SAMUELESILVA
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Il velo dipinto

29 Febbraio 2008

Il velo dipinto è un libro (1925) di Wiliam Maugham autore inglese del ‘900 del quale io, scusate, ignoravo l’esistenza. Ma non voglio parlare del libro (che non ho letto) ma del film (The Panted Veil – 2006) diretto da John Curran e interpretato magistralmente da Edward Norton e Naomi Watts. Film bellissimo, di atmosfera, patinato, che racconta la storia di amore e tradimento fra Walter, un medico batteriologo, e Kitty, giovane erede di famiglia, che decide di sposarlo solo per compiacere la madre. La caratterizzazione dei personaggi è qualcosa di meraviglioso, lo spettatore (quindi io) cambia il suo sentimento verso i protagonisti con lo scorrere della storia, amore, poi odio, poi ancora amore e infine compassione. Il velo dipinto, già trasportato sul grande schermo da Richard Boleslawski nel 1934 (con Greta Garbo) è un film sentimentale, dolce, che vive di atmosfera diffusa e sfuocata, come un sogno. Decisamente da vedere.

Centro Permanenza Temporanea Vista Stadio

28 Febbraio 2008

Centro permanenza temporanea vista stadioCi sono libri belli e libri interessanti. Poi ci sono libri belli ed interessanti. Centro permanenza temporanea vista stadio di Daniele Scaglione fa parte di quest’ultima categoria. Il libro racconta la storia di Sharmin, una ragazza iraniana appassionata di calcio, che finisce con la madre nel centro di permanenza temporaneo di Moncalieri. In Italia si scontrerà con la strane leggi che regolano il flusso degli extracomunitari ma riuscirà comunque ad assistere ad una partita di calcio e a raggiungere il padre a Lione. Ho letto il libro consigliato da alcuni amici di fede granata e dalla storia di Sharmin ho imparato molto sulla situazione dei clandestini nel nostro paese. Mi sono incuriosito e ho contattato Daniele Scaglione per qualche domanda, sul calcio, ma soprattutto sui CPT. Daniele non è proprio l’ultimo arrivato (copio dalla sua scheda autore): Eí socio di Amnesty International, della cui sezione italiana è stato presidente dal 1997 al 2001. Ha collaborato con alcuni giornali, tra cui l’inserto domenicale de Il Sole 24 Ore. Eí capo della comunicazione di ActionAid, organizzazione internazionale che lotta contro la povertà. Ecco le domande.

Nel tuo libro parli dei centri di permanenza temporanea e critichi apertamente la legge vigente in Italia. Cosa suggerisci per risolvere il problema immigrazione clandestina nel nostro paese?
La funzione dei Centri di Permanenza Temporanea è identificare gli immigrati senza documenti o con documenti irregolari, nonché ospitare coloro che è stato deciso di rimpatriare in attesa di organizzarne il rientro. A dieci anni dalla sua stituzione, possiamo dire che il sistema dei CPT è
fallito: queste strutture non fanno quello per cui sono state create. Nei CPT vengono infatti rinchiuse persone che il più delle volte sono già state identificate. Inoltre, la maggior parte di esse viene rimessa in libertà per decorrenza dei termini senza che venga identificata. Il CPT è l’emblema di un modo approssimativo e plateale – direi anche un po’ cialtrone – di affrontare il problema dell’immigrazione. Per essere concreti bisognerebbe innanzitutto togliere questo argomento dalla disputa politica: destra e sinistra fanno gara a chi è più bravo, più duro, più inflessibile, e a ogni cambio di governo si rimette mano alla legge affermando che quelli che governavano prima hanno contribuito ad aumentare la clandestinità. Certo che è possibile e doveroso controllare l’immigrazione, però lo si potrebbe fare rispettando le norme internazionali in tema di diritto emigranti, non c’è da inventarsi nulla, basta rispettare i diritti umani. Ma è chiaro che la cosa più importante da fare consiste nell’affrontare alla radice i motivi per cui le persone abbandonano il proprio paese. Dobbiamo cio è sconfiggere
la povertà nel mondo, cosa che l’Italia fa solo in parte: siamo buoni ultimi, tra i paesi più sviluppati, nel rispettare gli impegni che pure abbiamo solennemente preso a livello internazionale per sconfiggere la
povertà e favorire lo sviluppo.

