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Ex OSI-GHIA
POSTED ON 6 Apr 2016 IN Reportage     TAGS: URBEX, industrial

Ex Osi-Ghia #01

Quando sabato scorso sono arrivato nella sede della Toolbox Coworking (dove si celebrava il WordCamp) ho subito capito che la zona era molto particolare: tutto intorno era un insieme di magazzini abbandonati, vetrate rotte, porte arrugginite, graffiti. Uno scenario tipico dell’abbandono. Ho perlustrato un po’ la situazione e ho notato che il capannone più grosso aveva la porta spalancata. Tentazione fortissima. Ho resistito e sono tornato a seguire il WordCamp. Ho chiesto qualche informazione, ma non sono riuscito ad ottenere molto: mi hanno parlato di una retata della polizia di qualche giorno prima ma niente di più. Più tardi ho scoperto che si trattava dell’ex OSI-GHIA, un’area industriale di 52mila metri quadri utilizzata, a partire dagli anni ’50, prima dalla Carrozzeria Ghia e successivamente dagli stabilimenti della OSI – Officine Stampaggi Industriali. » Read the rest of this entry «

WordCamp Torino 2016 #WCTRN
POSTED ON 3 Apr 2016 IN Reportage     TAGS: EVENT, silver

WordCamp #01

Dopo 6 anni di latitanza torna in Italia il WordCamp. E si trasferisce da Milano a Torino. Io che sono un fedele seguace di WordPress non potevo mancare, anche perché partecipando sarei riuscito ad arrivare al poker di presenze: en-plein, 4 su 4 (e non so in quanti possano vantare tale primato). Io non sono un grande utilizzatore e non sono nemmeno uno sviluppatore: però volevo esserci per fotografare l’evento e conoscere nuovi amici (e magari incontrarne di vecchi)(vecchi per modo di dire).

WordCamp #02WordCamp #03WordCamp #04

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Carnevale dei Fiori di Sanremo
POSTED ON 15 Mar 2016 IN Reportage     TAGS: carnival

Carnevale dei fiori #18

Negli ultimi anni ho assistito ad alcune delle sfilate di Carnevale più belle d’Italia: Ivrea, Viareggio, Venezia e Mondovì. Mi mancava ancora una delle più importanti e particolari: il Carnevale dei Fiori di Sanremo. E domenica ho colmato questa lacuna. In realtà avevo già assistito (dalle tribune) alla sfilata una decina di anni fa: ma erano altri tempi, all’epoca la madrina della manifestazione era una rampante Simona Ventura. La cosa che mi ha più sorpreso è stata l’incredibile quantità di pubblico: la questura ha stimato circa 50.000 persone ed in una città piccola come Sanremo, lungo un percorso di circa 1300 metri, sono un numero incredibile. Dietro le transenne praticamente non si respirava.

Carnevale dei fiori #04Carnevale dei fiori #05Carnevale dei fiori #06

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La città che sale
POSTED ON 4 Mar 2016 IN Landmark, Reportage     TAGS: art

La città che sale #01

La scultura “La città che sale” di Gaspare Marziano ha vinto, nel 2014, la 18° edizione di Scultura da Vivere che aveva come tema di indagine “Crisi/Sviluppo”. È stata inaugurata presso il parco “La Pinetina”, in zona corso Gramsci a Cuneo, il 19 settembre scorso.

La scultura si caratterizza per un forte impatto visivo e concettuale e si compone di cinque figure sdraiate in posizione prona sovrastate da un muro in cemento armato di circa sei metri per due che rappresenta il concetto di “crisi”, concetto al quale ogni fruitore più dare la lettura ad esso più vicina, essa sia economica, esistenziale, personale o collettiva. (Fondazione Peano)

Da quel giorno sono iniziate, soprattutto sui social network, le polemiche. In molti ritengono che l’opera non sia adatta ad un parco per bambini. Guardando le immagini su Internet non sono riuscito a farmi un’idea precisa e quindi ho deciso di fare un passo in Corso Gramsci per rendermi conto di persona. Devo ammettere che l’impatto è decisamente forte e nel parco, in un angolo, si disperde un po’; bella è comunque ancora un’altra cosa. E’ sicuramente molto significativa, l’idea della crisi traspira e si vede in modo netto e chiaro. Anche troppo. Non sono un grande esperto d’arte moderna (ma nemmeno classica) e preferisco documentare con le immagini. Ho scelto una giornata uggiosa, un po’ triste, perché il sole si sarebbe male adattato ad una scultura dedicata alla “Crisi”. Ho aperto il diaframma al massimo, ho enfatizzato il grigio del cemento ed evidenziato i dettagli. E credo di essere riuscito a cogliere l’anima della scultura di Gaspare Marziano.

