
A distanza di cinque giorni riesco a pubblicare le foto di ViaDelCamp. Sono dodici, niente di straordinario. La foto di copertina ha stabilito il mio record di ‘preferito’: otto persone in meno di 24 ore hanno deciso di scegliere la stellina. Beh, che dire, grazie. Il ViaDelCamp (qui il video di Guido Arata) è stata un’ottima occasione per incontrare qualche amico e conoscerne di nuovi; purtroppo la pioggia (io odiooo la pioggia) ha rovinato parzialmente quella che poteva diventare una giornata memorabile. Peccato. Ho apprezzato comunque il pranzo, la focaccia, il cappotto di Chiarula, il megafono, le storie di Roberto Dadda, i cappelli dei bloggers, l’aperitivo alla Locanda di palazzo Cicala e anche, ma si, il giro per Genova. Ho apprezzato meno la mostra dedicata a Fabrizio De Andrè (inferiore alle attese) a Palazzo Ducale e l’asilo nido che ha disturbato la mia quiete; ma tranquilli cari papà, la prossima volta arriverò preparato. Ho scelto il bianco&nero perché è perfetto per dare alle foto un’idea di reportage/street
















Mi è sembrato come di incontrare una vecchia amica che non vedevo da tempo. E come tale mi sono comportato. E anche lei. E dal vivo è ancora più bella e ancora più alta. Certo questo Internet è proprio strano.
Questo post è decisamente strano e un po’ criptico, ma ho deciso di aggiungerlo su queste pagine a distanza di anni perché comunque è una tappa del mio percorso. Nel 2006 sul mio blog scrivo un articolo su Andrea Lehotska, una modella divenuta celebre all’epoca per alcune apparizioni in una trasmissione di Chiambretti e per aver recitato in un video di Vasco Rossi (beh, anche per una certa avvenenza). Morale della favola Andrea risponde al mio articolo nei commenti e si scatena un pandemonio: perché lei continua a scrivere, si forma una sorta di forum, i commenti superano i 5000, quasi una chat. Ne nasce una bella amicizia e Andrea mi invita ad assistere alle prove di Markette, la trasmissione di Chiambretti su RAI 3, nel quale lei è ospite fissa. E nel camerino, dopo il trucco, improvvisiamo un piccolo shooting fotografico: all’epoca avevo la fantastica Canon Ixus 500. Altri tempi davvero, sembra passato un secolo.

Oggi mi sento un eletto. Ebbene si, ho partecipato al BzaarCamp di Milano, la prima esperienza del genere in Italia. In realtà il termine partecipato non è proprio esatto, sarebbe più corretto dire che ho fotografato; oppure si potrebbe utilizzare lurkato, parola decisamente in voga sabato pomeriggio. Sono riuscito a seguire circa un terzo delle conferenze, forse anche meno: la presentazione che mi ha divertito di più è stata quella di Zorflick, Matteo è riuscito a catturare l’attenzione della sua platea con la risata e con un’ottima dose di simpatia; la più interessante, ecco la più interessante è un problema: se proprio devo scegliere devo ammettere che Kurai con il suo ‘Capitale Sociale’ ha colto realmente nel segno. Ma il bello del BarCamp è il clima che si instaura fra i partecipanti, l’aria che si respira: una serie di incontri, amicizie e dialoghi che rendono questo tipo di manifestazioni davvero particolari. Ho imparato tantissime cose, ho ascoltato parole incomprensibili, ho interagito/fotografato con tante persone. Infine qualche ringraziamento: Bru (aka Riccardo Cambiassi) per l’idea e la passione, Marco e Apogeo per la disponibilità, Stefano e Fon per la connessione, Andrea e Federico per la focaccia.







E grazie a tutti coloro che hanno partecipato, perchè tutti hanno qualcosa da insegnarmi e la voglia di spiegarmelo. (
Andrea Beggi)









Ecco le prime foto scattate al BzaarCamp: l’atmosfera è interessante e c’è la più grande densità di PC che io abbia mai visto in vita mia. C’è anche il gruppo su Flickr, creato al volo da Baldo:
BzaarCamp06. (
Samuele Silva)





Domenica pomeriggio sono andato ad Alassio. Alle 18 e 30 il presidentissimo Urbano Cairo ha firmato la piastrella che il muretto di Alassio ha deciso di dedicare al nuovo Torino Football Club. C’era tantissima gente, maglie granata e bandiere. E’ arrivato anche Jimmy Fontana, quello che io definisco “il rappresentante degli Ultras fra i giocatori“. Quando ha visto il numero di tifosi presenti ha esclamato: “Qui siamo il doppio di quanti erano a Torino ieri”; siamo esplosi, grande Jimmy: ogni riferimento alla marcia dei gobbi del giorno prima è assolutamente casuale. Davanti al celebre muretto c’erano, oltre a Berrino e Cairo, tantissimi tifosi, tantissimi amici; ma soprattutto c’erano le granata girls: quattro splendide ragazze che parteciperanno alla finalissima di miss muretto a fine estate. L’attenzione degli Ultras Granata è stata tutta per loro. E devo ammetterlo, anche la mia.



Nella terza foto si distingue chiaramente quella faccia da culo del mio amico Vincenzo che ha voluto a tutti i costi posare per una foto con le miss. Purtroppo la quantità di gente e la mia fretta (ho lasciato impostato a 100 ISO) non mi ha permesso di scattare foto decenti. E’ un promemoria che mi faccio sempre (controllare la velocità di scatto), ma che purtroppo troppo spesso dimentico, il monitor della reflex trae in inganno: da tenere a mente.