
Ci sono esplorazioni deludenti, ti aspetti qualcosa di interessante e invece ti rendi conto di aver scoperto un marcione/vuotone (termini tecnici di gran moda nel rutilante mondo dell’urbex). E questa cascina abbandonata entra di prepotenza nella categoria delusioni, solo due stanze, qualche foto strana, una cucina confusa (con qualche spunto piacevole). Nelle nostre discussioni da bar fra urbexer siamo soliti dire che non vale il viaggio.
Ma qualcosa c’è, qualcosa di
incredibile e sorprendente: un calendario di
Frate Indovino datato 1965 e appeso in una delle poche stanze interessanti della cascina,
vecchio di 60 anni (molto più vecchio di me).
Padre Mariangelo da Cerqueto, al secolo Mario Budelli, è lui che nel 1945 scrisse la prima edizione del celebre almanacco. Quest’anno Frate Indovino (il nomignolo che si era assegnato Padre Mariangelo, scomparso nel 2002) compie 80 anni, una storia straordinaria:
nelle case degli italiani (soprattutto se urbex)(soprattutto se cattoliche) è uno degli oggetti
sempre presenti, immancabile,
una tiratura di 6 milioni di copie, avete capito bene, ripeto per i disattenti, 6 milioni di copie. Per fare un paragone, il calendario 2000 di Sabrina Ferilli,
fenomeno di massa e oggetto di culto in Italia, vendette 1 milione e 400 mila copie. Nel caso ci fosse un interesse da parte dei
miei numerosi lettori ricordo che esiste anche
una bellissima newsletter per ricevere la parola di Frate Indovino nella propria casella di posta elettronica (ammetto che fa molto anni ’90). Io ovviamente mi sono iscritto.
Sinceramente dubito che questa vecchia cascina sia abbandonata dal 1965, quindi quasi 60 anni di abbandono. Ma nel mondo dell’esplorazione urbana l’impossibile non esiste e quindi potrebbe anche essere plausibile che questo marcione, e nel caso la definizione tecnica le calza a pennello, sia stato lasciato alla mercé della storia per 6 decenni. Se fossi un TripAdvisor dell’urbex darei 1 pallina e non vi consiglierei l’esplorazione. A vostra discrezione.











