SAMUELESILVA
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Aperitivo all'Olimpico

31 Gennaio 2007

Prima dell’incontro Torino-Udinese ho voluto organizzare un piccolo happening con alcuni amici granata. Nel mio zaino fotografico hanno trovato posto: una bottiglia di Orgoglio Granata, due confezioni di grissini, 20 bicchieri, un cavatappi. Di fronte alla Torre Maratona, fra gli sguardi incuriositi dei tifosi del Toro, abbiamo improvvisato un piccolo aperitivo a base di vino rosso e snack. I miei amici (fra i quali Suz e Axell) hanno apprezzato molto l’idea e hanno proposto di ripeterla in occasione delle prossime partite. In effetti un bicchiere di buon vino rosso è sempre piacevole, soprattutto quando la temperatura è prossima allo zero.

Si beve Orgoglio GranataCon Axell e Suz

BarCamp Rome/Facce da/07

31 Gennaio 2007

E finalmente venne il giorno: l’ultimo post dedicato al RomeCamp. Ho detto praticamente tutto per quanto concerne quel sabato romano, quindi vi lascio alle ultime immagini. Sempre e solo facce da BarCamp.

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BarCamp Rome/Facce da/06

30 Gennaio 2007

Le mie facce da BarCamp stanno per terminare: sesto e penultimo post dedicato. Il Linux Club è un locale straordinario, c’ero stato poco più di un mese prima e il raduno romano non ha fatto che confermare le mie idee. Ha un grosso difetto però: non è areato, probabilmente non ha i ricambi d’aria necessari per legge. Dopo un paio d’ore l’odore all’interno delle aule (tutte praticamente senza finestre) era pestilenziale. Uscire e rientrare procurava giramenti di testa per il cambio improvviso aria fresca-aria viziata. Tutto questo nonostante tutte le porte aperte e la corrente: non oso immaginare come potesse essere l’ambiente in era pre-Sirchia.

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BarCamp Rome/Facce da/05

29 Gennaio 2007

Pensavate che avessi terminato il mio reportage del RomeCamp? Illusi. Ecco la quinta, e non ultima, puntata. Fra le poche cose che non mi sono piaciute del BarCamp Romano, la più evidente è stata la mancanza di un vero simbolo di riconoscimento: i badge per intenderci. Fatti male, a mano, sul momento. Un’orrore intelleggibile. Ma soprattutto praticamente inutili: riconoscere i bloggers presenti dalla targhetta appesa al collo era davvero impossibile.

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Sergio e Iakc liberi subito

29 Gennaio 2007

Sabato sera ero allo Stadio Olimpico di Torino, come d’altronde in tutte le partite casalinghe di quest’anno. La partita è iniziata in modo strano: un solo striscione (“Sergio e Iakc liberi subito”), secondo anello di curva maratona vuoto e nessun coro. Perché? I gruppi organizzati della curva Maratona protestano contro l’arresto di due ultras granata, Sergio e Iakc appunto, colpevoli, secondo le forze dell’ordine, di furto (reiterato) al Toro Store di Piazza Castello. I tifosi sostengono che non si tratti di furto ma di “prestito”: i due arrestati sono soliti fornirsi e pagare successivamente. Ho sentito anche di un accordo, diciamo tacito, fra la società, il Toro Store e i tifosi, per la fornitura di materiale gratuito a quest’ultimi. In tribuna si parla anche di botte a Carlo Testa (definiamolo titolare del locale), grande tifoso del Toro, ma non troppo amato dalla tifoseria di Curva. Non ho idea di come siano andate le cose, ma propendo per l’ipotesi del furto: anche perchè, data la carcerazione, non sarebbe la prima volta. Ma non è di questo che voglio parlare: non ero presente, non so; però ero presente allo stadio, in tribuna per l’occasione, e la contestazione dei tifosi non mi è piaciuta troppo. Perché io, tifoso di curva, devo obbligatoriamente (perché di obbligatorietà si tratta) partecipare alla protesta? Perché non posso urlare, non posso restare al mio posto, non posso vedere i primi quindici minuti della partita? Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere, di esprimere la propria opinione. Invece no, per i gruppi organizzati non è così. In caso di mancato rispetto dell’ordine, oppure di proteste, sono botte. Capisco la solidarietà, ma la lotta (giusta oppure no, non è questo il dilemma) per la libertà di qualcuno, non dovrebbe mai limitare la libertà di altri.