La città che sale #02La città che sale #03La città che sale #04

Ex Italcementi
POSTED ON 23 Feb 2016 IN Reportage     TAGS: urbex, industrial

Ex-Italcementi #01

Ad Imperia esiste da sempre. Almeno da quando io posso ricordare. È la fabbrica Ex Italcementi come tutti la chiamano qui. Ci ho abitato molto vicino per 15 anni ed era un luogo proibito: per noi bambini era il male assoluto, non potevamo nemmeno avvicinarci. E’ stata chiusa ad inizio anni ’70, dopo un periodo a scartamento ridotto. In rete non ho trovato molte notizie, il vuoto assoluto. Sono anni che si parla di una riqualificazione ma ovviamente mancano sempre i fondi (per le cose importanti quelli mancano sempre) e rinvio dopo rinvio sono passati quasi 10 lustri. Domenica ho deciso di farci un giro. La mia curiosità UrbeX ha preso il sopravvento.

Ex-Italcementi #02Ex-Italcementi #14

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Carlevè ‘d Mondvì 2016 [Reprise]
POSTED ON 17 Feb 2016 IN Performing Arts, Reportage     TAGS: carnival, tradition

Carlevè #10

Le immagini del carnevale di Mondovì hanno ottenuto un successo che mai avrei immaginato. E sono costretto a replicare. Ho salvato in bella circa 150 foto delle quasi mille che ho scattato e mi sembra corretto pubblicare ancora qualcosa per mettere in evidenza i personaggi che hanno animato il Carlevè Monregalese. Una delle situazioni che mi ha fatto ammattire è stata la foto a richiesta: mi sono piazzato con lo zoom (volevo evidenziare i volti, le espressioni, le risate) nei pressi del palco, nel momento più importante della sfilata. In tantissimi mi hanno chiesto di essere fotografati, generalmente in gruppi di 10-15 amici. Il punto è che riuscire a fare una foto di gruppo con il 70mm è un’impresa non da poco: e allora iniziavo a indietreggiare (dire di no non era nelle opzioni consentite) nel tentativo di allargare la visuale. Mi sarà capitato almeno 50 volte e loro, i fotografati, rimanevano in posa diversi secondi con lo sguardo fra l’incredulo e il sofferente.

Carlevè #11Carlevè #12

In queste foto ci sono ancora le persone, i loro sorrisi, la loro concentrazione. Su due voglio però lasciare un commento. Il Babbo Natale che vedete nella terza foto è un mio concittadino (che saluto). Per riuscire al meglio si è fatto crescere la barba (perfetta) e l’ha colorata di bianco. L’idea della barba finta non l’ha presa nemmeno in considerazione. Attore vero. E poi c’è l’ultima, non ricordo nemmeno di averla scattata. E’ un colpo di fortuna di quelli che possono capitare; non è una foto tecnicamente perfetta ma ha il suo perché e mi ricorda che è possibile sempre migliorare. Ho impostato gli iso a 800 nonostante fossimo in pieno giorno e nonostante l’apertura fosse f/2.8. Ma è stata una scelta vincente perché mi ha permesso di arrivare a scattare a 1/1250 e ad ottenere una foto perfettamente nitida senza il minimo mosso. E’ sempre bene ascoltare i consigli degli amici. Soprattutto quando sono ottimi fotografi.

Carlevè #18Carlevè #13Carlevè #14

Il Carnevale di Mondovì – Carlevè ‘d Mondvì in dialetto piemontese – ha origini antiche, risalenti al XVI secolo e ritorna ogni anno ad allietare gli abitanti del basso Piemonte e non solo coinvolgendo tutta la città per almeno dieci giorni.

La figura del Moro che raduna il popolo per i festeggiamenti del carnevale trae spunto da un automa in ferro realizzato nella seconda metà del diciottesimo secolo da un artigiano locale, Matteo Mondino. L’automa, con un martello in mano per battere le ore su una campana, è stato collocato sotto un baldacchino posto sopra la facciata della chiesa di San Pietro, nel centro di Mondovì dove sta ancora adesso.

Il Moro diventa quindi uno dei simboli di Mondovì, insieme a quello più antico della Torre del Belvedere e diventa maschera ufficiale nel 1950, con la prima interpretazione da parte di Bastianin Vinai.

Carlevè #16Carlevè #17Carlevè #15