
Sono passato nei pressi del cimitero Monumentale di Milano quasi per caso, ero curioso, e sono entrato. Mai avrei immaginato di trovare qualcosa di così meraviglioso. Imponente. Il gusto in alcuni settori è un po’ pesante e di dubbia interpretazione, ma il risultato è un insieme di stili e visioni davvero particolare. Ho trovato, lungo la strada principale, questo interessante obelisco (non chiedetemi il significato e nemmeno cosa possa rappresentare); direi un po’ esagerato come monumento funebre (ma d’altronde gli egiziani hanno costruito le piramidi), al tempo stesso però assolutamente fotografabile. Ho messo il superwideangle e mi sono abbassato il più possibile per riuscire a cogliere il senso di innalzamento al cielo. E spero di esserci riuscito.

Le foto dal basso ad ampia apertura di focale sono diventate un must ultimamente (per il sottoscritto). Senza scomodare la Z di Zampetti e le sue foto Zenitali devo ammettere che è un tipo di immagine che mi affascina. Questa è scattata nel pieno centro della galleria Vittorio Emanuele praticamente da terra (treppiede basso) e con il 14mm. Il titolo è un doveroso omaggio a una foto che scattai diversi anni fa (in modo molto basico, per non offendere) praticamente dalla stessa posizione. La intitolai Ventaglio Milanese proprio per via delle geometrie a forma di ventaglio; nei commenti un lettore mi consigliava di provare un 10mm (APS). Direi che ci ho provato. I risultati sono nettamente migliori anche se vorrei rivisitare la foto antesignana del 2008 (per vedere l’effetto che fa).

Non scrivo da oltre un mese, ed è un record ultimamente. Sarà il caldo, sarà l’estate, sarà la mancanza di ispirazione. Torno indietro nel tempo per legarmi con un filo immaginario al mio ultimo post; siamo ancora a Milano, alla PhotoMarathon meneghina. Il titolo di questa foto è Soffio di Vita (uno dei temi della competizione) e mi lascia un po’ di malcelata tristezza collegare gli ultimi respiri di questo anziano ma elegante signore, che con una certa eleganza osserva le erbacce che invadono le rotaie, a un pensiero così triste. Chi sono io per decidere cosa succederà nel futuro? Ma la fotografia rappresenta anche tutti gli istanti del cammino e mi basta questo per consolarmi. Il particolare di questa foto che mi fa impazzire (e anche un po’ uscire di testa) è la carne in scatola nella mano sinistra. Perché?

Delle foto scattate alla Milano Photo Marathon questa è sicuramente la mia preferita. L’idea era quella di ritrarre una persona nell’ombra, ma ombra intesa socialmente e non come area scura provocata dalla luce. La fortuna è stata quella di riuscire a trovare un mendicante sotto i portici proprio di fronte al Duomo e parzialmente in ombra rispetto al resto dell’immagine. Ho cercato di non farmi notare, sono passato dietro e ho scattato con il 14mm mettendo in evidenza la figura nell’ombra in primo piano (ma senza aprire troppo il diaframma). Ho ringraziato e fatto una piccola donazione. Anche se solitamente non pago i soggetti che fotografo. ;-)

Domenica scorsa ho partecipato alla Milano Photo Marathon. Il primo tema in gara: “La mia Milano“. Essendo un turista, nel vero senso del termine, ho cercato di rappresentare davvero quello che per me è Milano; ho pensato pochissimo perché lo scatto era ben impresso nella mia mente. Un classico della città del panettone, già visto milioni di volte, ma la mia Milano è tutta in questa immagine: metrò e Duomo. Forse un po’ banale, ma davvero in tema. Nelle prossime ore vi parlerò delle altre foto in gara: ma solo di quelle interessanti. Poche, tranquilli.