
Giocare a nascondino fra le mura di una fortezza. Sentire i passi dei soldati spagnoli, immaginare il respiro, la fatica, la fierezza di chi 150 anni fa ha rappresentato l’ultimo baluardo contro il nascente Regno D’Italia. Camminare sul sentiero di ronda e ammirare il panorama. Osservare in lontananza le catene montuose della Maiella e del Gran Sasso, Ascoli Piceno a Nord, Teramo e Pescara a Sud. Un luogo che sa di storia, che rappresenta il fascino del nostro passato e ricorda la dominazione spagnola nel sud Italia. Era il 20 marzo 1861 quando questa fortezza si arrese, per ultima e dopo tre giorni dalla proclamazione del regno d’Italia da parte di Camillo Benso conte di Cavour, alle truppe dei Savoia. Siamo a Civitella, al confine fra Abruzzo e Marche. Splendido per chi ama la storia, imperdibile per chi vuole comprendere il nostro passato. Chiudete gli occhi e immaginate la vita e la morte qui, nell’anno di grazia 1861.




Il Week-End milanese dedicato al BarCamp lo ricorderò a lungo. E’ stato il BarCamp della pazzia. Della mia pazzia. Mi sono divertito tantissimo, prima, durante e dopo. Nel mio cervello è un BarCamp lunghissimo, iniziato giovedì scorso e che ancora non è terminato. Le foto e le discussioni sono la coda lunga dell’evento, ma i ricordi vivono di vita propria.
Ho scritto di quanto successo in questa lunghissima tre giorni su tutti i social network disponibili, raccontando le gesta dei partecipanti minuto per minuto, ma ci sono alcune immagini, alcune sensazioni, che mi sono entrate nella pelle e che non riesco a dimenticare. Passare tanto tempo insieme a maniaci comportamentali, proprio come me, davvero non ha prezzo.
La tecnologia è qualcosa di bellissimo e questo post di Andrea Beggi rende al massimo la mia esaltazione. Questa esaltazione ha toccato punti estremi in questa splendido week-end. E sono contento di vivere un BarCamp infinito… e che non vorrei finisse mai. In questa serie mancano due foto: una perché non posso pubblicarla (troppo ubriaco il titolare della faccia), un’altra perché non sono riuscito a scattare un ritratto decente (senza che venisse cancellata). A queste due persone voglio solo dire una cosa, sincera: vi voglio bene.












Nel deserto, a Sharm, ci si prepara a partire.

A distanza di cinque giorni riesco a pubblicare le foto di ViaDelCamp. Sono dodici, niente di straordinario. La foto di copertina ha stabilito il mio record di ‘preferito’: otto persone in meno di 24 ore hanno deciso di scegliere la stellina. Beh, che dire, grazie. Il ViaDelCamp (qui il video di Guido Arata) è stata un’ottima occasione per incontrare qualche amico e conoscerne di nuovi; purtroppo la pioggia (io odiooo la pioggia) ha rovinato parzialmente quella che poteva diventare una giornata memorabile. Peccato. Ho apprezzato comunque il pranzo, la focaccia, il cappotto di Chiarula, il megafono, le storie di Roberto Dadda, i cappelli dei bloggers, l’aperitivo alla Locanda di palazzo Cicala e anche, ma si, il giro per Genova. Ho apprezzato meno la mostra dedicata a Fabrizio De Andrè (inferiore alle attese) a Palazzo Ducale e l’asilo nido che ha disturbato la mia quiete; ma tranquilli cari papà, la prossima volta arriverò preparato. Ho scelto il bianco&nero perché è perfetto per dare alle foto un’idea di reportage/street













Fotografare la gente che fotografa è sempre divertente. Qualche tempo fa (era il 23 ottobre 2004, epoca pre-blog per il sottoscritto) mi sono piazzato con un teleobbiettivo piuttosto spinto nei pressi della fontana di Trevi, a Roma; penso sia il posto al mondo con la più alta densità di fotografi. Sono rimasto poco meno di un’ora e ho visto veramente di tutto: dal supertecnologico con 3 reflex e cavalletto, alla signora anziana con la usa&getta senza dimenticare i giapponesi; tutti i marchi fotografici erano ben rappresentati. Nessuno ha notato un fotografo che anziché scattare verso la fontana fotografava dalla fontana. E’ un’idea che cullo da tempo: presentare un reportage nel quale il protagonista (in questo caso la fontana di Trevi) non appare mai; una sorta di Cloverfield fotografico. :)





La pubblicazione di queste foto è assolutamente illegale: non ho nessun permesso, nessuna liberatoria. Se qualcuno dovesse riconoscersi vince una stampa 40×30 autografata dal sottoscritto e un post dedicato al fatto. ;)