Gip nel televisore e altre storie in orbita è un libro, decisamente celebre, del grande e compianto Gianni Rodari. Lo ricordo come il mio primo libro, cioè il primo libro che io abbia mai letto: se non ricordo male proprio nel 1980, in occasione della morte dello scrittore. Si tratta di un libro del 1967, un racconto di fantascienza per ragazzi decisamente in anticipo sui tempi: Gianni Rodari era quello che adesso chiameremmo visionario. E quando sono entrato in questa cascina abbandonata mi è subito tornato in mente, perché il libro parla di un bambino che entra dentro un televisore (vaghi ricordi di infanzia) e il televisore in una stanza di questa cascina mi ha ricordato proprio la copertina di quel libro. Strani collegamenti della memoria, non pensavo a Giampiero Binda (detto GIP) da almeno 20 anni: il libro dev’essere ancora nascosto in soffitta; andrò a cercalo per farlo leggere a mia figlia.
Gip nel televisore, non avrei potuto dare altro nome, è una di quelle location urbex che non sembrano così interessanti e in effetti non lo sono. Sembra lapalissiano. Ma poi quando guardi le immagini scopri che le foto sono attraenti, nascondono una vera e tangibile anima urbex che magari altri posti, più famosi e celebrati, non hanno. E’ il fascino di queste cascine abbandonate, che sembrano non offrire nulla, ma che in realtà sono piccoli tesori nascosti.