Sergio e Iakc liberi subitoSergio e Iakc liberi subito

Thank you for smoking

28 Gennaio 2007

L’arte della persuasione. E’ questa la materia da cui muove il film, tratto dall’omonimo romanzo di Christopher Buckley e diretto dall’esordiente Jason Reitman (autore di cortometraggi e spot, figlio dell’Ivan regista di “Ghostbusters”). Nick Naylor è vicepresidente dell’Accademia di Studi sul Tabacco (associazione creata e amministrata direttamente dalle maggiori produttrici di sigarette che sono ritenuti responsabili di 1.200 decessi al giorno); Nick si definisce un MDM, ossia un mercante di morte che attua un “controllo demografico”. La strada sembra spianata: “Le sigarette sono fiche, facili e danno assuefazione. Praticamente il lavoro è già fatto”, gli dice il capo. E se non bastasse ci sono le influenze politiche degne di una grande lobby, una squadra composta dai migliori studi legali e ricercatori scientifici “disposti a negare anche la legge di gravità”. Ma in epoca di sensibilizzazione alla salute, relative crociate anti-fumo e calo dei consumi in seguito pure ai divieti, il suo ruolo di avvocato del diavolo è quello di arginare i danni all’industria della nicotina. Questo necessita di abilità dialettica supportata da una “moralità flessibile” adatta a “mantenere i segreti e distorcere la realtà” o forse sarebbe meglio dire “filtrare la realtà”. Naylor è un guerriero nato. Chiunque abbia davanti deve uscire sconfitto nella conversazione. Con un cinismo pari solo alla sua dialettica i suoi ragionamenti lineari convincono e coinvolgono il grande pubblico. E’ sua la frase: “La morte ci toglie clienti. Noi vogliamo il cliente vivo e fumatore”, e per ottenere questo è disposto perfino a concedere 50 milioni di dollari per la pubblicità contro il tabacco. Ma se nel libro egli è un personaggio integralmente negativo, qui viene mostrato umano al punto di farsi ingannare da una giornalista, suscitare l’affetto del proprio figliolo, e in definitiva risultare un simpatico farabutto. Un vero mattatore col sorriso e l’energia di Aaron Eckhart, in un’opera dinamica, acuta (buona parte dei dialoghi viene direttamente dal libro), provocatoria. E non si vede neanche una sigaretta accesa. Buon film sia nell’originalità che nella scorrevolezza.

Paul Kostabi

27 Gennaio 2007

Paul Kostabi? Chi era costui? Ammetto la mia ignoranza, non lo so. Qualche giorno fa però ho ricevuto in regalo da Luca un bellissimo libro dedicato a Paul Kostabi. Paul Kostabi è un pittore. Bravo e moderno per quanto io ne possa capire. Sfogliando il libro ho visto una serie di quadri molto particolari con chiari riferimenti alla Pop-Art, a Pollock. Alcune sue opere mi hanno ricordato anche l’arte voodoo, sangue, figure umane raccapriccianti, pochi capelli, davvero pochi capelli. Voglio citare Fabio Girardello:

Di fronte alla tele di Paul kostabi il conoscitore d’arte – in particolare se italiano – viene colto da una particolare sensazione: un misto di euforia, stupore e smarrimento.

Io aggiungo ‘non necessariamente in quest’ordine’. Io ho provato prima lo smarrimento (AIUTO, un pazzo!), poi lo stupore ed infine l’euforia. Curiosi? Qualche quadro di Paul Kostabi lo potete trovare su Quadreria, peccato aver perso la mostra, era a maggio scorso.

25peeps

26 Gennaio 2007

Consigliato da un’amica, mi sono iscritto a www.25peeps.com. Non ho capito cosa serve (forse, anzi sicuramente, per aumentare il traffico) e non ho capito come funziona. Pero è curioso, genera curiosità. So solo che per entrare in classifica (quindi in homepage) bisogna generare un numero minimo di referals. Non voglio tediarVi con troppe parole inutili. Visitatelo! Da qui ovviamente.

25 peeps
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MuVo 200

26 Gennaio 2007

Creative MuVo 200La mia ricerca del perfetto lettore mp3 continua da diverso tempo; da quando, circa due anni fa decisi di ripudiare il mio bello e costoso iPod photo. Ultimamente però mi sono deciso e ho scelto di comprare: non la perfezione ma qualcosa di almeno adatto alle mie necessità. La scelta è caduta sul MuVo200. I motivi che mi hanno portato a scegliere il lettore della Creative sono diversi: il rapporto qualità prezzo, la marca, l’eleganza, il design, la radio integrata. Mi piace molto la possibilita di dividere il cuore del lettore dalla batteria per poterlo utilizzare come memoria USB… e poi è bianco, come deve essere ogni lettore mp3 che si rispetti. I difetti sono pochi, limitati alla scarsa qualita del cordino per appenderlo (si sfilaccia dopo
pochi utilizzi) e al menù, non troppo intuitivo. E’ un paio di mesi che utilizzo, saltuariamente a dire il vero, il Muvo e sono decisamente soddisfatto. Nell’attesa di trovare qualcosa di meglio in futuro (iPhone?) mi posso accontentare.

M'illumino di meno

25 Gennaio 2007

M'illumino di menoMucio mi passa una finta catena. Apprezzo molto il suo spirito e utilizzo il mio spazio per pubblicizzare la giornata nazionale del risparmio energetico, 16 febbraio 2007. E’ una bella idea, inutile, ma bella. Il risparmio energetico deve partire dall’alto, non dal basso. Sono i nostri politici che devono sviluppare idee e costruire leggi per il risparmio energetico: le possibilità sono tante, purtroppo vengono solo studiate e mai applicate. Faccio un esempio pratico: quanti hanno il condizionatore in casa? Tanti. Quanti utilizzano lo scarico della condensa in maniera intelligente? Nessuno. Basterebbe rendere obbligatorio il recupero dell’acqua di queste macchine per ottenere un sensibile risparmio idrico. Come? La prima idea che mi viene in mente è quella di girare la condensa nella vaschetta del WC. Ma le possibilità per iniziare davvero ad “illuminarsi di meno” sono infinite, basterebbe avere la volontà. Passo la “catena” (per costringerli a parlarne) ad Andrea, JTheo, Akila, Jer e Claudia. Bellissima la colonna sonora dell’iniziativa:

Where am I?

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