Samuele Silva

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Ci sono cose che mi rendono triste, molto triste. Prendiamo il bellissimo ed interessante SaveTheDate.it. Ottimo sito, navigabile, utile. Permette di memorizzare, e quindi ricordare, tutti gli eventi – sport, spettacolo, cinema, cultura, concerti, notte – che possono interessarci. Voi direte: cosa ci trovi di triste? Una sola e semplice cosa: se eseguo una ricerca per ‘Imperia’ non trovo niente; il nulla del nulla del nulla. Forse dovrebbero inserire la categoria “Sagre di Paese”, questo potrebbe aumentare le mie speranze!! :(.

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Voglio fare un piccolo passo indietro nel tempo e tornare alla mia vacanza londinese. Come alcuni di Voi sapranno sono un estimatore convinto della catena Starbucks. Ieri pomeriggio ho trovato un blog dedicato e mi sono tornati in mente i giorni oltremanica. Adoro il frappuccino. Adoro quel gusto misto caffè.cioccolato, freddo, con la panna e la cannella. Quel sentore di banana (nel caso di banana java chip) leggero, quasi impercettibile, ma presente. Adoro il clima di tranquillità, i manager in giacca e cravatta che usano il PC sorseggiando un caffè caldo, adoro gli studenti che ripassano la lezione con il bicchiere tipico di Starbucks in mano. Odio il fatto di non poter bere il frappuccino tutti i giorni. E’ davvero
l’unica cosa che non mi piace di Starbucks: la non presenza in Italia. E i prezzi ovviamente.

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Ecco qui. Ecco le ultime foto dedicate al FemCamp. Ieri sono stato vittima di un attacco; mi hanno accusato, senza scriverlo apertamente, di sessismo: questo per via del mio header. Ho letto in questi giorni un po’ di tutto sull’argomento, anche nei commenti di questo blog. Io ho una mia idea: le donne dovrebbero smetterla di piangersi addosso ma dovrebbero rimboccarsi le maniche. Perchè il vittimismo non è il sistema migliore per risolvere problemi che quasi non esistono. Ma basta. Riporto un commento di Pinko che trovo semplicemente reale: “Per me l’uguaglianza non esiste, ci si sposta facilmente da una diseguaglianza all’altra”. Parole sante. Il mondo è fatto così: è inutile lottare per qualcosa che non esiste, che non esisterà mai e che, in realtà, non vogliamo.

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Frammentario. E’ il termine che descrive meglio “Doppia ipotesi per un delitto” opera prima di Wayne Beach. Frammentario perchè la trama è davvero complicata e ho fatto molta, troppa fatica a seguire l’evolversi della vicenda. La storia si basa sulla rivalità fra il procutore Ford Cole (uno straordinario Ray Liotta) e il suo acerrimo nemico, tal Danny Lewton. La bellezza del film è tutta nell’ignoto: si capisce chi sono realmente i personaggi solo negli ultimi cinque minuti. D’altra parte questo è anche il brutto del film. A questo punto dovrebbe scattare il consiglio: vederlo oppure no? E’ un thriller, e come tale si lascia vedere. Consigliato per ammirare Ray Liotta. Forse solo per quello.

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Devo ammettere che non ho gradito il FemCamp. Forse è stato il più deludente al quale io abbia partecipato. Hanno contribuito a questo insuccesso sicuramente l’ambiente, troppo stretto e poco confortevole, caldo, chiuso, difficile da gestire e fotografare ma soprattutto hanno contribuito gli argomenti trattati: ho trovato davvero poco interessanti gli interventi. Se escludiamo la unconference di Feba ed Elena il resto mi è sembrato davvero poca cosa e la noia ha dominato sovrana, con tanta gente fuori a respirare e ascoltatori distratti. Ha ragione Elena quando sostiene che le donne dovrebbero smettere di parlare di parità; già organizzare un barcamp dedicato alle donne è sintomo che qualcosa non funziona. L’uguaglianza è stata raggiunta, non esiste più la discriminazione sessuale: quella che abbiamo davanti possiamo chiamarla meritocrazia. Certo bisogna combattere e lottare con le armi a disposizione e secondo le proprie caratteristiche. E’ evidente che la sfera tecnica sarà sempre di preferenza maschile mentre la sfera classica sarà ad appannaggio delle donne; con le normali eccezioni del caso. E’ normale, ed è inutile continuare a discuterci sopra. Adesso qualche foto. Sono riuscito a fotografare, in ordine sparso: il solito fantastico Mantellini, Luca Moretto, già diventato l’idolo delle teenager, una sorpresissima Kay, Feba, Mescaline, Elena, Gioxx, Delymyth, Amanda e, bellissimo, il famoso Brodo Primordiale.

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Non esitate. Iscrivetevi e votate.

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Eccoci qua, quattro pazzi che vivono e respirano grazie ad una connessione UMTS condivisa. Il luogo non ha importanza, è una delle tante piazze di Bologna; ha importanza il modo, il divertimento che unisce queste quattro persone, malate di connettività. Da sinistra a destra Gioxx, il sottoscritto, Andrea Beggi e Alessio Jacona. Non abbiamo ancora provato a creare la famosa doppia B: la Bolla Beggi. Líoccasione era ghiotta ma tantíè, siamo stati costretti a rimandare. Con Andrea già si pensava di organizzare velocemente una cena, magari in settimana forse a Savona, per tentare nuovamente líesperimento ed essere i primi in Italia, probabilmente nel mondo. La ormai famosa e celebrata scuola genovese, guidata dal suo condottiero, alla conquista del WWW.

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Grazie al gentile aiuto di Stefano Vitta vi presento le Foneres; ne conosco tre e precisamente Feba, Mescaline e DelyMyth.

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Siamo finalmente giunti a Bologna, il viaggio è lungo; potrei pagare le conseguenze della strada fatta in serata. Speriamo che Mucio, che mi ospita nuovamente, non voglia approfittarne. Ci sono un sacco di donne, e questo è un bene, ma anche un sacco di uomini, e questo è un male. Non ho troppa voglia di fotografare, fa caldo e le luci all’interno non sono il massimo. Vedremo. Speriamo di organizzare qualcosa di interessante per la serata.

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