Chi aveva esplorato prima di me mi aveva descritto una situazione drammatica: salire al secondo piano era già stato un azzardo nel 2020, davvero troppo pericoloso. In effetti, il Castello di Castiglione, conosciuto come Castello di Carta, è famoso anche per le sue condizioni precarie. Di carta perché sembra proprio sul punto di collassare da un momento all’altro, come uno di quei castelli che i bambini (ma non solo) costruiscono con le carte da gioco.
Nel tentativo di ripararmi ho notato uno squarcio nel muro e, quasi per caso, mi sono infilato dentro. Un colpo di fortuna: ho trovato la chiesa del castello. Non era prevista e non ci speravo: avrebbe dovuto essere murata. Ho sperato che la pioggia smettesse, ma niente da fare, e avevo anche poco tempo. Ho attraversato a tutta velocità il complicato giardino e, con il battito cardiaco a mille, mi sono lanciato sotto la pioggia battente giù per la strada sterrata, la stessa che avevo percorso in salita. Sono arrivato alla macchina completamente fradicio. Ma è stata un’esperienza unica: prima il rischio di crollare dentro un castello ormai dimenticato e poi uscire sotto un temporale improvviso. Un’avventura che valeva la pena vivere, era obbligatorio recuperare!