Sono passati 9 anni dalla mia prima volta a Messer Tulipano, l’incredibile esplosione di fiori e colori che tutti gli anni, nel mese di Aprile, illumina il Castello di Pralormo. Quest’anno la fioritura è semplicemente strepitosa: sono stati piantati oltre 100.000 tulipani di tantissime varietà diverse e si rimane davvero a bocca aperta quando si entra nel parco. Per evitare la massa ho scelto il Venerdì pomeriggio, ma all’arrivo nella strada che porta al Castello sono rimasto sorpreso, e non poco, dalla lunghissima colonna di macchine che cercava parcheggio: ho avuto un sentimento di pietà per le persone costrette a visitare Messer Tulipano nel fine settimana.
Prima di partire ho riguardato le mie foto del 2014 e sembra passato un secolo dal punto di vista fotografico. Non solo per il livello delle immagini, che nel 2023 è nettamente superiore, ma proprio per un concetto di approccio allo scatto: come attrezzatura (macro, slitta micrometrica e treppiede) e come preparazione. Ho scelto 28 (+1) foto che comprendono anche 5 immagini macro: ho evitato le panoramiche e mi sono concentrato sul dettaglio e sui colori scattando con il grandangolo e con il nuovo RF 100 Macro. Devo ammettere che quest’ultimo mi ha davvero sorpreso: nitidezza, colori e sfuocato sono davvero micidiali. Sarà difficile toglierlo dallo zaino. :-)
Altro giro, altro regalo. In realtà queste immagini non erano previste, ma ho deciso di scrivere una piccola guida su come sono state ottenute per chi fosse interessato e per mio promemoria personale nel tentativo di non incorrere in futuro in certi errori macroscopici.
Il poco spazio a disposizione, con il soggetto molto vicino allo sfondo, ha impedito di gestire in modo corretto la luce: lo sfondo è rimasto troppo visibile e in post mi sono visto costretto a chiudere molto neri e ombre perdendo dettagli sul soggetto (con abiti scuri è stato un dramma). Sfruttando la legge dell’inverso del quadrato della distanza –WOW– avrei dovuto avvicinare la luce al soggetto (magari utilizzando un diffusore meno ampio e con griglia) e allontanare il soggetto dallo sfondo impostando il diaframma per fare in modo che il telo nero diventasse nero veramente. In uno spazio molto ristretto, e con un diffusore poco adatto, è stato praticamente impossibile: ho dovuto fare di necessità virtù aggiustando al meglio la situazione in lightroom.
Lei è Makima, uno dei personaggi del Manga Chainsaw Man: è una storia complicatissima e per certi aspetti anche assurda. Non sono un esperto, ma sono riuscito a decifrare il cosplay grazie a Google Lens. Makima è uno dei cavalieri dell’apocalisse e non è un personaggio molto simpatico. Per contraltare muore male e viene mangiata dal suo acerrimo nemico. Bene.
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L’idea è nata nel giro di 24/48 ore: fotografare, in uno stand appositamente attrezzato, tutti i cosplayer presenti al Mondovì Comics and Games. Con Lorena abbiamo allestito il nostro gazebo con un telo nero e un flash da studio. Purtroppo non ho scelto al meglio le impostazioni, le dimensioni erano davvero ridotte e per rendere lo sfondo davvero nero ho dovuto chiudere in modo eccessivo le ombre perdendo dettaglio. Per le prossime occasioni servirà ragionare meglio su spazi, distanze al quadrato e diaframmi. Abbiamo scattato quasi 70 cosplayer (cifra indicativa), ma ne pubblico solo un numero limitato per non diventare noioso. Fra questi ho riconosciuto Silente di Harry Potter, lo Stregatto, Anya di Spy Family (ma sono stato aiutato: è mia figlia), Capitan Harlock, Doctor Strange, Max di Stranger Things e chiaramente Minecraft. Per gli altri mi toccherà chiedere l’aiuto da casa.
Dopo 3 anni di pausa forzata causa pandemia finalmente Mondovì è tornata a festeggiare il suo Carlevè. Quest’anno giocoforza in versione ridotta, ma d’altronde dopo la pausa riprendere a certi livelli era davvero un’impresa proibitiva; quindi una sola sfilata e un minore numero di carri e partecipanti. Ma nonostante tutto è stata un’edizione fantastica, ben organizzata, con tantissima gente assiepata lungo il percorso (ridotto anche lui, ma forse più interessante e da riproporre), bravissimi artisti (ho trovato spettacolare il gruppo dei Timbales) e un entusiasmo contagioso da parte di tutte le maschere. Confermato nelle vesti di moro il simpatico Guido Bessone, quest’anno la Bela Monregaleisa è stata interpreta dall’affascinante Elisa Terreno: accompagnati dalla loro corte hanno guidato come sempre la sfilata sulle note dell’inno del Carlevè ‘d Mondvì. Ma qui si dovrebbe parlare di fotografia. :-) Ho utilizzato quasi sempre il 70-200mm a tutta apertura, ma mi sono divertito a buttarmi nella mischia con il fish-eye: in certi momenti può regalare quello scatto particolare che esce fuori dagli schemi. E poi ho apprezzato la compagnia: intorno a me erano presenti diversi amici e quando scatto in compagnia magari tendo a distrarmi a scapito delle foto, ma sicuramente mi diverto di più.