
Antro Efesto è il nome che mio padre ha dato al suo laboratorio. Progetta e crea coltelli, è un coltellinaio. Non mi ha permesso di riprendere i suoi segreti e quindi mi sono limitato a fotografare i particolari, i dettagli della sua attrezzatura (anche qui e qui). Antro Efesto è un nome adatto: fuoco, fiamme, luce scarsa, rumore infernale di maglio e incudine. Un termometro digitale segna la temperatura del forno: oltre mille gradi. Mi sono visto costretto a scattare con altissimi iso e tutta apertura per riuscire ad ottenere qualcosa di interessante. La prossima missione sarà svelare qualche segreto dell’arte del coltellinaio e magari riuscirò anche a fotografare un coltello. Forse un damasco. Una precisazione: non chiedetemi di spiegare a cosa serva la bambolina. Non lo so nemmeno io. Anche se non nego di conoscere storia e provenienza. :)





Mi sembra giusto pubblicare le prime due foto scattate con il nuovo EF 135 L USM F/2. Al volo, ho aperto il frigo (mi serviva luce), svuotato il ripiano, posizionato la bottiglia di Absolut Vodka e scattato da quasi due metri. Crop, contrasto al massimo (è il periodo) e un po’ di controllo dei gradi Kelvin (virato i colori). Niente di difficile, tempo impiegato circa 5 minuti, nessuna velleità artistica. A tutta apertura la profondità di campo è davvero ridottissima, ma la definizione mi sembra straordinaria. Sono decisamente soddisfatto del mio acquisto. :)

Titolo: Bitta. Sottotitolo: Paraculata di Instagram.
Proprio ieri leggevo di foto che “si salverebbero solo con una paraculata di Instagram”. L’espressione mi ha fatto ridere perché davvero Instagram riesce a resuscitare foto che altrimenti finirebbero nel dimenticatoio. Questa bitta (che fa parte di una serie) è salvata grazie ad un’action di PhotoShop che ricorda molto uno degli effetti tipici dell’applicazione dell’iPhone. E’ davvero una paraculata. :)