La storia di Sharmin è frutto della tua immaginazione, ma le tematiche sono molto reali. La situazione dei CPT in Italia è proprio come tu la descrivi?
La situazione dei CPT in Italia è effettivamente drammatica, anche se il
quadro complessivo è piuttosto variopinto. Secondo un’indagine compiuta da Medici Senza Frontiere ormai qualche anno fa, ci sono centri che andrebbero chiusi subito, talmente la situazione è grave in termini di strutture logistiche e trattamento dei reclusi. Ce ne sono altri dove invece la
situazione è migliore e dove le persone possono vivere in condizioni più
dignitose. Certo è che abusi e violenze ai danni degli immigrati sono molto frequenti in diversi centri e in alcuni casi arrivano a veri e propri pestaggi organizzati. Le persone recluse nei CPT compiono spesso atti di autolesionismo grave, suicidio incluso. L’ottobre scorso, nella struttura di Modena, due magrebini si sono impiccati: avevano 23 e 25 anni.

Eri davvero in curva ad assistere a Toro-Roma? (io c’ero!!)
La partita Toro-Roma di cui parlo nel libro l’ho vista in televisione, nella mia casa di Roma, città dove abito dal 2000. Al mio fianco c’era un
caro amico giallorosso. Chi ha visto la partita e se la ricorda avrà notato che un pochino l’ho romanzata, senza però alterare il fatto più importante, e cio è che abbiamo perso, maledizione. Soprattutto un episodio che racconto a margine di quella partita è inventato di sana pianta, quello del buco in una delle due porte. Ma il buco nella rete (che è anche il titolo del blog che gestisco sul sito delle Edizioni e/o) è un’immagine importante nell’ambito del racconto e quindi ho voluto inserirla in quel contesto. Nel libro parlo del Toro perché la sua è una bella storia, di cui ci si può innamorare, come in effetti accade alla protagonista. Ed è stata una scelta
facile, essendo il Toro la mia squadra dal campionato 1975-1976, quando (avevo nove anni) fui portato da mio cugino allo stadio a vedere Toro-Cagliari. Vincemmo 5 a 1. Come finì quel campionato, direi che ce lo ricordiamo tutti.

Concludo ringraziando Daniele per la disponibiltà, immensa, consigliando a tutti il suo libro e invitandolo, via blog, allo stadio Olimpico di Torino: un biglietto riesco a procurartelo, fammi un fischio!

Colpo di Fulmine

27 Febbraio 2008

[FLV:colpodifulmine.flv 480 360]

Matteo Sereni in nazionale!

27 Febbraio 2008

Era davvero tanto tempo che non ammiravo un portiere del genere con la maglia del Toro. E dire che Marchegiani e Bucci, due predecessori illustri, hanno vestito la maglia della nazionale. Ma Matteo Sereni ha davvero qualcosa in più. E’ spettacolare, grintoso, efficace, sempre concentrato. E adesso merita la nazionale, per costanza di rendimento, per qualità tecniche e caratteriali. Il miglior portiere e del mondo è Buffon, senza dubbio, ma subito dopo di lui a livello nazionale c’è sicuramente il Matteo granata. Certo meglio dei due panchinari di Spagna. Donadoni, SVEGLIA!!

Strepitoso Matteo Sereni

Non era poi così difficile, eh?

27 Febbraio 2008

Chissà se Cobollo Gigli inserirà questo fermo immagine nel prossimo dossier/lettera da inviare alla federcalcio per ottenere qualche favore arbitrale.

Recoba in gioco

Non penso, anche perché il primo risultato è stato ottenuto: un gol subito in meno, da quella posizione Alvaro non sbaglia. Sia chiaro, non voglio in nessun modo parlare male del guardalinee, bravissimo per tutta la gara: sia sul gol annullato a Palladino (anche quello difficile) sia sulle simulazioni di Nocerino (vergognoso) e di Palladino (lui però è fuori area). La pressione psicologica c’è, eccome, ed è su quella che lavora la dirigenza strisciata. Se il guardalinee non avesse alzato la bandierina e Recoba fosse stato realmente in fuorigioco cosa sarebbe successo? Nel dubbio alziamo la bandierina ed evitiamo problemi. E gol regolari.

