
Dopo 3 anni di pausa forzata causa pandemia finalmente Mondovì è tornata a festeggiare il suo Carlevè. Quest’anno giocoforza in versione ridotta, ma d’altronde dopo la pausa riprendere a certi livelli era davvero un’impresa proibitiva; quindi una sola sfilata e un minore numero di carri e partecipanti. Ma nonostante tutto è stata un’edizione fantastica, ben organizzata, con tantissima gente assiepata lungo il percorso (ridotto anche lui, ma forse più interessante e da riproporre), bravissimi artisti (ho trovato spettacolare il gruppo dei Timbales) e un entusiasmo contagioso da parte di tutte le maschere. Confermato nelle vesti di moro il simpatico Guido Bessone, quest’anno la Bela Monregaleisa è stata interpreta dall’affascinante Elisa Terreno: accompagnati dalla loro corte hanno guidato come sempre la sfilata sulle note dell’inno del Carlevè ‘d Mondvì. Ma qui si dovrebbe parlare di fotografia. :-) Ho utilizzato quasi sempre il 70-200mm a tutta apertura, ma mi sono divertito a buttarmi nella mischia con il fish-eye: in certi momenti può regalare quello scatto particolare che esce fuori dagli schemi. E poi ho apprezzato la compagnia: intorno a me erano presenti diversi amici e quando scatto in compagnia magari tendo a distrarmi a scapito delle foto, ma sicuramente mi diverto di più.








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La Night Glow è un evento collaterale del raduno aerostatico internazionale dell’Epifania ed è forse il più interessante dal punto di vista spettacolare. Credo le immagini riescano a spiegare molto meglio delle parole il significato e la modalità della Night Glow. Quest’anno la scelta musicale per accompagnare l’accensione delle mongolfiere è ricaduta sulla colonna sonora di Stranger Things e quindi ci siamo calati in un atmosfera molto anni ’80. Ovviamente il primo pezzo è stato Running up the hill di Kate Bush e non poteva essere altrimenti.
Ho scattato con tre obbiettivi diversi, sempre alla massima apertura, e alternando scatti a mano libera e sul treppiede. Quest’ultimo non è di molto aiuto perché è comunque necessario utilizzare tempi relativamente veloci (1/60) per evitare il mosso delle mongolfiere e l’unica soluzione per risolvere l’arcano è alzare gli iso (che sono comunque rimasti fra 400 e 1600).







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Per il soldato il pensiero del capitano deve essere come un sorso di acquavite.
– Christian Friedrich Hebbel


Violaine Cleyet-Marrell, pilota francese di Lulu mongolfiera a forma di Unicorno, scalda l’aria all’interno del pallone per permettere al suo mezzo di alzarsi in volo. È un’operazione per certi versi pericolosa (soprattutto se qualche ignaro fotografo si avvicina troppo alle fiamme), ma nel freddo dell’inverno monregalese sentire il tepore del fuoco è sempre piacevole. :-)

Altro giro e ancora Raduno Aerostatico Internazionale dell’Epifania. La nebbia ha dato una tregua e questa mattina, nonostante un cielo non certo felice, le mongolfiere sono riuscite a decollare. Purtroppo mi sono dovuto portare dietro anche la sorellina e questo ha complicato il lavoro fotografico che lei è una brava, ma necessità di attenzioni; d’altronde ha da poco superato la quarantina e ci vuole pazienza. Adesso una piccola pausa e poi si torna nel pomeriggio: sono decisamente curioso di ascoltare la colonna sonora del Night-Glow e di andare SOTTOSOPRA.









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La curva del sorriso è un arco. Il suo bersaglio, quasi sempre, la felicità.
– Fabrizio Caramagna