



È impossibile, leggendo un romanzo, non immaginare la –immaginarsi nella– scena che stiamo leggendo. L’immaginazione procede per immagini, e le immagini possono essere definite fotografie della mente. Ma può essere vero anche l’inverso: che quello che appare davanti agli occhi ci ricordi un passo di una lettura, una sensazione provata leggendo. Quest’anno i soci di Mondoviphoto hanno voluto tradurre in fotografie questo incrociarsi di letteratura e immagini. Un titolo, un passo, una frase di un romanzo che fanno nascere la voglia di riprodurli in fotografia. Oppure fotografie che richiamano alla mente una lettura. Uno storytelling incrociato, di parole e foto. Ex libris (da ex libris meis) può sembrare un titolo un po’ “tirato”, essendo di solito usato per indicare la proprietà di un libro. In realtà i libri letti diventano davvero “meis”, esattamente come le fotografie scattate.
Per partecipare a Ex Libris, la mostra collettiva dei soci di MondovìPhoto, ho subito pensato a La Coscienza di Zeno, un classico della letteratura italiana del novecento, e mi sono immaginato a fotografare Zeno Cosini nel suo tentativo di combattere, senza troppa convinzione, il vizio del fumo. Ne sono uscite 4 foto che nel mio immaginario dovrebbero essere un ulteriore passo verso un certo tipo di lotta. Zeno è un personaggio negativo, uno sconfitto, e associarlo al vizio del fumo, un vizio che non si riesce a vincere, mi è subito sembrata un’idea interessante: spero di essere riuscito a cogliere nel segno.
Penso che la sigaretta abbia un gusto più intenso quand’è l’ultima. Anche le altre hanno un loro gusto speciale, ma meno intenso. L’ultima acquista il suo sapore dal sentimento della vittoria su sè stesso e la speranza di un prossimo futuro di forza e di salute.
– Italo Svevo, La Coscienza di Zeno

Meno di un mese fa l’amico Domenico Rota, durante la riunione mensile di MondovìPhoto, ha tenuto una lectio magistralis sulla fotografia all’infrarosso. Serata splendida (peccato per gli assenti) ricca di spunti e informazioni tecniche. Colpito dall’entusiasmo sulla via di Damasco della novità tecnologica non ho perso tempo: mi sono procurato una reflex digitale (Canon EOS 600D usata) adatta alla fotografia IR e l’ho spedita a Casale Monferrato. Domenico, nel suo laboratorio, mi ha modificato la macchina.foto togliendo il filtro Low-Pass che impedisce il passaggio di UV e infrarosso, ha pulito il sensore e mi ha rispedito il pacco. Ho comprato un obbiettivo grandangolo economico (usato) che non avesse problemi di hotspot, ho comprato un filtro per la luce infrarosso (cioè che permette il passaggio di luce solo superiore a 720nm) e sono uscito per strada. Questa è la mia prima foto all’infrarosso, un esordio promettente credo. Vediamo adesso cosa mi riserva il futuro.
Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.
– Morpheus

I trattoristi di Beinette ne hanno combinata un’altra. Dopo l’albero di Natale hanno deciso di dedicare una composizione anche al giro d’Italia. E questa volta si sono davvero superati. Ho dovuto alzarmi in volo con il Drone (nuovo) per riprendere la loro opera. Adesso farò un giro in paese per fotografare il rosa e nei prossimi giorni pubblicherò il reportage. Ero andato al Gran Premio della Montagna, sul Nava, ma non potevo perdermi il passaggio del giro nel mio paese adottivo e sono tornato a casa. Ci vediamo a bordo strada. :-)

Mi piacerebbe scambiare tutti i miei domani per un solo ieri.
– Kris Kristofferson

Questa mattina il mio sindaco mi ha ricordato la giornata della Liberazione con un bellissimo pensiero dedicato a Mario Rosso. Mario Rosso è stato un partigiano trucidato dai nazifascisti il 17 Dicembre 1944: la sua tomba è nel cimitero di Beinette e oggi pomeriggio ho deciso di andare a salutarlo per fargli capire che nonostante siano passati 78 anni non ci siamo dimenticati di lui e di quanti hanno lottato per la nostra libertà sacrificando la propria vita.
“Oggi Cuneo é la vergogna d’Italia”. Così scriveva il 10 marzo del ’44 il giornale fascista “Il Piemonte Repubblicano” per denunciare l’insuccesso del bando per la chiamata alle armi nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana. I giovani avevano disertato, non per codardia, ma per unirsi ai gruppi di patrioti che sulle nostre montagne combattevano sognando un’Italia libera e democratica.
Siamo stati la vergogna d’Italia…e ne siamo orgogliosi! Buona Festa della Liberazione a tutti voi!
– Lorenzo Busciglio (Sindaco di Beinette)