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Quasi Natale
POSTED ON 10 Dic 2018 IN Street     TAGS: longexposure, 50ne, tripod

Quasi Natale

XPro Circle
POSTED ON 5 Dic 2018 IN Details     TAGS: flash, 50ne, wideaperture, simmetry

XPro Circle

Sara e Luca
POSTED ON 29 Nov 2018 IN Portrait     TAGS: 50ne

Sara e Luca #01

Faccio un salto indietro nel tempo (mi capita spesso da queste parti) e torno al novembre dello scorso anno. Sara e Luca sono una coppia, una fantastica coppia: fratello e sorella, con un legame eccezionale. Mi sono divertito con loro, ho passato un paio di ore molto divertenti: espansiva e allegra lei, taciturno e tranquillo lui. Ma in perfetta sintonia. Non avevo mai fotografo una coppia di questo tipo, ma in gioventù mi sono prestato molto all’obbiettivo di mio padre (e di mia madre con la Minox 35 GL) in coppia con mia sorella (si, ho una sorella che ultimamente si diletta anche lei di fotografia). Per la pubblicazione ho scelto tre foto, scelta quasi casuale: Sara e Luca sono brillanti davanti all’obbiettivo, diciamo che rimangono sempre bene.

Sara e Luca #02Sara e Luca #03

Intrecci (Moda etica e solidale)
POSTED ON 26 Nov 2018 IN Reportage     TAGS: event, 50ne

Intrecci #10Intrecci #06

Sabato sera ho fotografato una sfilata di moda etica e solidale allo spazio Intrecci (bellissimo nome) in corso Statuto a Mondovì. La sfilata è stata organizzata da Colibrì altromercato, una Cooperativa Sociale Onlus che si occupa di commercio equo e solidale. Ho cercato di costruire un reportage che potesse rappresentare al meglio l’atmosfera, la dedizione e la voglia di proporre qualcosa di veramente alternativo; non è stato facile, ma spero di esserci riuscito con queste 17 immagini (di 100 che ho conservato). Ovviamente le difficoltà erano importanti: pochissima luce, movimenti rapidi, spazi angusti e tante persone. Senza dimenticare la necessità di essere il più trasparente e silenzioso possibile. Ho alternato ISO alti e flash, ma ho tirato fuori dallo zaino un solo obbiettivo: il 50mm utilizzato sempre ad ampie aperture (fra F/2 e F/2.8). E’ stata un’esperienza interessante, fotografare questo tipo di eventi è diventata una routine, ormai ho una certa esperienza (invecchio): cerco sempre di mischiare sapientemente (mentre scrivo questa parola esce fuori una risata satanica, come posso scrivere certe facezie?) il reportage a qualcosa di livello più artistico per riuscire a catturare immagini diverse e che possano anche evadere dagli schemi del giàvisto. Impresa mai facile.

Intrecci #02Intrecci #04Intrecci #05

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Intrecci #07Intrecci #09

“Let’s make a Fashion Revolution: scopri cosa c’è dietro l’etichetta” è l’invito della Cooperativa sociale Colibrì a chi vuole saperne di più sul mondo della moda etica e sostenibile.

Intrecci #13Intrecci #16Intrecci #17

Intrecci #14Intrecci #15

Un cancro che ci uccide
POSTED ON 20 Nov 2018 IN Portrait     TAGS: journalism, 50ne

Un cancro che ci uccide

Mia prozia ha iniziato a fumare nel 1951, aveva 12 anni. Mi racconta che all’epoca il fumo era visto in modo diverso, era un vanto, qualcosa da grandi; tutti gli attori di Hollywood si facevano ritrarre con la sigaretta in bocca e la conoscenza dei pericoli del fumo era nulla. E comunque ben nascosta. In Italia le statistiche sono chiare e conosciute: il 35% dei tumori è causato dal fumo, ogni anno muoiono 50.000 persone per danni provocati dal fumo. Siamo in guerra, una guerra sanguinosa e silenziosa che stiamo inesorabilmente perdendo. Negli ultimi 10 anni, solo in Italia, il fumo ha provocato più vittime della seconda guerra mondiale. Non riesco nemmeno a immaginare le spese che la sanità nazionale è costretta a sostenere per curare i malati (ma almeno sono soldi spesi bene), quantificare le sofferenze e il dolore è ovviamente impossibile, eppure nessuno muove un dito, anzi, è proprio lo stato, cioè noi, a vendere ai propri cittadini il veleno che ci uccide.

