
Su Nuraxe è il più importante Nuraghe della Sardegna, si trova a Barumini nella sub-regione storica della Marmilla. Ci sono arrivato in una strana mattinata di settembre, con un cielo plumbeo e diversamente uggioso. La visita dura un’oretta ed è abbastanza impegnativa soprattutto con treppiede e zaino fotografico (uno grande) in spalla; in alcuni casi si passa in cunicoli stretti, le scalinate in metallo sono molto ripide e le aperture non sono sempre agevoli. Si presume che siano stati costruiti intorno al 1800 A.C. e in Sardegna se ne contano circa 7000. Incredibile. Quando si fotografa un monumento di questo calibro (patrimonio dell’Unesco) si rischia di cadere sempre un po’ nel banale, nel già visto sul catalogo. E forse anche un po’ peggio del catalogo (che usano fotografi bravi solitamente). Ho usato quindi il grandangolo spinto con polarizzatore e addirittura il fish-eye per cambiare la prospettiva. Mi sarebbe piaciuto dare un’idea interessante di Su Nuraxe. Spero di esserci riuscito (ma non sono troppo convinto).



La più importante fra le testimonianze di questo glorioso passato è senza dubbio l’area archeologica Su Nuraxi. Scoperta e portata alla luce nel corso degli anni ‘50, durante gli scavi condotti dal grande archeologo Giovanni Lilliu, l’area è costituita da un imponente nuraghe complesso, costruito in diverse fasi a partire dal XV secolo a.C., e da un esteso villaggio di capanne sviluppatosi tutto intorno nel corso dei secoli successivi. Un luogo unico nel suo genere e per questo, ormai dal 1997, riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Atatürk è l’eroe nazionale turco. E questo è il suo mausoleo. Una struttura incredibile, enorme, fantastica, monumentale, squadrata, pulita, perfetta, lineare, minimalista; che rende bene l’idea di quanto il popolo turco possa amare il suo eroe. Sentire la guida raccontare, con le lacrime agli occhi, la storia di questo incredibile personaggio storico mi ha emozionato. Mustafa Kemal Atatürk era 50 anni avanti rispetto al resto del mondo, basta dare un’occhiata rapida alle sue idee per capire la sua grandezza. Ho scattato questa foto durante la visita mattutina al suo mausoleo: mattino presto di un giorno infrasettimanale. Solo il nostro gruppo, nel freddo, e le guardie. Sono salito sugli scalini che portano alla cripta, ho aspettato che il piazzale fosse vuoto e ho scattato a f/8. E questa è una delle foto che preferisco del viaggio in Turchia: mi lascia un senso di pace e grandiosità.


Castel del Monte è diventato patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1996. In Italia è conosciuto soprattutto in quanto raffigurato sulla moneta da un centesimo, la meno importante. E’ un luogo magico, si trova in Puglia, poco distante da Andria. E’ situato al centro di una piccola collina, in alto (normale essendo un castello), e lo si riesce a scorgere anche da molto lontano. Qui non voglio certo raccontare la storia di questo meraviglioso edificio ma semplicemente spiegare qualcosa di queste due immagini. Io volevo e dovevo assolutamente fotografare il castello. Ma ovviamente trovare una foto originale di Castel del Monte (diversa dalla moneta) è praticamente (per il sottoscritto) impossibile: ho deciso quindi di utilizzare due immagini classiche (classiche del mio stile) e lavorarle in post-produzione cercando di ottenere un’atmosfera fredda, cupa, diciamo medioevale. Ho utilizzato solo Lightroom (e non lo faccio praticamente mai) e le impostazioni base (saturazione, contrasto, bianchi, ombre) ma nonostante tutto sono molto contento del risultato. Sono due foto forse banali ma con un aurea leggermente differente. Almeno credo.

Il cimitero monumentale di Omaha Beach (Normandia, Francia) è un luogo di riflessione e pensiero. Di silenzio e rispetto. E’ bellissimo, profuma di storia e di libertà. Ho scattato molte foto, da tante angolazioni diverse; sono tutte molto simili ma queste mi piacciono perché molto geometriche, quasi perfette in quest’ottica. Ho contrastato e applicato un filtro flou per esaltare l’atmosfera delicata delle croci.


