

Le Crucified Barbara sono una band svedese originaria di Stoccolma, tutta al femminile, dedita al metallo (decisamente) pesante. Sono molto incazzate. Sono molto belle (almeno sembra) anche se il loro look non esalta al meglio lo stereotipo ‘classico’ di bellezza femminile; le calze a rete con le converse sono splendide. Un paio di settimane fa hanno suonato al Nuvolari di Cuneo e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione. Ho scattato con il 135 f/2 quasi sempre a 1600 iso e sono riuscito a trovare una buona combinazione di movimento, luci ed ombre. Odio l’asta del microfono, adesso è ufficiale: si trova sempre in mezzo alle foto migliori.


Il Nuvolari Liberà Tribù (a Cuneo) è sempre una fucina di emozioni e di spettacolo (quest’anno sono vent’anni, auguri). Si può bere una birra, parlare con gli amici, giocare a calcetto e ascoltare musica. Musica Rock soprattutto. Ieri sera ho ascoltato (sin dentro le budella) (e ovviamente fotografato) i No-Chrome, una band classica (voce, chitarra, basso e batteria), un po’ stereotipata (rock, donne, birra e moto), ma decisamente potente. Riff di chitarra veloci, voce graffiante e musica che scuote le pareti del cervello. Un paio di foto, primi piani come piace a me, del bassista e del cantante. Il batterista è quasi sempre impossibile. Al solito ISO decisamente alti: scusate il rumore. I No-Chrome mi perdoneranno per questo, anzi, sono io che perdono loro!

Devo confessarlo. Ho deciso di andare a Celtica quasi esclusivamente per la presenza di Lindsey Stirling: d’altronde era lei l’artista di copertina della manifestazione (in senso letterale). Invece ho scoperto una ‘festa‘ incredibile, romantica, allegra, divertente. Ho ammirato il bosco del Peuterey e la Val Veny, ho visto spade di legno e scudi di ferro, mi sono fatto dipingere il volto come un guerriero celtico, ho ballato e bevuto, ho ammirato il mercatino artigianale, ho degustato (in grandi quantità) l’idromele, la più antica bevanda alcolica prodotta dall’uomo (il nettare degli Dei). Ho ascoltato il suono di arpe, flauti, violini, ho consumato la colazione celtica con pane nero e miele valdostano, ho scalato la montagna alla ricerca della neve perenne (per modo di dire) e ho comprato il martello di Thor. E, ovviamente, ho fotografato. Il mio obbiettivo era riuscire a trovare uno scatto decente di Lindsey: ho parzialmente fallito. Ho scattato ad ISO esasperati per riuscire a congelare il momento ma fra l’arco del violino, le luci del palco e la sua frenesia da folletto celtico non ho centrato quasi mai il bersaglio. Però sono riuscito ad ammirare la bravissima Lindsey per tre volte in meno di 36 ore. E se non sapete chi è Lindsey Stirling ascoltate e ammirate ‘Spontaneus Me‘, il mio pezzo preferito. :)



Fotografare un concerto è sempre un’impresa difficile. Il problema maggiore è la scarsa luminosità (escludo la possibilità di utilizzare il flash ovviamente): bisogna lavorare ad ISO altissimi e a tutta apertura con i problemi che ne derivano. Domenica scorsa ho deciso di cimentarmi nell’arduo compito durante il concerto dei Marlene Kuntz a Cuneo; sono arrivato con buon anticipo e mi sono piazzato proprio sotto il palco, appena dietro le transenne. La luce era concentrata quasi esclusivamente sul cantante (Cristiano Godano) e ho quindi deciso di farlo diventare il protagonista della serata. Ne sono usciti una serie di ritratti interessanti anche se (ovviamente) un po’ monotoni. Le difficoltà di illuminazione mi hanno costretto a scattare a 3200/6400 ISO ma devo ammettere che il sensore full frame della 5D Mark II ha superato brillantemente la prova. Ho fotografato solo i primi 20 minuti, poi mi sono spostato verso l’esterno e ho deciso di godermi la musica.