inconcludente, complessa, arzigogolata. È un fiume in piena che travolge: si ride per tutto lo spettacolo (e in qualche occasione si riflette anche su temi di attualità), ma non ci si ricorda nessuna battuta, perché è un susseguirsi continuo di parole e giochi, intensità pura e costante. Questa sera è andato in scena a Mondovì il suo ultimo show: Trascendi e sali, e non potevo mancare. Per una volta ho deciso di assistere a tutto lo spettacolo e di fotografare con calma: mi sono seduto in terza fila e ho applaudito le vibrazioni parlate del bravissimo Alessandro. Non credo di essere riuscito a coglierlo in fallo, ha parlato quasi 90 minuti senza soluzione di continuità e senza sbagliare una singola parola. Una macchina perfetta. Poi c’è anche un ricordo che si perde nella Liguria degli anni 90, ma è un’altra storia e ne parlerò domani.

Trascendi e sali è un consiglio ma anche un comando. Alessandro Bergonzoni, che in questi anni si è esibito oltre che nei teatri, nei cinema e in radio, nelle pinacoteche nazionali, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole, nelle università e nelle piazze dei principali festival culturali, è diventato un “sistema artistico” che produce e realizza le sue idee in svariate discipline per, alla fine, metabolizzare tutto e ripartire da un’altra parte facendo tesoro dell’esperienza acquisita. Uno spettacolo dove la comicità non segue obbligatoriamente un ritmo costante e dove a volte le radici artistiche vengono mostrate per essere subito sotterrate di nuovo. Trascendi e sali come vettore artistico di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere.

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Il classico Morgan
POSTED ON 21 Lug 2022 IN Concert     TAGS: event, pop

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Per fotografare il concerto di Morgan ho adottato una tattica diversa dal solito. Ho deciso di arrivare dopo, molto dopo, per evitare l’attesa snervante e il solito ritardo. Mi sono presentato quindi ai cancelli alle 21.10 e il fatto che non ci fosse quasi nessuno ha destato in me qualche perplessità. Controllo l’orario e scopro che in realtà sono in anticipo di 20 minuti. Entro, mi accomodo sul fondo, in attesa. Come sempre 25 minuti di ritardo, quasi accademici. Quando l’inizio del concerto è questione di minuti, forse secondi (sul palco l’orchestra ha finito le prove) si sente una voce agitata in seconda fila: “C’è un medico?”. Fortunatamente il medico c’era, perché una signora, forse complice il caldo e la stanchezza, ha avuto un mancamento. Manovre di primo soccorso e circa 20 minuti (davvero troppo) per l’arrivo dell’ambulanza. Morgan inizierà il suo spettacolo solo alle 22.20. E fortuna che sono partito in ritardo. Ho scattato solo ai primi due pezzi, molto velocemente, qualche primo piano da sotto il palco, un paio di panoramiche da lontano e dopo circa 15 minuti ho lasciato Morgan al suo pubblico. Lui mi è piaciuto, le due canzoni che ha interpretato (una di Bindi, una tratta dal suo album canzoni dell’appartamento) un po’ meno.

Cosa vuol dire “musica classica”? E cosa vuol dire musica “colta”? Le separazioni che attribuiamo continuamente alla musica per incasellarla in definizioni e categorie valgono anche per chi quella musica l’ha creata? Quanta cultura popolare c’è nella musica di Mozart e quanto il popolo era legato alle arie di Verdi? Un brano “pop” può diventare un classico? Morgan passa attraverso le epoche ed i generi musicali dimostrando che le definizioni non riescono a contenere la creatività musicale, che la divisione colto/popolare non esiste e che la materia della musica si rigenera continuamente attraverso il genio degli artisti senza alcun limite. Da Bach e Vivaldi fino a Morgan, passando per Schubert, Bindi e De André, un viaggio nelle intersezioni tra i linguaggi musicali, con continui cambi di prospettiva e riletture, anche grazie agli arrangiamenti orchestrati e diretti dal M° Valentino Corvino.

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Alla ricerca del tempo Impossibile
POSTED ON 10 Lug 2022 IN Reportage     TAGS: urbex, church

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La splendida chiesa di Santa Chiara si trova a Mondovì Piazza, in via della scuole. Fu progettata da Francesco Gallo e costruita fra il 1712 e il 1724; fece parte del convento delle monache clarisse fino al 1803, anno di soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone I. Passò alla confraternita delle monache Benedettine Cassinesi fino al 1867, dal 1928 al 1980 fu la chiesa delle scuole e del Convitto Civico, guidato dai Salesiani, nel 1981 fu sconsacrata e divenne proprietà del comune di Mondovì. È chiusa e lasciata al suo destino da circa 20 anni. Non ho certezza assoluta delle date, ma nei primi anni 2000 venne fatto costruire nell’edificio a fianco (nel frattempo diventato scuola di musica) un ascensore. Purtroppo la chiesa di Santa Chiara era già in condizioni precarie e in poco tempo l’umidità che saliva dalla tromba dell’ascensore (che si trova a stretto contatto con la parete sinistra della chiesa) porto al formarsi di una grossa crepa lungo la parete: non ci fu altra soluzione che decretare l’inagibilità e la chiusura a tempo indeterminato.

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