
La Lomografia, nonostante la pessima qualità, è tornata prepotentemente in auge nell’ultimo periodo. Merito del digitale, della filosofia, della moda. Devo ammettere che la mentalità Lomo e le sue regole fondamentali (riprese alla grande grazie a Instagr.am) mi affascinano parecchio. E quindi ho provato a giocare su questo dittico di Sara con un’azione PhotoShop che cerca di riprendere le caratteristiche della Lomografia; in questo caso non si parla di filosofia Lomo ma di risultato. E questa è anche l’ultima foto di Sara che pubblicherò. La più irriverente.

Questa foto è particolarmente difficile da capire. E’ stata scattata al termine della giornata, quando ormai le luci del sole non erano che flebili tentativi di resistere al buio. Per evitare l’uso del flash ho chiesto aiuto ad una sensibilità ISO particolarmente alta (500) e alla mia mano, scattando a 1/6 di secondo con apertura F/4. Nessun rispetto per le fondamentali leggi del ritratto fotografico. Eppure mi piace, mi piace per l’espressione di Sara, mi piace per l’accostamento dei colori, mi piace perché difficile da leggere.

L’abbigliamento di Sara era perfetto, particolare, molto, ed intrigante: in linea all’idea di fotografia che avevo in mente. Volevo un ritratto ambientato, quasi casuale. Mi piaceva l’idea di inventare una serie di scatti come rubati, colti di sorpresa: l’intenzione era intendere la finzione come realtà. Difficile con un look di questo tipo, nel freddo, di pomeriggio, nel centro di Torino. Ecco, immaginate di trovare una ragazza bella come Sara, vestita in questo modo un po’ bizzarro, seduta sui gradini dei giardini Lamarmora. Non vi verrebbe voglia di scattare qualche foto?




Tenere segrete le fotografie e utilizzarle in un futuro remoto quando non avrai fotografie buone da proporre. No, le fotografie sono o buone o cattive, nel tempo non riacquistano valore, sei solo tu che le postproduci meglio. (Francesca, IT student & photographer, Bologna)
Vorrei discutere questa affermazione di Francesca, ma non sono sicuro di essere in disaccordo con lei. Forse in parte. Ho tante foto del passato mai pubblicate (come queste di Simona, 2006) che ‘si fanno guardare‘, ma nel caso specifico non capisco se sono apprezzabili esclusivamente per la bellezza della modella oppure… e non è detto che io postproduca meglio.

Fra le tante foto che ho scattato ad Elena apprezzo in modo particolare queste tre. Le trovo intriganti. Gli occhiali da sole lasciano sempre un alone di mistero, di silenzio affascinante, un velo di tranquillità. Anche quando coprono due occhi bellissimi ed intensi.

