
Volevo scegliere un titolo in inglese che potesse dare importanza a questa foto, ma non ho trovato niente e ho scelto qualcosa di descrittivo. Perché quello è. La foto non mi fa impazzire, ma mi hanno detto che la colpa è soprattutto del soggetto e allora mi sono sentito rinfrancato: questo è il bellissimo albero di Natale di Piazza Galimberti a Cuneo; in tempo di Covid e crisi tocca accontentarci. Stanno per iniziare le due settimane più impegnative dell’anno e questa volta sarà anche peggio.

Ero ormai rassegnato all’idea di non scattare nulla il primo giorno dell’anno. E invece, colpo di scena, sono riuscito: da qualche giorno avevo notato il bellissimo e particolare albero di Natale creato dalla AGC (Asahi Glass Company) intorno alla enorme ciminiera che domina lo stabilimento alla periferia di Cuneo e, di rientro da una cena in centro, ho deciso di fermarmi. Ho provato con il grandangolo, ma risultava troppo dispersivo, di conseguenza ho montato il mitico RF 50 F/1.2 che su EOS R risulta sempre particolarmente nitido. Tanti secondi di esposizione, due foto, un po’ di barbatrucchi fotografici, qualche minuto di lavoro in post-produzione et voilà: in extremis la prima vera foto del ventiventi.


Erano 14.000 coperte di lana, mezzo metro di lato, cucite a gruppi 4 con del filo rosso per un totale di 3575 drappi. Sabato pomeriggio hanno coperto piazza Galimberti creando un patchwork multicolore sorprendente e meraviglioso; l’operazione si chiama Viva Vittoria, è stata promossa da Caritas e San Vincenzo, e ricalca la l’omonima manifestazione nata a Brescia nel 2015 da un’idea di Cristina Begni. Il ricavato, 20 euro a coperta, andrà a progetti per le donne in difficoltà e per aiutare le case protette di Cuneo. Lo spettacolo della piazza ricoperta di coperte (scusate il gioco di parole) è stato davvero di forte impatto: purtroppo sono arrivato solo dopo il tramonto e non sono riuscito a fotografare l’installazione con la luce del sole. Ho scattato con il 50 F/1.2 a 6400 iso, chiudendo leggermente il diaframma, in linea retta con la schiena del Barbaroux, e con il 24/105 su treppiede a F/9 e 2 secondi di esposizione inserendo nella composizione anche l’albero di Natale che domina l’incrocio fra piazza Galimberti e corso Nizza. Diciamo che volevo esserci, perchè sono queste iniziative che mi fanno credere che possa esserci un mondo migliore. Un piccolo filo di speranza.
Migliaia di donne hanno partecipato alla realizzazione dei quadrati di maglia. Il progetto ha esercitato un richiamo trasversale e coinvolto persone di ogni estrazione sociale, provenienza culturale, religiosa e politica. Ha aggregato persone che hanno aderito ad un obiettivo comune condiviso realizzando quell’ideale unità in grado di superare il separatismo, l’individualismo e il particolarismo.

Per il secondo anno consecutivo ho fotografato Scrittori in Città, la kermesse che Cuneo dedica ai libri, alla letteratura, agli scrittori. E anche quest’anno il successo è stato davvero incredibile: tantissimi autori, anche di alto prestigio non solo letterario, tutti gli eventi esauriti e pubblico delle grandi occasioni. E anche quest’anno ho scelto le celebrità e ho fotografato personaggi famosi, e conosciuti al grande pubblico, che si sono dedicati alla scrittura: il giornalista Marino Bartoletti (il baffo che conquista) che con la sua simpatia ha stregato grandi e piccini (e raccontato del Grande Torino), il duo comico/musicale composta da Pacifico e Neri Marcorè, l’inossidabile Iva Zanicchi (sempre grande la sua presenza scenica) e, soprattutto, il personaggio internet degli ultimi anni: il medico, accademico e divulgatore scientifico Roberto Burioni che in meno di 20 minuti ha massacrato l’omeopatia e tutte le credenze popolari sulla medicina. Le sue parole sono state incredibilmente forti e quando ha chiesto al pubblico (prima di iniziare) quanti avessero provato l’omeopatia la risposta è stata sconcertante: praticamente il 90% della sala (il sottoscritto ovviamente no) ha alzato la mano. Alla fine della presentazione in molti hanno capito di aver buttato ingenti quantità di denaro in paliativi inutili. A Roberto Burioni ho deciso di dedicare la foto copertina dell’edizione 2019 di Scrittori in città.











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