Quello nella foto è mio padre una settimana dopo l’operazione, gennaio scorso. Ha fumato per 30 anni e ha smesso nel 1992. Ha un buco grande come una moneta da 2 euro nel collo (ho cercato di nasconderlo che non è una bellezza da vedere). Ha subito 2 cicli di radioterapia e una quantità di analisi impressionante. E’ stato operato di Laringectomia, nell’ospedale di Cuneo, per un tumore alle corde vocali (vi lascio indovinare da cosa è stato provocato) e solo adesso sta iniziando ad uscire dal tunnel della sofferenza. Ovviamente non parla, si esprime a gesti (scrive anche) e respira da quel buco che lo tiene in vita. Non credo che una singola foto possa spostare di un centimetro le cose. Ma la speranza esiste. Il problema è che continuo a vedere foto di persone (belle, interessanti, intelligenti) con la sigaretta in mano/bocca e non credo che questi esempi siano positivi, soprattutto per i nostri giovani. Quando cammino per strada mi accorgo che, nonostante i pericoli del fumo siano chiari e riconosciuti, tantissimi ragazzini, minorenni, fumano; è un dramma che nel 2018 dovrebbe essere risolto da tempo e che invece assume proporzioni enormi e sempre più grandi ogni minuto che passa. Iniziamo NOI a fare qualcosa.

Tre bicchieri
POSTED ON 6 Nov 2018 IN Details     TAGS: wine, 50ne

Tre Bicchieri #01Tre Bicchieri #02

Con queste 2 foto (ma anche altre)(che vedrete un’altra volta) ho partecipato (senza qualificarmi nelle 25 migliori) al concorso ‘Le Radici del Vino‘ organizzato dal Comizio Agrario di Mondovì e MondovìPhoto. Il focus del concorso era il Dogliani (che una volta veniva chiamato beatamente Dolcetto) e il suo territorio. L’idea mi è venuta grazie a Pinterest e originariamente avrei dovuto catturare il sole al tramonto che va a morire nel terzo bicchiere (quello con il vino rosso). Un romanticismo pacchiano ed esasperato che trovava la sua sublimazione nel sole che tramonta nel vino, simbolo della vita e dell’amore per la bevanda di Bacco (anche poeta!). Ma quando serve a me (che non fotografo tramonti) la nostra stella (che sa benissimo che non fotografo tramonti) ha pensato bene di eclissarsi per tre giorni consecutivi nelle nuvole verso le quattro del pomeriggio. Grazie. E quindi mi sono dovuto limitare a qualcosa di meno cafone e più prosaico. Sicuramente con il sole nel bicchiere avrei trionfato a mani basse, ma la sfortuna ci vede benissimo (questo ultimo pensiero è ironico). Sono due foto simili, ma scattate con 2 obbiettivi e una diversa apertura di diaframma: la prima con il 24/70 a 39mm e diaframma chiuso a f/11 per esaltare la nitidezza, la seconda con il 50 a diaframma completamente aperto e fuoco sull’ultimo bicchiere per evidenziare l’effetto sfuocato. Ho pulito lo sporco sui bicchieri in post produzione (dopo ogni scatto sbagliato bevevo un bicchiere e mi è servita una bottiglia intera per trovare la composizione giusta) e esaltato leggermente il rosso delle foglie. Io personalmente preferisco la versione sfuocata, ma è un vezzo quello di amare particolarmente la bassa nulla profondità di campo. Colgo l’occasione per ringraziare l’azienda vitivinicola Bricco del Cucù che mi ha permesso di fotografare nelle loro vigne. Gentilissimi (e producono un vino sublime).