Il Natale quando arriva arriva
– Renato Pozzetto
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. È stato scelto il 25 novembre per ricordare l’assassinio delle sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), successivamente chiamate anche Las Mariposas, per ordine del dittatore della Repubblica Dominicana (che all’epoca non era ancora Repubblica) Rafael Trujillo. Ieri pomeriggio a Carrù, una collaborazione fra l’Associazione dei Commercianti e la ASD Carrù Twirling, ha portato in scena un bellissimo Flashmob proprio per celebrare il 25 novembre.
Io passavo da quelle parti e mi sono prestato volentieri a fotografare l’evento. Prima ho girato per i mercatini di Natale (manca un mese), poi dopo lo zucchero filato, qualche foto, un vin brulé e una cioccolata calda rigorosamente con panna, sono andato in piazza per assistere al flashmob. Ho scattato con il grandangolo e il 50mm sempre con diaframma molto aperto e ISO alti per evitare il mosso (il sole iniziava a calare e la piazza non è molto luminosa). Ho selezionato 29 foto e ovviamente, come vuole la giornata, il rosso è il colore dominante.
C’è questo amico che da qualche tempo è diventato un fotografo di strada itinerante, con la sua macchina analogica, a forma di parallelepipedo, gira le piazze, le feste, gli eventi e ritrae ai sali d’argento le persone che riescono a rimanere ferme davanti al suo obbiettivo (Nkkor W 210mm f/5.6) per almeno due secondi (la carta fotografica è addirittura 3 ISO). Questo genere si definisce Fotografia Minutera, lui si chiama Massimo Dadone, ed è un vero appassionato di fotografia vintage (che non passa mai di moda); spiega ai bambini (ma anche agli adulti) la sua magia e forse, per chi non conosce il processo che permette di scrivere con la luce, è davvero una magia. Oggi pomeriggio l’ho incontrato ai mercatini di Natale di Carrù mentre fotografava la presidente di MondovìPhoto. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di raccontare una bella storia.
Come avevo promesso a me stesso sono tornato a Lucca, questa volta per l’edizione 2024 del Comics & Games. Levataccia mattutina, piccola e bellissima cosplayer in macchina (e per l’occasione addirittura due cambi d’abito) e solite difficoltà di circolazione e parcheggio. Complice la giornata praticamente estiva (ho girato in maglietta tutto il giorno) la città toscana è stata presa d’assalto, è stato difficile anche semplicemente spostarsi da un luogo all’altro, le code erano infinite (ma le ho evitate) e non saprei nemmeno quantificare il numero di cosplayer presenti: sembrava di essere a Venezia durante il carnevale.
Tutto questo ha portato ad una confusione tremenda e non sono entrato pienamente nel mood della manifestazione: anzi, direi che mi sono sentito completamente estraneo. Avrei voluto dedicarmi ai ritratti, ma poi abbiamo girovagato sulle mura per quasi tutta la giornata senza molta convinzione. Probabilmente sarebbe meglio scegliere una location con sfondo interessante e fermarsi invece che camminare e stupirsi. E dico stupirsi perché i personaggi che animano Lucca Comics sono incredibili, variopinti, perfetti, bellissimi. Ho scelto 18 foto, non ho scattato molto e non sono soddisfatto, ma questi sono i miei ritratti di Lucca Comics 2024.
Ho scattato questa foto con il 24mm (su APS-C) dall’interno della confetteria Pietro Romanengo fu Stefano, in piazza Soziglia a Genova. Si tratta di una bottega storica del capoluogo ligure, attiva dal 1780, una bottega carica di magia e storia. E guardando fuori ho visto Lorena, molto concentrata, che fotografava la vetrina: non ho resistito alla tentazione ben sapendo che si sarebbe trattato semplicemente di una foto ricordo, un gentile omaggio. E invece per posa della modella, per taglio e composizione, e anche per colori, è una foto che mi piace tantissimo; certo la modella ha una certa importanza per elevare il livello dell’immagine al rango di pubblicazione. :-)
Queste 20 immagini sono il meglio, il risultato, di una giornata dedicata al Tango Argentino nella splendida cornice di Ormea, poco conosciuta perla della Val Tanaro. Per le strade della città si sono esibiti i maestri dell’associazione Somos Tango di Alba: sotto la guida del master Lorena Durante un gruppo di sedicenti fotografi si è impegnato nella nobile arte del ritratto ambientato. La scelta del bianco e nero è stata naturale per evitare la distrazione del colore che in questo caso non avrebbe aggiunto nulla alle immagini. Ho scattato con i due fissi tipici del ritratto (50mm e 85mm) sempre con diaframma molto aperto (mai oltre f/2) per riuscire a sfuocare lo sfondo e mettere in risalto i tangueros: questo ovviamente ha comportato un aumento delle difficoltà nella messa a fuoco (in alcuni casi riducendo in modo eccessivo la profondità di campo), ma mi ha permesso di utilizzare tempi veloci e quindi evitare il mosso (anche quello creativo ovviamente).
C’è un aneddoto che voglio raccontare. Durante una delle esibizioni in Via Roma, la via maestra di Ormea, una coppia di ballerini si è separata dal gruppo e ha iniziato a ballare in un vicolo. Ho notato che al secondo piano della palazzina una signora osservava la scena dal terrazzo: mi è venuta l’idea di fotografare dall’alto, ho quindi chiesto alla signora se fosse possibile salire in casa per riprendere la scena da posizione privilegiata. Molto gentilmente mi ha permesso di utilizzare il suo appartamento, mi sono catapultato per le scale e sono riuscito a scattare diverse immagini interessanti. Ne ho scelto una, quella dall’alto nel cono di luce triangolare.