
Questo piccolo angelo (quello della foto) ha passato l’ultimo giorno dell’anno in punizione (perché qualche volta, raramente, diventa demone). Ma credo che oggi riuscirà comunque ad andare al cinema: in famiglia non riusciamo ad essere cattivi e severi come sembra. E colgo l’occasione per pubblicare questa immagine, la prima scattata con il nuovo RF 50 F/1.2 L USM, ovviamente a tuttaapertura. Si tratta di uno Ius Primae Fotis, una definizione, un piccolo gioco di fotodialoghi, la mailing-list dedicata alla fotografia che frequentavo nel secolo scorso. Oggi è anche il primo giorno del nuovo anno e per augurarVi (di nuovo) uno splendido 2020 utilizzo queste bellissime parole di Sara Taricani: sono in bozza da due anni, e finalmente è giunto il momento di utilizzarle.
Si chiude un anno che ci ha amato e sfidato, un giocoliere che ci ha tenuto col fiato sospeso mentre lanciava in aria le crisi, le speranze, le certezze e le fragilità, legandole in coreografie diverse, a volte indulgenti, a volte spericolate. Come un artista, è stato capriccioso e seducente. Crudele, quando ha colpito basso. Fedele, quando ha realizzato i programmi, facendo fruttare ciò che si era piantato. Ha viaggiato deridendo la bussola, seguendo la rotta. Ha esplorato con noi nuove terre con poca convinzione, con divertita curiosità. Ha consolato con delicatezza, ha giudicato senza pietà. Ci ha ammonito tutti: il passato non va dimenticato. Ha mortificato la nostra ingenuità: per spingerci avanti, bisogna lasciar andare il peso che portiamo. L’anno si chiude con l’invito ad aprire. Il nuovo che ci attende è la più bella eredità dei capitoli già scritti. Il nuovo che ci attende porta cambiamenti che neanche si possono immaginare. Buon anno a tutti voi.
– Sara Taricani

E’ un po’ di tempo che non pubblico una foto di Alice (ma continuo a fotografarla). E colgo l’occasione del ritorno in Sicilia (ma solo con la fotografia) per ricordare questo bellissimo momento al Teatro Antico di Taormina. Perchè quel giorno la curiosità storica ha preso il sopravvento e Alice ha preteso di ascoltare la storia del Teatro dall’inizio alla fine: e si è seduta fra il pubblico ad ascoltare le incredili vicende greco/romane (le piace la mitologia) con gli occhiali da sole della mamma. E ogni giorno che passa è sempre un po’ più grande.

Questa è una delle foto con il quale ho partecipato alla 5ª edizione della Maratona Fotografica di Primavera organizzata da MondovìPhoto (e quindi anche un po’ da me). Il tema per questa foto era La città è una giungla. Appena ho visto il titolo mi è subito balzata in testa l’idea: aveva visto poco prima la truccabimbi e avevo a disposizione una bambina. E’ stato facile, quasi fisiologico, collegare le due cose. Le altre non le pubblico per decenza, questa invece la trovo divertente (mi piace soprattutto per la fantasia); la giuria ormai ha votato e quindi non posso influenzare il lavoro dei giudici. :-)

La settimana scorsa, a Fossano, si è tenuta l’undicesima edizione di Mirabilia: mi permetto di definirlo il festival degli artisti di strada. Fra gli ospiti della manifestazione mi ha colpito molto Steli, performance messa in scena dalla compagnia Stalker Teatro di Rivoli. Non ho mezzi linguistici per definirla in maniera completa: si tratta in sostanza di tanti bastoni colorati incrociati fra di loro con il nastro adesivo che formano una gigantesca struttura decisamente variopinta e, soprattutto, molto fotogenica. Al termine del lavoro di montaggio il pubblico è chiamato a camminare in mezzo all’installazione a tempo di musica. E ci si diverte parecchio, sembra di essere Tom Cruise in una nota scena di Mission Impossibile. Anche Alice ha voluto provare l’esperienza e credo che le foto esprimano al meglio la sua soddisfazione.





“Steli” è un intervento urbano della compagnia Stalker Teatro realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. Una performance interattiva, dal forte impatto visivo che si rivolge a un pubblico eterogeneo, curioso e attento alle novità. Un spettacolo dal vivo visionario, un ponte tra arte visiva e performing art, che può essere presentato anche in luoghi non convenzional.
“Steli” è una delle performance del ciclo “Reaction”, un più ampio progetto sperimentale che indaga, secondo la poetica tipica della compagnia, il rapporto fra arti visive e teatro.