Letterina a Babbo Natale

26 Febbraio 2008

Ma è vero che la gobbaglia ha inviato una letterina a Babbo Natale nella speranza di ottenere qualche regalo proprio a poche ore dal derby di Torino? Non è possibile, non ci credo. Nel caso la notizia fosse confermata sarebbe l’ennesima conferma dello squallore strisciato. Che schifo. Che merda. FORZA TORO!

Che Dio mi fulmini se non vince lei. . .

26 Febbraio 2008

Io so chi vincerà il festival di Sanremo, non so quando, cio è se durante la manifestazione oppure nelle classifiche di vendita ma posso affermare con certezza che “Colpo di Fulmine”, la canzone cantata da Lola Ponce e Giò di Tonno, sarà la trionfatrice dell’edizione 2008 del Festival. Il motivo è molto semplice: il pezzo è scritto da Gianna Nannini. E Gianna Nannini è Gianna Nannini. E poi c’è Lola. Incantevole Lola. Tutti osserveranno la sua bellezza ma rimarranno incantati dalla sua voce. Se giovedì, sul palco del teatro Ariston salirà davvero Gianna… non voglio pensarci. Che Dio mi fulmini.

Lola Ponce

Lola Ponce

BarCamp Turin 2008/Sei foto

25 Febbraio 2008

Ecco le sei foto che ho prodotto durante l’evento barcampistico del fine settimana. Cinque di queste, non a caso, sono state scattare durante la cena del venerdì sera. Bello il BarCamp. Bello l’ambiente, quasi straordinario l’ambiente. Però sono stanco. Sabato pomeriggio ho girato come una trottola fra le stanze ed i corridoi del circolo dei lettori, senza idee, senza voglia. Eppure mi sono anche divertito. Ho conosciuto qualche persona interessante, ho partecipato attivamente al Talk di Tambu sul PhotoWalk, ho ascoltato Palmasco discernere sul bianco e sul nero, ho fatto da modello. E’ stato un bel BarCamp, forse uno dei migliori. Ma sono un po’ stanco. La mia idea è sempre la stessa: c’è troppa gente, troppa confusione e non riesco ad interagire con nessuno. Anche gli interstizi hanno fatto il loro tempo. Preferisco le cene, eventi più ristretti, meno dispersivi; meglio se euforicamente accompagnati da pre-dinner e after-dinner. Meglio se alcolici. :)

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Ritratto e Backstage

25 Febbraio 2008

Fra le righe del BarCamp Torinese Palmasco ha pensato bene di fotografare tutti i bloggers presenti. Io dico che forse è riuscito a fotografarne dieci: ogni soggetto veniva sottoposto ad una tortura di circa 15 minuti. Fra i malcapitati anche il sottoscritto che si è subito tutte le parole e tutte le idee del vulcanico blogger e fotografo milanese. Durante la mia ‘session’ (che si è svolta nella splendida sala amache) Andrea Beggi si è divertito (è stato anche molto bravo) a scattare qualche immagine di backstage. Ecco i risultati dell’esperimento.

Ritratto e BackStageRitratto e BackStageRitratto e BackStageRitratto e BackStageRitratto e BackStageRitratto e BackStage

WebDays al Settimo Cielo

22 Febbraio 2008

L’ambiente dei WebDays è molto rilassante, le conferenze si succedono rapidamente. Molto divertente ed interessante la conferenza dedicata a Settimo Cielo. Settimo Cielo è un Urban Blog scritto da un gruppo di pensionati di Settimo Torinese. Avevo già parlato di questo progetto con Suz, uno degli ‘insegnanti’, ma vedere dal vivo i blogger torinesi è stato istruttivo: la rete è davvero per tutti.

WebDays - TorinoWebDays - TorinoWebDays - TorinoWebDays - TorinoWebDays - TorinoWebDays - Torino

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